È arrivata su Disney+ una serie TV particolare già a partire dal nome (che non è scritto sbagliato per nulla). Il nome Uonderbois nasce infatti da uno dei protagonisti il quale scrive come parla, possiamo dargli torto? In questa recensione di Uonderbois – Il tesoro segreto di Napoli vedremo insieme quali sono i punti interessanti della serie TV. A rendere affascinante il prodotto non è solo il luogo dov’è ambientato, Napoli e i suoi sotterranei, ma anche le leggende che ritroviamo dentro.
Il cast è composto da Serena Rossi (Donna Angelica/La Vecchia), Massimiliano Caiazzo (Tonino Uonderboi). E poi Ivana Lotito come mamma di Gennaro e Raffaele (Azzurra in Gomorra – La serie), Denise Capezza, mamma di Aniello (Marinella in Gomorra – La serie). Oltre ad un Giovanni Esposito nei panni de O’ Pazz troviamo anche, come special guest, Nino D’Angelo nel ruolo di sé stesso. A completare il quadro ci sono ben 2 pezzi inediti di Geolier come colonna sonora.
La trama di Uonderbois – Il tesoro segreto di Napoli
Nei sotterranei di Napoli è in atto uno scambio di beni tra La Vecchia e Ciro, un rigattiere. Una statuetta di Maradona per i contratti dei vasci (case al pian terreno con porta che dà su una via ndr), questi i beni messi in gioco nella trattativa. Una volta che però sono stati posti sul piatto, entra il gioco O’ Munaciello il quale ruba la statuetta e scappa via. Inizia così la fuga dello spiritello in giro per i sotterranei e tra i quartieri di Napoli.
Gennaro (Catello Buonocore) e Raffaele (Christian Chiummariello) stanno ultimando i preparativi per l’imminente trasferimento verso Brescia. Aniello (Junior Rodriguez) porta buone notizie ai suoi amici, Uonderboi si è fatto vivo di nuovo e ha rubato qualcosa di importante alla Vecchia. I cinque, aggiunti Teresa (Melissa Caturano) e Sasà (Gennaro Filippone), si troveranno in mezzo a qualcosa più grande di loro. Che cosa vivranno insieme i 5 ragazzi e cosa c’entra O’ Munaciello con loro?
Le leggende in Uonderbois sono reali?
Si dice di Napoli che la vedi e poi muori ma non solo questo. Alla città partenopea sono legate varie leggende e in Uonderbois ne troviamo due in particolare. Una l’abbiamo già citata, O’ Munaciello, e l’altra è il coccodrillo reale che abita nelle fogne della città. La figura del Munaciello è rappresentata da Tonino il quale incarna questa leggenda da sempre adorata dai napoletani. Il perché è da ricondurre al fatto che è visto come un Robin Hood della città.
Infatti il folklore indica la figura come portatrice o di fortuna o di sventura in base alla simpatia, o antipatia, nei confronti di chi lo vede. La leggenda del coccodrillo reale proviene invece dalle prigioni del Maschio Angioino. Qui ogni tanto i prigionieri sparivano per bocca di un coccodrillo e la loro scomparsa alimentava la diceria fino alla sua dipartita. Ovviamente non c’è mai stato nessun coccodrillo ma anche in altre novelle popolari è presente quindi perché non alimentare il mito ancor di più?
Non è solo di Napoli il merito
A rendere interessante la serie TV Uonderbois – Il tesoro segreto di Napoli, di cui state leggendo la recensione, non è solo l’essere ambientata a Napoli. La scrittura così come la regia sono state affidate a Barbara Petronio (Suburra e Romanzo criminale), Gabriele Galli e Giorgio Romano insieme ad Andrea De Sica. Lo sviluppo è durato ben 8 anni e possiamo dire che ne è valsa la pena. All’interno della serie TV troviamo valori come la lealtà, l’amicizia ma anche l’importanza della famiglia.
Gli esempi portati sono due di cui uno non possiamo svelarvi nulla in quanto spoiler. L’altro è legato ad Aniello, figlio di Samantha e Chihua’ (Francesco di Leva), adottato dai due senza però degnarlo di affetto fino a prima della sua sparizione. L’amicizia invece alimenta il gruppo dei cinque ragazzi, uniti in tutto e per tutto soprattutto nel momento del bisogno. La lealtà è incarnata dagli scagnozzi della Vecchia ma anche da Tonino nei confronti de O’ Pazz.
Uonderbois come modello di crescita
Ciò a cui punta la serie TV, oltre ad intrattenere, è anche mostrare come si può crescere affrontando le proprie paure e mostri interiori. Teresa lotta con la sua promessa di non cantare mai più perché le ricorda troppo la mamma defunta. Aniello dimostra di sentirsi abbandonato dai suoi genitori, troppo impegnati a seguire le loro carriere. Gennà e Raffaé affrontano in maniera immatura il cambio di città, proprio come farebbero degli adolescenti.
Ognuno di loro presenta un problema oltre alla sua soluzione. Come si scioglieranno quei nodi dovrete scoprirlo voi, non lo leggerete nella nostra recensione di Uonderbois – Il tesoro segreto di Napoli. Il prodotto merita una visione, non è affatto la solita serie ambientata a Napoli con ragazzini sconsiderati. Ha di fondo dei messaggi i quali possono colpire in maniera diversa a seconda di chi vede la serie. Sia che siate genitori, o lo vogliate diventare, o adolescenti potrete solo imparare guardando Uonderbois.
Le nostre conclusioni su Uonderbois – Il tesoro segreto di Napoli
Anche se Uonderbois punta ad un pubblico decisamente diverso da noi che lo stiamo recensendo, è comunque un prodotto valido. La sceneggiatura, la regia ma anche la colonna sonora ti trasportano per le vie di Napoli facendotela vivere in tutti i suoi mille culure. Pino Daniele diceva anche che Napoli è la voce de’ criature e infatti i cinque ragazzi urlano forte il loro dissenso verso la superba Vecchia. Insomma, Uonderbois è Napoli nella migliore delle sue visioni.
Ma alla fine, perché la statuetta di Maradona è tanto importante? Sarà forse la chiave per scoprire il vero tesoro di Napoli oltre alla sua bellezza? Fateci sapere la vostra sotto il nostro articolo dal sito di Kaleidoverse, siamo davvero curiosi di sapere cosa ne pensate. Potete trovare anche nuove recensioni ogni settimana come quella di The madness oppure la seconda stagione di Arcane. Se vi piacciono gli approfondimenti troverete il nostro punto di vista sul perché Frieren ha conquistato il mercato occidentale. Noi vi ringraziamo per averci letto e vi aspettiamo sotto nei commenti, alla prossima recensione!
Su Disney+ è arrivata una serie TV dal sapore adolescenziale ma in realtà è molto di più. Uonderbois - Il tesoro segreto di Napoli è un prodotto che punta ad un pubblico giovane, come i protagonisti, e agli adulti senza distinzione. Tutto parte dai sotterranei di Napoli dove è in atto uno scambio tra La Vecchia e il rigattiere Ciro. La posta in palio sono i contratti dei vasci, in mano alla Vecchia, per la statuetta di Maradona di proprietà del rigattiere. Nel momento dello scambio arriva però un ragazzo incappucciato a rubare la statuetta portandola con sé in una corsa folle tra sotterranei e vie di Napoli. Il furto e la sua fuga non scappano agli occhi indiscreti delle persone e alle orecchie di Aniello il quale comunica ai suoi amici il ritorno di Uonderboi. Teresa, Raffaele, Gennaro, Aniello e Sasà insieme formano i Uonderbois ovvero i fan più grandi dell'eroe di Napoli. Colui che impersona l'eroe non è nient'altro che Tonino, un orfano che si aggira per la città e nei sotterranei. Le vie dell'eroe e dei cinque ragazzi arriveranno a incrociarsi per sfociare in un'avventura tutta da seguire. Il cast è composto da Serena Rossi, Ivana Lotito, Denise Capezza a cui si aggiungono, tra i tanti, Catello Buonocore, Gennaro Filippone oltre a Giovanni Esposito. Special guest del film è il cantante Nino D'Angelo nel ruolo di sé stesso. La serie merita una chance per vari motivi a partire dalle figure del folklore presentate, passando per la bellissima Napoli per arrivare ad un epilogo del tutto inaspettato. Un prodotto in cui si toccano temi come l'amore per i figli, il valore dell'amicizia o della lealtà ma anche un grido di aiuto delle generazioni di adesso per il modo in cui vedono il futuro.