Siete stufi di una rappresentazione femminile sempre in tacchi alti che, seppur in carriera in un ambiente tipicamente maschile, si ritrovano comunque a flirtare con gli uomini per raggiungere i propri obiettivi? Cercate una rappresentazione femminile meno stereotipata? Sara – La donna nell’ombra, una serie crime italiana, è disponibile sul catalogo Netflix dal 3 giugno e potrebbe essere la serie che cercate.
L’opera è basata sulla saga di romanzi di Maurizio de Giovanni (Sara che aspetta, Sara al tramonto, Le parole di Sara), autore dei romanzi sul Commissario Ricciardi, de I bastardi di Pizzofalcone e della serie su Sara. Questo è l’adattamento dei primi tre romanzi ma ce ne sono altri cinque pronti ad essere adattati (eventualmente). Scritta da Donatella Diamanti, Mario Cristiani e Giovanni Galassi, prodotta da Palomar e diretta da Carmine Elia (che si è occupato anche di Mare Fuori, Don Matteo e Belcanto), Sara La donna nell’ombra racconta il ritorno sulla scena investigativa di un’ex agente dei servizi segreti.
Sara – La donna nell’ombra: la trama
Sara (Teresa Saponangelo) è un’ex agente dei servizi segreti che ha l’abilità di leggere il labiale e capire dalla postura e dalle espressioni quelle che le persone si stanno dicendo. Viene costretta a tornare al proprio lavoro quando viene a sapere della morte del figlio, Giorgio, e poco convinta dalla dinamica, comincia a fare le proprie indagini. Sara, però, non fa più parte della polizia e ha bisogno del supporto di agenti attualmente in servizio per poter accedere a più informazioni.
Entrano quindi in scena Teresa (Claudia Gerini), ex collega di Sara nell’unità dei servizi segreti e capo attuale; e Pardo (Flavio Turno), un poliziotto così onesto da aver pestato i piedi a persone importanti e costretto a stare in aspettativa. Non si tira indietro dal dare una mano anche Viola (Chiara Celotto), la compagna incinta di Giorgio, che si rivela essere un personaggio avventuroso, nonostante l’impatto iniziale. Le indagini sulla morte di Giorgio, però, sono solo l’inizio di una trama più complessa che porterà alla luce degli importanti segreti che sconvolgeranno Napoli.
Una serie che si muove su due binari, ma la trama poliziesca proprio non parte
Le due trame della serie
Sara – La donna nell’ombra è una serie crime che, però, pecca proprio sulla trama investigativa. La storia è carente proprio nel catturare l’attenzione dello spettatore e ad incuriosirlo sul passato dei personaggi, ormai defunti. La trama investigativa è prevedibile e senza grandi colpi di scena. Quello che spinge lo spettatore a seguire la serie è la possibilità che Sara, la protagonista, possa riuscire a fare ammenda con Viola e con suo figlio, quello che le rimane di suo figlio, Giorgio.
Vedere Sara, invece, che cerca di recuperare un rapporto con Viola, cercando di rimediare per l’assenza che ha avuto nella vita del figlio, è una trama che coinvolge ed emoziona. Sara è un personaggio complesso: dedito a una carriera pericolosa, che non può permettersi di avere una famiglia, che, nonostante tutto, brama un minimo di connessione umana. Il rapporto tra lei e Viola, unite dalla perdita della persona più importante per entrambe, è la parte più interessante della serie.
Personaggi femminili non stereotipati e complessi
Sara, la protagonista, come dicevamo all’inizio della nostra recensione, è una donna che non viene rappresentata in modo stereotipato. Non è una “femme fatale“, che si presenta in tacco e minigonna, pronta a sedurre uomini per avere le informazioni che le servono per far procedere le indagini. Anzi, Sara per citare i personaggi che la vedono per la prima volta “si veste da barbona”: si mette vestiti comodi, per nulla alla moda, non si tinge nemmeno i capelli. Riesce a far procedere le sue indagini usando il suo ingegno e le sue abilità, in particolare quella di saper leggere il labiale, e la sua esperienza e il suo disincanto rispetto al suo lavoro.
A fare da contraltare, troviamo Teresa. L’ex collega di Sara è una donna curata, con i capelli sempre sistemati, un trucco semplice sul viso e immancabile tacco alto. Entrambe lavorano in un ambito tipicamente maschile, dai loro ex capi vengono chiamate “la bionda” (Teresa) e “la mora” (Sara), e così si chiamano tra di loro. Ma Teresa non è solo apparenza: anche lei è un personaggio complesso, con debolezze e segreti che non tarderanno a venire alla luce. Uno dei pregi della serie è proprio la rappresentazione di personaggi non stereotipati.
Pardo, la spalla comica, è un personaggio capace di rubare il cuore al pubblico
L’ispettore Pardo, un personaggio adorabile
L’altro personaggio della serie, oltre Viola, che riesce a catturare l’affetto e la simpatia del pubblico è l’ispettore Pardo. Un poliziotto, come dicevamo, così onesto da avere problemi con i propri superiori. Pardo, si ritrova ad essere uno dei contatti necessari di Sara per poter procedere nelle sue indagini: il loro rapporto ricorda quello di Sherlock (geniale ed esperto) e Watson (più sempliciotto) ma con la tipica ironia di stampo napoletano. Un’accoppiata vincente che non fallisce mai nello strappare una risata allo spettatore.
Pardo (lo ricordiamo: interpretato da Flavio Furno) non è una semplice macchietta: tutte le volte che, a confronto con Sara, sembra troppo ingenuo e un po’ sempliciotto per essere un poliziotto, impara, fino alla rivelazione finale in cui potrà superare la maestra. Come abbiamo detto, la trama poliziesca non è particolarmente originale e avvincente, ma grazie a Pardo le sei puntate sono dotate di leggerezza e simpatia, nonostante la cupezza del personaggio principale. È impossibile, dopo un paio di puntate, non iniziare a parlare con l’accento napoletano citando le battute di Pardo.
Le nostre conclusioni su Sara – La donna nell’ombra
Sara – La donna nell’ombra è una serie che poteva distinguersi sulle altre dello stesso genere, se avesse avuto una trama poliziesca più marcata e originale. Non vi faremo spoiler, ma sappiate che a fine stagione non sarete sconvolti dalle rivelazioni finali. Neanche i modi in cui si eseguono le indagini risultano avvincenti. Grazie ai suoi personaggi profondi e alle loro dinamiche relazionali, aveva già un ottimo punto di partenza. È un vero peccato. La regia è didascalica, non brilla, piena di lunghe spiegazioni. Tuttavia, la serie risulta tra i titoli più visti di Netflix Italia.
Se dovessimo azzardare un’ipotesi, diremmo che il trio Sara (personaggio che cerca di fare ammenda), Viola (neomamma avventurosa) e Pardo (spalla comica perfetta) hanno conquistato il pubblico. Vista la presenza di altri libri, rimane la possibilità che la serie venga rinnovata per altre stagioni e, chissà, potrebbe migliorare la trama investigativa. Voi avete visto la serie? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere in un commento qui su Kaleidoverse prima di andare a leggere altre recensioni come quella su Dept Q – Sezioni casi irrisolti e quella su Il Baracchino. Non dimenticate di seguirci su Instagram! Alla prossima recensione!
Pro
Personaggi complessi, umani, con pregi e difetti;
Sara, la protagonista, è rappresentata in modo originale;
L’interpretazione degli attori è eccezionale, capace di rendere la complessità dei loro personaggi;
La trama che riguarda le relazioni tra i personaggi è soddisfacente;
L’ambientazione napoletana rende la narrazione più frizzante e divertente;
Contro
La regia non coinvolge lo spettatore;
La trama investigativa è la parte meno originale e più carente;
Manca il gancio che convince lo spettatore a proseguire la visione;