Cominciamo con un ricordo. Ho memoria di quando, da ragazzino, sprecavo interi pomeriggi sulle mie PlayStation a giocare (o recuperare) i titoli più disparati. Tra questi vi erano grandi classici rompicapo dell’epoca, quali Tomb Raider e la saga di Abe. A questi si aggiungevano opere che tutti hanno adorato, ma che oramai tutti hanno dimenticato col tempo, come “l’aulico” Legacy of Kain. Il fascino ottenuto ai tempi era dovuto perlopiù alla “mancanza di informazioni”. Quindi, se qualcuno si bloccava in un determinato punto, ci si poteva affidare solo al passaparola o alle proprie capacità. Questo è stato il feeling ottenuto giocando a Seed of Life, l’ultimo lavoro di Madlight Studios pubblicato da Leonardo Interactive.
Seed of Life mostra l’avventura di Cora, l’ultima sopravvissuta rimasta in Lumia, un pianeta verdeggiante che, a seguito di un’invasione aliena sconosciuta, è stata corrotta dall’oscurità. Per ristabilire l’ordine in Lumia e far resuscitare un mondo sull’orlo del collasso, Cora dovrà trovare il (come dice il titolo) Seme della Vita per ridare impulso al Sole e dare al corpo celeste la luce e la flora di un tempo. Gli eventi cominciano dopo che il nonno della protagonista, con il quale ha vissuto per anni, ha abbandonato il rifugio per mettersi alla ricerca dello stesso Seme. L’incipit rispetta pressoché gli standard di un fantasy sci-fi senza troppe pretese, quindi andiamo più nel dettaglio e spieghiamo le eventuali caratteristiche.
Il gioco, il giocatore e la Madre Terra
Il mondo di Lumia in Seed of Life, detta molto brevemente, è affascinante e ben curato. Come accennato in precedenza, il pianeta cambia dopo le varie scelte prese durante la partita. Il mondo si presenta in uno stato malandato, ma comunque esaustivo. Più di una volta, il giocatore potrebbe rimanere incantato dinanzi alla fioca luce “solare” che sembra illumini un paesaggio notturno. Col passare degli eventi, però, il mondo di gioco sembra essere “interattivo” man mano che il giocatore risolve i vari enigmi. Vi ritroverete in poco tempo da un paesaggio montuoso, arido e (volutamente) claustrofobico ad uno verdeggiante e ricco di vita.
Nonostante abbia un mondo con uno stile singolare ed attraente, tecnicamente il gioco è ancora abbastanza spartano. In molte fasi ci si dovrà far fronte ad una miriade di muri invisibili che, il più delle volte, ostacoleranno il nostro cammino in game. Esempio lampante è trovare dei muri situati persino su delle staccionate poco più basse della protagonista. Inoltre, in certi punti precisi della mappa, il gioco presenterà qualche glitch che, pur essendo di breve durata, risulteranno a lungo andare tediosi.
Un nuovo titolo nostalgico
Seed of Life ha un gameplay non molto rivoluzionario, con delle trovate già viste in altri titoli vecchio stampo AAA, ma comunque con un suo stile. Gli enigmi non complicheranno granché l’esperienza di gioco, con trovate abbastanza interessanti. Certi enigmi si dovranno risolvere con il lumium, la fonte vitale di Lumia che apparirà sotto forma di radici. Queste daranno un piccolo quantitativo di fonte vitale, ma si ricaricheranno dopo una manciata di secondi in quanto, come viene citato nel gioco “le risorse di lumium sono infinite“. Peccato, però, per la resa.
Se da un lato troviamo un gameplay ad enigmi pressoché intrigante, dall’altro le animazioni sembrano davvero provenienti da un gioco di altri tempi. Esse si presenteranno abbastanza legnose, e il trasferimento di lumium (per esempio) sembrerà perlopiù macchinoso, come quasi tutto il resto dei movimenti della protagonista. Altro piccolo problema da sistemare è l’intelligenza artificiale facilmente raggirabile.Parlando dei comandi, invece, il titolo è stato provato sia su mouse e tastiera che su controller, e l’effetto è stato molto differente. Vi consigliamo, infatti, l’utilizzo di un controller per i motivi qui di seguito. Su tastiera, i comandi saranno comodi per i giocatori avvezzi agli sparatutto. Però, essendo Seed of Life sostanzialmente un platform ad enigmi, il feeling con pad sarà molto più piacevole. Certo, saltare con ⬜ non è proprio la fine del mondo, però ci si fa presto l’abitudine. Inoltre, i comandi del pad sono molto più semplici da comprendere, soprattutto nell’uso delle quattro diverse capsule (più una, con lo Sprint) che troveremo durante il corso degli eventi.
Un sonoro tutto da rifare
Qui arriviamo al punto dolente che affligge tutta l’opera di Madlight Studios. Seed of Life ha delle musiche che riescono a rendere l’atmosfera credibile e calzante, ma a volte il gioco inciampa su sé stesso e rischia di spezzare l’atmosfera. Nell’opera avviene uno “stacco acustico” diretto: per spiegarla nel migliore dei modi, la musica di sottofondo cambia a distanza molto breve dalla zona nella quale ce n’era un’altra. Riassumendo il tutto, la colonna sonora potrebbe cambiare (per esempio) saltando da una parte all’altra di un fossato.Come se non bastasse, il doppiaggio non migliora le cose. Anche se la trama e le tematiche affrontate in Seed of Life possano essere effettivamente profonde, il tutto non riesce a essere coinvolgente per via della voce di Cora (e del suo assistente alieno, Nar). La protagonista parla molto spesso durante la campagna, e ciò potrebbe portare con sé il rischio di risultare fastidioso ai giocatori interessati all’opera.
Le nostre considerazioni finali su Seed of Life
Contrariamente a quanto ci aspettavamo, Seed of Life si è rivelato un titolo già “anziano”, nonostante sia stato rilasciato oggi. Il gioco contiene delle basi molto solide, ma ancora in uno stato molto grezzo. L’avventura di Cora nel salvare il pianeta di Lumia si rivela stimolante e a tratti anche divertente, ma il tutto rischia di spegnersi più e più volte per colpa di un comparto sonoro completamente da dimenticare. Gli enigmi riescono a bilanciarsi per gli standard odierni, a parte le prime battute di gioco dove gli enigmi si risolvono “a matrioska”. Lumia è una terra affascinante e maestosa, ma costellata da continui bug, glitch e muri invisibili che accantonano la bellezza del pianeta.
Ringrazio chiunque sia arrivato sin qui a leggere la recensione di Seed of Life, un’opera colma di luci e ombre. Se volete essere interessati ad altre nostre recensioni, vi rimandiamo al nostro canale Telegram per rimanere sempre aggiornati e su Kaleidoverse.it!
L'esperienza con Seed of Life si è rivelata dolceamara, rivelando i difetti di una software house acerba. Il comparto audio è da smantellare e ricostruire, tecnicamente mostra qualche lacuna e l'intelligenza artificiale non è delle migliori. Questa volta, però, non ci sentiamo di bocciarli completamente in quanto, tutto sommato, è un titolo che ci ha abbastanza divertito. Le basi per svoltare ci sono ed è giusto che i ragazzi di Madlight Studios sbaglino e capiscano da dove ripartire. Per voi giocatori curiosi del titolo, invece, vogliamo solo avvisarvi del fatto che, detta in parole più semplici, vi troverete dinanzi ad un gioco niente male che sembra sia stato rilasciato su PlayStation 2.