Qualche giorno fa nelle sale cinematografiche è uscito l’ultimo film di Wes Anderson, The French Dispatch. Il lungometraggio è scritto, diretto e prodotto dal regista texano, basato su una storia originale da lui ideata con l’ausilio di Roman Coppola, Hugo Guinness e Jason Schwartzman. L’interpretazione dell’opera è stata affidata ad un cast al di poco stellare, costituito da Benicio del Toro, Adrien Brody, Tilda Swinton, Léa Seydoux, Frances McDormand, Timothée Chalamet, Lyna Khoudri, Jeffrey Wright, Edward Norton, Willem Dafoe, Henry Winkler, Mathieu Amalric, Stephen Park, Bill Murray e Owen Wilson. Di seguito troverete la nostra videorecensione integrale del film, assolutamente da non perdere.
Nonostante la lunga attesa, causata dal COVID, avesse amplificato le già grandi aspettative, quest’ultime non sono state tradite. The French Dispatch è un’opera pervasa delle passioni di Wes Anderson, sia per la scrittura, in particolare per la rivista The New Yorker, sia per la Francia e il suo cinema. Grazie ad uno studio accurato per ogni minimo dettaglio, la pellicola è in grado di trasportarci in un mondo fatto di forme simmetriche ed un estetica perfetta. L’utilizzo dei colori, che spazia dal bianco al nero, fino ad arrivare un’ampia palette di colori pastello, pone lo spettatore di fronte ad una bellezza tipica solo di un museo. Apprezzatissimo dalla critica, è stato definito come la summa dello stile di Anderson, consacrandolo come uno dei suoi lavori più affascinanti.
La trama di The French Dispatch
Ambientato nella fittizia cittadina di Ennui-sur-Blasé nella seconda metà del Novecento, il film ruota attorno alla redazione della rivista The French Dispatch, diretta da Arthur Howitzer,Jr. (Bill Murray). Alla sua morte, i dipendenti del giornale si riuniscono per scriverne il necrologio. Decidono di narrare i loro ricordi legati al defunto, confluendo così nella creazione di quattro articoli:
- Un diario di viaggio dei quartieri più malfamati della città, firmato dal Cronista in Bicicletta.
- Il Capolavoro di Cemento, la storia di un pittore folle rinchiuso in carcere (Benicio Del Toro), della sua guardia e musa Simone (Léa Seydoux).
- Revisioni a un Manifesto, una cronaca d’amore e morte sulle barricate all’apice della rivolta studentesca del ’68 (con Frances McDormand e Timothée Chalamet).
- La Sala da Pranzo Privata del Commissario di Polizia, una storia di droghe, rapimenti e alta cucina piena di suspense (con Jeffrey Wright).
The French Dispatch si presenta quindi come un film antologico, dove ogni storia contiene a sua volta altri contenuti, dettagli, che però coesistono fra loro creando un ecosistema armonioso. Per concludere vi consigliamo quindi la visione di questa pellicola, che è il connubio perfetto fra arte e mondo cinematografico. Come sempre per non perdervi nessuna novità, e tanti altri articoli interessanti, seguiteci sul sito Kaleidoverse ed iscrivetevi ai nostri canali Telegram e YouTube.