Quando Netflix ha annunciato Strappare Lungo i Bordi, la serie animata scritta e disegnata da Zerocalcare, ammetto per primo di avere avuto un sobbalzo. Prima di felicità, perché davvero avrei voluto vedere le tavole prendere vita. Il secondo balzo è stato orrore puro, poiché la serie era completamente italiana e l’esperienza che abbiamo avuto in questi anni con questo tipo di arte non è stata proprio eccelsa. In ogni caso, quando ho avuto la possibilità di metterci le mani e guardarla l’ho fatto senza esitare e tutto d’un fiato. E sono assolutamente contento di averlo fatto. Zerocalcare ha colpito nel segno, sia nella sceneggiatura che nella resa tecnica, creando una vera perla nostrana. L’artista non ha quasi bisogno di presentazioni, essendo uno dei fumettisti italiani più conosciuti della sua generazione. Con le sue stoccate, i suoi disegni semplici ma vivi ed il suo leggendario armadillo-coscienza si è fatto presto largo nelle librerie di tanti ragazzi.
Strappare lungo i bordi ha un reparto tecnico di tutto rispetto
Con tutte i pregiudizi che mi attanagliavano il cuore prima di poter guardare la serie, mi sono sentito sollevato quando ho messo la prima puntata. Le animazioni non erano affatto l’atrocità che mi ero immaginato, anzi. I movimenti dei personaggi erano fluidi e senza problemi di alcuna sorta. Neanche una volta ho storto il naso pensando alla qualità tecnica, anzi, alcune scene sottolineano la cura dietro le animazioni. Certo, qui e là si vedono accorgimenti per semplificare l’animazione senza renderla troppo complessa, ma mai una animazione fatta sbadatamente o che fosse approssimativa. La colonna sonora è affidata a Giancane e si presta assolutamente bene alla serie, venendo accompagnata anche da pezzi su licenza che vanno da Manu Chao ai Klaxon a Tiziano Ferro.
I disegni sono assolutamente quelli di Zerocalcare. Se amate i suoi fumetti, amerete i disegni di Strappare Lungo i Bordi. Ogni personaggio ha tantissima personalità nel suo design, pur volendo rappresentare “persone normali con abiti normali“. La scelta dei colori e delle inquadrature, però, è il vero fiore all’occhiello del comparto grafico. Ogni singola scena riesce a dare impatto alle emozioni che vuole suscitare, siano esse riflessioni sulla vita, la paura, il nostro ridere della paranoia di Zero. Ogni scena ha una colorazione perfetta per ciò che vuole rappresentare. Alcune inquadrature sono poi magistrali come, ad esempio, il dettaglio del volto di Zero piangente che si allarga fino ad abbracciare tutto il ponte. Quella sequenza ci permette veramente di comprendere l’esasperazione del racconto del narratore e l’intento palesemente sarcastico. Sulla doppiatura c’è poco da dire, dato che l’intera opera è narrata dallo stesso autore, che da la voce a tutti i personaggi.
Un ragazzo come tutti gli altri, Calcare
“Un ragazzo come tutti gli altri” potrebbe essere il riassunto completo di Strappare Lungo i Bordi. Così, senza fronzoli e spiegazioni esagerate. Il protagonista, eco del narratore e scrittore, è un trentenne incasinato nella vita quotidiana. Nella sua testa frullano i pensieri che ognuno di noi ha avuto o che forse avrà nella sua vita. Eppure la resa della serie è veramente ottima. Questo è dovuto principalmente ai tempi comici perfetti dei deliri di Zerocalcare e dei conseguenti strattoni verso la terra ferma che riceve. Di questo fanno parte soprattutto due personaggi storici dei fumetti di Zerocalcare. Sarah, la sua amica d’infanzia, precisa e decisa, con una forza da leoni e con i piedi perennemente per terra, e Secco, migliore amico del personaggio, che invece si gode senza pensieri la vita alla giornata, racimolando soldi con il poker online.
Torna anche l’Armadillo, la coscienza di Zerocalcare. L’armadillo agisce come eco delle sue paure quanto del suo lato più razionale. Lo vedremo spesso alternarsi fra il riportarlo con i piedi per terra o infondergli in testa idee particolarmente stupide, figlie del pessimismo cronico del ragazzo. Vedremo il nostro personaggio alle prese con eventi di tutti i giorni, dal doversi cambiare in un bagno pubblico al cambiare una ruota al prendere un treno. Lo rivedremo di nuovo piccolo cercare di recuperare matematica in cui improvvisamente non è più bravo e giocare con gli altri bambini durante l’intervallo a scuola. Alcune scene ricordano fortemente altre opere dell’autore, come la punizione di Zerocalcare e Sarah, che richiama un po’ gli eventi di Un polpo alla gola. L’intera narrativa si svolgerà intorno ad un breve viaggio per Biella insieme a Secco e Sarah, a cui si inframmezzeranno aneddoti e racconti di vita del personaggio.
Strappare lungo i bordi e l’effetto “Scrubs”
Gli amanti della serie Scrubs – Medici ai primi ferri conoscono bene la verità sul vero nodo alla gola. Perché nessun film drammatico sarà mai capace di colpirti emotivamente quanto il momento serio di una serie che ti ha fatto sorridere. Strappare Lungo i Bordi è esattamente così, capace di farti sorridere, spesso anche ridere di gusto, solo per poi poterti colpire con un violento pugno allo stomaco quando serve. I momenti drammatici risultano davvero oppressivi e ben pensati, capaci di forzare lo spettatore a riflettere su tematiche importanti. Perché dietro l’ennesima esagerata reazione e ossessione di Zerocalcare vi sono tante di quelle cose in cui ci riflettiamo. Lo sguardo degli altri, le nostre aspettative di vita e l’impatto con la vita vera, la triste realizzazione di aver perso parte della propria vita dietro le nostre inutili paranoie. La serie si interroga su questo e altro.
La tematica principale, però, sono proprio queste linee da tagliare. Le linee che ci vengono imposte dalla società come “corrette” o quelle che noi ci imponiamo per andare avanti, come obiettivo o come regola. Ed è in questo turbinio di linee che tutti sembrano riuscire a tracciare tranne Zerocalcare, tranne noi che vediamo la serie. Dietro il volto cartoonesco dell’autore vi sono tutti quelli che hanno provato quella sensazione di inadeguatezza ed insicurezza. Tutte quelle persone che hanno tentato di seguire la linea, ed ancora continuano a tentare. Ma alla fine dei conti, possiamo ridere della paranoia del protagonista soltanto per esorcizzare la nostra. Zerocalcare si fa portatore di questo dramma universale e lo spiattella sulla sua opera, quasi come un mattone invisibile, sommerso da battute divertenti e tenuto in piedi da una sceneggiatura incredibilmente affascinante. E ogni volta che Zero cade con i piedi per terra, noi cadiamo insieme a lui.
Conclusioni e ultimi pensieri
In conclusione di questa nostra recensione, diamo un parere generale. L’opera scritta e diretta da Zerocalcare, con le composizioni di Giancane e prodotta da Movimenti Production e BAO Publishing è un capolavoro. Non soltanto per il semplice motivo che dopo tanti progetti italiani di Netflix abbiamo un prodotto italiano di ottima fattura, ma perchè Strappare lungo i bordi è una serie matura, ben scritta, con dei personaggi interessanti ed una introspezione del protagonista che fa da padrone. L’opera è sicuramente uno dei migliori prodotti italiani degli ultimi anni e ci dà la speranza di poter presto vedere altre serie animate Made in Italy altrettanto belle. Continuate a seguirci sul nostri canali Telegram e YouTube, oltre che sul nostro sito Kaleidoverse.
"Strappare Lungo i Bordi" è una serie umana, profonda ed introspettiva, nascosta dietro momenti esilaranti e sketch divertenti. Il reparto tecnico è assolutamente perfetto per il tipo di serie ed i disegni sono estremamente espressivi e significativi. La serie ci mette di fronte alla nostra posizione nella vita, e lo fa con un carisma ed una qualità incredibile.