Siamo abituati a vedere nel catalogo di Netflix spettacoli di stand up comedy (Ali Wong o Taylor Tomlinson per citarne un paio). Quello di cui parleremo nella recensione di Jamie Foxx – What had happened was non è un semplice spettacolo di quel genere. L’attore originario di Terrell, in Texas, porta sul palco qualcosa che va oltre lo stand up comedy senza tradirne gli aspetti caratteristici. Prima di iniziare a parlarne è doveroso fare una piccola premessa.
Nel 2023 l’attore è stato ricoverato d’urgenza dopo aver perso conoscenza. Le cause erano del tutto sconosciute prima del suo arrivo al Piedmont Hospital di Atlanta. Ed è proprio in quella città che Jamie ha deciso di spiegare le motivazioni del suo ricovero. Questo per mettere fine a tutte le speculazioni e supposizioni fatte sulla sua salute. Il titolo ha l’obiettivo di spiegare quello che è successo in chiave ironica senza però esagerare.
What had happened was a Jamie grazie a Deondra
Ad aprire lo show presentando Jamie è la figlia maggiore Corinne la quale fu una delle prime a capire che qualcosa non andava. La sorella dell’attore, Deondra, insieme a Corinne furono le due persone che si accorsero di qualcosa di sospetto sulla salute di Jamie. Egli infatti venne rimandato a casa, dopo un’iniezione di cortisone, per curare uno svenimento causato da mal di testa. A Deondra però la cosa non andò giù e lo portò al Piedmont Hospital.
In quell’ospedale ebbe inizio l’inferno durato quasi un anno per Jamie Foxx. I 20 giorni successivi all’intervento, per fermare l’emorragia e il conseguente ictus, non sono minimamente ricordati da Foxx. Non sapeva perché era in sedia a rotelle, negava l’evidenza perché lui è Jamie Foxx, non posso aver avuto un ictus. A farlo ragionare però ci ha pensato Holly, un’infermiera dal carattere forte e deciso. Lei infatti ha preso in mano la vita di Jamie dopo l’intervento.
Diddy ha ucciso Jamie Foxx?
Il ricovero d’urgenza ha sollevato un polverone sulle cause del suo malessere tra malattie misteriose e presenti mandanti. Mentre era incosciente nei giorni di blackout totale non vedeva nulla se non un tunnel. Lo stesso portava non alla luce come tutti ci propinano ma verso… Puff Daddy. Ebbene sì, tra le tante voci che giravano c’era quella che è stato lui ad ucciderlo.
Una frecciatina al produttore discografico, una delle tante a dire il vero, è “ne sono uscito in tempo” alludendo alle molteplici feste incriminate nei recenti avvenimenti. Ovviamente è tutta speculazione, Diddy per sua fortuna non è accusato di tentato omicidio nei confronti di Foxx pur restando le altre accuse pendenti sulla sua testa.
La presenza di Dio nella vita di Jamie
Una delle certezze su cui l’attore statunitense ha fatto leva per riprendere le redini della sua vita è la fede. In tutto lo spettacolo si respira questa aurea di forte attaccamento alla religione, ogni cosa successa sia prima che dopo è legata ad essa. Non a caso ci sono parecchi esempi in cui Jamie dialoga con Dio chiedendogli perché proprio a lui.
Foxx non accetta il fatto che sia capitato a lui e non a persone le quali vivono una vita nella delinquenza o nella droga o altro. Dio dal canto suo ha risposto un secco tu mi appartieni a simboleggiare il forte legame tra l’uomo e le continue preghiere verso il Signore. Non sappiamo quanto dei dialoghi presenti nel monologo siano reali, in ogni caso una risposta così farebbe vacillare chiunque.
L’importanza delle figlie per Foxx
Abbiamo già parlato, ad inizio recensione di Jamie Foxx – What had happened was… dell’importanza della figlia Corinne. Jamie ha però anche un’altra figlia, Anelise, la quale ha anche lei un ruolo rilevante nel salvataggio e guarigione del padre. Nei famosi 20 giorni i parametri vitali erano parecchio instabili, nessuna cura o altro riusciva a stabilizzarli. La sua salute rimaneva appesa, in bilico tra la vita e la morte.
Le figlie conoscono bene il padre, sanno di cosa ha bisogno per stare bene. Analise lo sa fin troppo bene ed un giorno proverà l’impossibile. Da sempre unita alla sua chitarra, la quale veniva portata ovunque da quando ha 10 anni, ha voluto iniziare a suonare in quella camera d’ospedale. Ed è proprio quel gesto così naturale, semplice e d’amore il quale ha portato a Jamie il beneficio tanto desiderato dai medici. In quella chitarra c’era Dio, le parole a commento di tale evento.
Le cospirazioni sulla sua morte e il clone
Come sempre il web impazzisce davanti a queste notizie. Il fenomeno Jamie Foxx ha tenuto sospeso il fiato dei suoi fan e il peggio doveva ancora avvenire. Fu infatti il suo ritorno sulle scene a far discutere, cospirare e dar sfogo alle male lingue della gente. Ci fu una vera e propria esplosione mediatica sul fatto che la persona sui set non fosse lui ma un clone. Le teorie hanno tesi a favore, foto a confronto e altro eppure lui non è un clone.
Lo ribadisce sul palco di Atlanta dove manda un sonoro va a quel paese (per essere cortesi) a tutti quelli che hanno avuto questo pensiero. A loro e anche a chi pensa sia morto senza ascoltare ragione alcuna o aver sperato nella sua effettiva guarigione. A tutti quelli i quali hanno invece accolto il suo ritorno con grande gioia ha voluto dire grazie, un grazie intonato al pianoforte e a gran voce.
Le nostre conclusioni su Jamie Foxx – What had happened was…
La recensione di Jamie Foxx – What had happened was… ha chiarito solo alcuni aspetti della vita nell’ultimo anno dell’attore. Uno spettacolo commovente, con Jamie visibilmente commosso e spaventato nel raccontare i dettagli del suo dramma. Il pubblico ha fatto la sua parte partecipando con applausi ma anche grida di conforto e amore verso Foxx. Se siete curiosi di sapere di più su ciò che ha vissuto non dovete far altro che guardarvi lo show.
Andando sul sito di Kaleidoverse potrete trovare nuove recensioni e approfondimenti ogni settimana. Profuma ancora di nuovo quella di No good deed o dell’episodio 10 di Blue box. Se invece volete guardare una serie ambientata nei sotterranei di Napoli Uonderbois fa al caso vostro. Un bell’approfondimento su come Frieren ha conquistato il mercato occidentale aspetta di essere letto. Non ci resta che salutarvi e alla prossima!
Dopo il ricovero d'urgenza avvenuto nel 2023, le speculazioni sulle condizioni di salute di Jamie Foxx cadevano a pioggia. C'è chi diceva fosse morto, chi che fosse stato Puff Daddy l'artefice del suo ricovero e tanto altro. L'unica persona la quale poteva mettere fine a tutto poteva essere solo e soltanto lui. Per farlo ha deciso di usare il palco nella città di Atlanta, la stessa in cui si sentì male un anno prima. Non è un caso anche perché l'ospedale in cui venne ricoverato, portato dalla sorella Deondra, dista pochi passi dal teatro. L'attore e cantante non smette di ringraziare sia il pubblico per la loro presenza che la città di Atlanta per averlo salvato. Jamie Foxx ha voluto mettere il punto per concludere una volta per tutte le dicerie sulla sua salute fisica. Lo fa in chiave ironica, sdrammatizzando su ciò che lo ha afflitto senza però sminuirlo. Un modo di metabolizzare il male il quale ha rischiato di portarlo nella tomba. Dal palco di Atlanta fa sentire forte la sua voce spezzata, a volte, dal pianto di chi se l'è vista brutta. Ogni tanto ci sono degli intramezzi comici per rompere interrompere il triste racconto del suo calvario. Uno di questi è l'arrivo sul palco della figlia Anelise che con la sua chitarra è stata fondamentale per il benestare del padre. Uno spettacolo a tratti ironico e a tratti toccante, con il giusto equilibrio tra i due mood. La cosa più importante però che scaturisce dallo show è la voglia di mettere fine alle chiacchiere sul suo conto parlando di ciò che ha vissuto in prima persona. Un gesto che, probabilmente, è frutto del desiderio di far sapere finalmente la vera versione dei fatti.