Solo pochi giorni fa è stato finalmente annunciato il cast del remake live-action di Avatar- the last airbender. Dapprima serie animata statunitense trasmessa dal 2005 al 2008, successivamente trasposta cinematograficamente da M. Night Shyamalan. La serie animata è stata una delle più quotate, riscuotendo un così grande successo da portare anche alla creazione di un sequel (la leggenda di Korra). Il successo non si è però consolidato in The Last Airbender, demolito dalla critica. Perché? Onorando la pubblicazione del cast (qui la notizia) analizziamo insieme i vari personaggi e cosa è andato storto nella loro caratterizzazione in questo live-action.
Aang
Un ragazzino di dieci anni giocherellone nel cartone, un ragazzo tormentato nel film. Proveniente dalla nazione dell’Aria. La sua caratterizzazione è così inesistente che pronuncerà il suo nome per la prima volta a circa mezz’ora dall’inizio del lungometraggio. Assurdo se pensate che è il protagonista. Nel cartone è quasi sempre allegro, solo quando ricorda il suo passato e tutto ciò che lo ha portato a diventare chi è o quando ha dubbi sul suo futuro si evidenziano questi aspetti di saggezza ed emotività. Per il resto del tempo è semplicemente quello che è: un ragazzino di dieci anni.
Sokka
Uno dei protagonisti, fratello di Katara e proveniente da una delle Tribù dell’Acqua. Il problema principale nella strutturazione di Sokka si riassume in una parola: comicità. Mentre nel cartone tale personaggio era caratterizzato da una forte vivacità ed allegria, che aiutava anche a stemperare la drammaticità di certe situazioni, qui è incredibilmente serio. Assume un atteggiamento quasi troppo maturo e responsabile alternato a rabbia e nervosismo, cosa assolutamente inadatta. Certo, anche nel cartone, quando necessario, egli si infuriava, soprattutto diventando protettivo nei confronti della sorella. Sfortunatamente questo eccesso nel film lo rende un personaggio quasi insopportabile.
Katara
La ragazza più saggia del gruppo nel cartone e l’unica a perdere questo tratto di personalità nel film. È un po’ la madre di tutti gli altri, colei che li consola e tenta di mantenere tutti uniti nei momenti più bui, non senza certi momenti infantili più che giustificabili data la sua tenera età. Nel cartone sfrutta la sua intelligenza in modo eccezionale, nel film non arriva neppure a dominare il suo potere.

CR: Nickelodeon
Zuko
Proveniente dalla Nazione del Fuoco e dominatore di tale elemento. Nonostante non mi piaccia parlare dei personaggi a livello fisico, qui mi vedo costretta a fare un’eccezione. La caratteristica principale di Zuko nel cartone era una gravissima cicatrice da ustioni che gli ricopriva quasi metà viso. Cicatrice causata dal padre, dominatore del fuoco, e per questo avente anche un forte accento emotivo. Nel film la cosa non è minimamente sottolineata, tanto che nelle inquadrature non in primo piano neppure si vede. Costantemente infuriato ed in cerca di vendetta, nella serie sembra invece un ragazzino capriccioso ed incapace. Qui i suoi notevoli talenti vengono del tutto demoliti, tanto da renderlo un personaggio quasi inoffensivo, invece dell’antagonista che il cartone aveva creato.
I personaggi in generale di Avatar: The Last Airbender
Non solo essi non sono caratterizzati né ben sviluppati, ma non si creano neppure i bellissimi e forti legami emotivi che nella serie erano tanto valorizzati. Le debolezze, le sfide personali e quelle effettive, il supporto, l’amicizia e le litigate, fattori tanto importanti nel cartone quanto ignorati nel lungometraggio. Anche il non mettere i vari personaggi secondari che permettevano indirettamente di conoscere meglio i principali è un punto di debolezza.
Conclusioni
The Last Airbender non può, a mio avviso, essere considerato un bel film. La trama procede così velocemente che non lascia spazio al lato emotivo di nessuno. Il meraviglioso bilancio che c’era tra divertimento e serietà (nel cartone) si va a perdere del tutto con l’eliminazione del primo fattore. Interi pezzi della storia vengono riassunti in piccole frasi prive di profondità. Insomma, speriamo che la serie televisiva abbia imparato da questi errori perché rivederla nascere potrebbe essere davvero una grande emozione. Nel frattempo, se non vi ho convinti a farlo, vi invito in modo diretto a recuperare la serie animata su Netflix.