A circa due mesi dall’uscita in sala, programmata per il 3 novembre in Italia e per il 5 negli Stati Uniti, cresce l’attesa per Eternals. Il nuovo lungometraggio targato Marvel Studios si propone come un’opera dai toni cupi e magnificenti. Attorno all’attesa, cresce la curiosità: chi sono gli Eterni? Sicuramente non i personaggi più in voga nell’universo Marvel ma, forse proprio per questo, ricolmi di fascino.
Le Origini
Gli Eterni nascono nel 1976 dalla penna di Jack Kirby, uno dei nomi più importanti del fumetto americano dell’ultimo secolo. La loro collocazione nell’universo Marvel risulta subito anomala. Stan Lee, lo stesso Kirby e una manciata di altri autori (Steve Ditko, Bill Everett ecc…), a ridosso degli anni ’60 avevano abituato i lettori a dei personaggi caratterialmente in netto contrasto con quelli della “Diretta Concorrenza”. Se in casa DC esistevano gli eroi duri e inscalfibili che vivevano più per la maschera che per loro stessi, in casa Marvel ci si abituò a capire più chi fosse l’uomo dietro all’eroe. Non a caso, il personaggio che più fu apprezzato ai tempi fu Spider-Man, un ragazzo semplice col peso del mondo addosso. Kirby ribaltò la situazione.
Il Contesto
Gli Eterni nascono in un momento storico dove l’esplorazione dello spazio e di ciò che c’è oltre l’uomo era il leitmotiv di molte narrazioni. Le memorie degli anni ’50 battevano forti sulle tempie degli americani che con l’incidente di Roswell avevano iniziato a nutrire attenzione per l’universo e i suoi misteri. Nel ’69 lo sbarco sulla Luna generò un flusso mediatico che tenne attaccati ai teleschermi milioni di persone attorno al mondo. Solo pochi anni dopo, nel 1972, in Giappone usciva Devilman, opera magna di Go Nagai, basata su premesse che Kirby si divertì a riprendere: gli umani non sono stati i primi abitanti della terra. Se in Devilman l’alternativa agli umani era rappresentata dai Demoni, Kirby diede una lettura più aperta alla speranza.
Chi sono gli Eterni?
I semidivini Eterni sono un ramo del genere umano manipolato geneticamente dai Celestiali. All’origine del mondo, i Celestiali, potenti alieni, crearono gli umani e su alcuni di essi condussero degli esperimenti. Nacquero così gli Eterni (col fittizio nome scientifico di “Homo Immortalis”) per contrastare i Devianti, essere potenti dall’indole malvagia. Più che in altre opere, negli “Eterni” di Kirby viene rappresentata l’atavica lotta tra il bene e il male, posti in netta distinzione. La volontà dell’autore fu di far apparire gli Eterni come degli Dei che hanno, effettivamente, vissuto perennemente a contatto con gli umani. Per farlo, dà loro dei nomi riconducibili a quelli che altri esseri umani hanno affibbiato, nei secoli, alle divinità dei vari pantheon. Troviamo quindi Zuras, derivato da Zeus; Makkari da Mercurio, Ajak da Aiace, eroe presente nell’Iliade di Omero; Gilgamesh, nome che resta invariato dalla tradizione sumero-mesopotamica. Tramite allitterazioni simili, viene trasmesso il messaggio di come il politeismo delle popolazioni del mondo sia giustificato dall’effettiva presenza di Esseri dai nomi assimilabili a quelli che le varie culture hanno sempre narrato.
Pubblicazione e derivazioni
A inizio anni ’70, il Re Kirby lascia la Marvel. Con la continuity stringente che copriva capillarmente tutto il parco titoli della Casa delle Idee, decide di approcciarsi alla DC Comics. La proposta che fa è quella di una saga spaziale, come tanto piaceva in DC. Nascono così i Nuovi Dei che, sfortunatamente, non troveranno un gran responso da parte del pubblico, complice una scrittura poco ispirata. Quando nel 1976 l’idea viene ripresa e rielaborata in Marvel, nascono gli Eterni e nonostante possano considerarsi come personaggi decisamente anomali per la Marvel, la volontà di Stan Lee è di inserirli nella narrazione dell’universo condiviso. Un poco a forza, si cerca di dar loro una collocazione spazio-temporale coerente con le altre serie Marvel in pubblicazione in quel periodo. Il risultato non è dei migliori: si passa dalle storie slegate da tutto in cui Kirby aveva potuto dare il meglio di sé a storie dimenticabili, utili a soddisfare i fan e a non lasciare spiragli di grigio tra le serie.
Nonostante tutti questi problemi, gli Eterni di Kirby faranno scuola. Saranno diverse le ispirazioni che nasceranno dal tipo di narrazione proposto dal Re: un esempio su tutti potrebbe essere il Dr. Manhattan di Watchmen (1988-1990), un Dio tra gli uomini ma di derivazione umana, votato al bene superiore. L’opera di Moore è ovviamente più cruenta ed essendo slegata da qualsiasi universo narrativo, si permette molte più libertà ma, per un appassionato, sarà impossibile non vederci lo zampino di Kirby.
Come prepararsi al film?
Il nostro consiglio è quello di recuperare la prima raccolta di storie di Kirby, edita da Panini Comics. Dopodiché, potrete approcciarvi alla nuova estrinsecazione dei personaggi, che vede un team creativo d’eccezione: Kieron Giellen alla storia, Esad Ribic ai disegni. Il fatto di affidare la riproposizione di personaggi relativamente anacronistici a due talenti del panorama fumettistico americano dovrebbe dare l’idea della volontà della Marvel di rilanciare dei personaggi che, da dire, hanno veramente tanto. Una speranza è quella per cui il film possa attirare l’attenzione su personaggi sconosciuti alle nuove generazioni. Proprio come fu per Guardiani della Galassia, gli Eterni, così facilmente dimenticati, potrebbero tornare in auge. Le nuove generazioni potrebbero riscoprire una delle facce più iconiche del fumetto. Le speranze sono alte, il cast del film è stellare e le premesse sono tra le più giuste. Non resta che aspettare l’uscita. C’è giusto giusto il tempo per leggere qualcosina… Se questo approfondimento è stato di vostro gradimento, vi invitiamo a iscrivervi al nostro canale Telegram e a seguirci su Kaleidoverse!