Netflix dichiarò ad aprile che “i giochi diventeranno un’importante forma di intrattenimento“. Successivamente, suggerì il mese dopo che si stava preparando ad addentrarvici, dicendo a TechRadar che è “entusiasta di fare di più con intrattenimento interattivo“. La scorsa settimana ha fatto il suo primo vero passo in quella direzione, assumendo l’ex vicepresidente dei contenuti di Oculus Mike Verdu come vicepresidente dello sviluppo del gaming.
Netflix ha decisamente voglia di investire nel mercato ludico ma, come abbiamo notato all’epoca, il suo piano effettivo, oltre a “stiamo facendo giochi“, non era del tutto chiaro. Ora abbiamo un po’ più di chiarezza su questo fronte; infatti, grazie alla lettera del secondo trimestre di oggi, la società ha rivelato di più sui suoi sforzi di sviluppo di giochi nascenti.
Il gaming “controcorrente” di Netflix
“Consideriamo i giochi come un’altra nuova categoria di contenuti per noi, simile alla nostra espansione in film originali, animazione e serie TV. I giochi saranno inclusi nell’abbonamento Netflix dei membri senza costi aggiuntivi. Inizialmente, ci concentreremo principalmente sui giochi per dispositivi mobili. Siamo entusiasti come sempre della nostra offerta di film e serie TV e ci aspettiamo una lunga passerella di investimenti e di crescita in tutte le nostre categorie di contenuti esistenti. Però, dal momento che siamo quasi un decennio nella nostra spinta verso la programmazione originale, pensiamo che il è il momento giusto per saperne di più su come i nostri membri apprezzano i giochi.”
Interessante è il modus operandi di Netflix che, contrariamente a ciò che abbiamo visto con Bandersnatch, vuole fare un passo indietro ed andare con piccoli passi. È un approccio molto più cauto alla creazione di giochi rispetto a quello che abbiamo visto finora con Amazon e Google. Entrambi, infatti, faticano ancora a trovare successo nei videogiochi, nonostante abbiano risorse praticamente illimitate a portata di mano. Per fare due esempi brevi, Stadia è in stallo e Amazon non ha ancora rilasciato nulla, New World a parte.
Il gaming mobile di Netflix, forse, sta aprendo la porta a persone che potrebbero non considerarsi giocatori, piuttosto che ai più esperti. Focalizzarsi sulla pancia della gente è una strategia che evita il “core gamer” che Amazon e Google sta a lungo perseguendo. Pensiamo che, tutto sommato, questa sia una un’ottima scommessa che sicuramente darà i suoi frutti. Per essere aggiornati sulla questione, vi invitiamo a seguirci sul nostro canale Telegram e su Kaleidoverse.it!