È con l’inizio dell’estate che arriva la seconda stagione di Summertime, la serie originale di Netflix ispirata da Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia. Dopo qualche rimando dovuto alla pandemia, il 3 giugno sarà la data dell’uscita della serie italiana. Noi di Kaleidoverse abbiamo avuto la possibilità di vedere la seconda stagione in anteprima, e queste sono le nostre considerazioni a riguardo.
Summertime e la voglia d’estate
In un periodo in cui la voglia di mare e vacanze inizia a farsi sentire, Summertime arriva per cercare di ingannare l’attesa. Con le suggestive ambientazioni della costa adriatica, anche la seconda stagione punta a mostrare l’estate italiana dal punto di vista dei ragazzi più giovani. E le ambientazioni sono decisamente uno dei punti di forza della serie, rimanendo spesso fantastiche anche quando le telecamere non stanno girando in spiaggia. Una buona fotografia, che riesce a trasmettere il calore e la bellezza dei luoghi in cui la scena sta prendendo piede.
Per quanto la serie abbia anche ambientazioni diverse rispetto alla riviera adriatica, come Barcellona, non si riesce mai a vedere quasi nulla delle città. La sensazione che ne traspare è forse un po’ generica, un contrasto messo fin troppo in risalto dalle suggestive ambientazioni italiane.
Nuova estate, stesso cast
Torna di nuovo il cast già introdotto nella prima serie. Sono sempre Summer (Coco Rebecca Edogamhe) e Ale (Ludovico Tersigni) i protagonisti principali della serie, affiancati da Dario (Andrea Lattanzi), Sofia (Amanda Campana), Edo (Giovanni Maini) e Blue (Alicia Ann Edogamhe). Come con ogni serie con target teen che si rispetti, però, ci sono nuovi personaggi ad aggiungersi alla storia, per rendere gli intrecci sempre più complicati, e idealmente mantenere l’interesse del pubblico.
Le recitazioni risultano più convincenti della prima stagione, ma ancora acerbe in alcuni casi. Il cast interagisce bene tra di loro, dando effettivamente l’idea di essere un gruppo di amici alle prese con i drammi emotivi estivi, ma spesso può risultare leggermente forzato in alcuni scambi. Non aiuta troppo neanche la sceneggiatura, che si mantiene ben salda negli stereotipi del genere, non cercando minimamente di allontanarsi da esso, o di dare qualcosa in più. Spesso alcuni colpi di scena o interazioni possono risultare fin troppo facili da immaginare per chi ha visto anche solo qualche serie che rientra nel teen drama.
Il suono dell’estate
Sicuramente uno dei punti meglio gestiti della serie, oltre alle ambientazioni, è la colonna sonora. Una serie di hit che riusciremmo sicuramente a sentire in una spiaggia italiana. Principalmente, le canzoni sono tutte recentissime, le scelte principali di ogni ragazzo nel range di età dei protagonisti, con qualche hit del passato. Sono buone anche le musiche originali, pur non essendo memorabili e, di conseguenza, non andando a creare un sound immediatamente riconoscibile per la serie.
Il comparto sonoro è tutto sommato competente, senza infamia o lode. Tutti i dialoghi sono facilmente comprensibili anche con il suono ambientale quasi sempre presente. Certo, questa dovrebbe essere una cosa fondamentale, ma spesso la musica e suoni tendono a non essere mixati bene con il parlato, rendendo tutto un ammasso indistinguibile.
Le nostre conclusioni su Summertime
In conclusione, la seconda stagione di Summertime continua il teen drama iniziato con la prima stagione, lasciando chiaramente delle impronte da seguire per una terza stagione. La recitazione è migliorata dalla prima stagione, ma ancora non ad alti livelli. Una buona fotografia e scelta di colonna sonora, che non sono decisamente accompagnati da una sceneggiatura interessante per tutti.
La serie punta decisamente a soddisfare la sua fetta di pubblico, non andando neanche a strizzare l’occhio a chi non è il target della serie. La scelta ha i suoi pro e contro: da un lato, se la prima stagione di Summertime vi è piaciuta, troverete comunque soddisfacente la seconda. Dall’altro, se già la prima stagione non vi aveva convinto, la seconda non farà nulla per farvi cambiare idea.
Il 3 giugno quindi, non possiamo fare altro che consigliarvi la seconda stagione di Summertime se siete nella fetta di pubblico a cui mira, giovani sotto i 20 anni, alle prese con gli amori estivi e in cerca di qualcosa da vedere. Se non rientrate in questa fetta di pubblico, potete tranquillamente saltare la visione di questa stagione, cercando altro nel catalogo Netflix. Potete seguirci sul nostro canale Telegram per rimanere informati sul mondo del cinema e dei videogiochi, o rimanere connessi qua su Kaleidoverse.it!
La seconda stagione di Summertime non cerca di inventare nulla di nuovo, mantenendosi sullo standard del teen drama. Forse risulta banale, ma è comunque una buona scelta se la serie vi interessa o siete nel suo target principale di pubblico. Recitazione accettabile, fotografia e sonoro buoni, ma conditi da una scrittura decisamente fin troppo stereotipata e schiava del suo genere. Una visione consigliata solo se vi è piaciuta la prima stagione, ma nulla da tenere d'occhio se non eravate già interessati.