Dopo l’uscita della prima parte un paio di mesi fa, il mondo aveva delle ottime aspettative per la nuova incarnazione delle storie di He-Man e della eterna lotta fra i Masters of the Universe. La serie originale era piaciuta per diversi motivi. Primo fra tutti, la storia era riuscita a bilanciare in modo appropriato l’apporto di fan-service, portando personaggi, situazioni e concetti di tutte le opere della saga, nonostante i vari reboot. Il secondo era una effettiva presenza di personaggi interessanti, seppur con qualche pecca di caratterizzazione. Era il caso di Teela che assume il comando della storia, insieme ad Evil-Lyn come antagonista. E in questa danza fra nuovo e vecchio, la principale pecca erano state le animazioni pessime e i disegni decisamente non all’altezza. Con queste premesse fatte, ci rimane da discutere cosa può aver fatto questa nuova parte per tradire le aspettative di quei comunque buoni cinque primi episodi?
Masters of The Universe, parte 2 ha delle perle interessanti
Iniziamo subito con le cose positive della serie. Mark Hamill ha portato su schermo uno Skeletor pazzo come un cavallo, megalomane e psicopatico. Lo scheletrico servitore di Hordak viene messo in luce come un malvagio di una banalità inquietante, un’entità maligna il cui essere è puramente vitalizzato dalla distruzione. In certi versi, ed è ironico che a doppiarlo sia sempre Mark Hamill, Skeletor in questa seconda stagione ricorda pesantemente il Joker dei fumetti DC. La sua malvagità non ha un focus, un ideale, una ragione, lui rappresenta il male. Ma la sua ossessione verso la guerra infinita con He-Man lo rende un personaggio godibile da vedere, e un villain spaventoso da trovarsi contro. Siamo ben lontani dalla macchina di meme che era diventato Skeletor nella serie originale. Questo personaggio è sicuramente il vincitore della serie.
Dell’altro fattore largamente positivo di questa seconda stagione non posso purtroppo parlare più di tanto, poiché si tratterebbe di spoiler immensi, ma cercherò di spiegarvi senza entrare nei dettagli. Il fan-service, i ritorni e la presenza dei Masters of the Universe è gestita benissimo. Tantissime figure tornano a popolare la serie, regalandoci momenti di vero intrattenimento e dandoci qualcosa di interessante da guardare. Come la prima serie, e forse anche di più, questa seconda parte prende a piene mani da una cultura di anni ed anni di franchise, riesumando concetti e personaggi interessanti. Ancor meglio, il tutto viene fatto portando sulle spalle il peso di tematiche molto mature. tra le quali spicca l’auto-determinazione dei personaggi buoni e cattivi. In particolare, l’espansione dei protagonisti Teela ed Evil-Lyn sembrava davvero dover portare a qualcosa di veramente interessante. Ma purtroppo, parliamo di potenziale e non potenza, poiché queste premesse sono state tradite.
Caratterizzazioni confuse, cambi di idea ed altri orrori di scrittura
Uno dei fattori principali della prima stagione e del suo successo era sicuramente stata la grande presentazione e gestione dello spazio dei comprimari. In questi ultimi cinque episodi, quel tempo viene gettato alle ortiche. La rivalità fra Skeletor e He-Man e il rapporto fra Teela ed Evil-Lyn fagocitano l’intera storia, lasciando agli altri il compito di rappresentare un background scarno, piuttosto che incidere come parte integrante della trama. Il problema è che quest’ultima relazione presenta tutta una lunga serie di evidenti problemi narrativi. Evil-Lyn mi piace come personaggio, forse era una delle cose più interessanti di Masters of the Universe: Revelations. Ma il disastro che hanno fatto nella seconda parte è madornale. Sono riusciti, in soli cinque episodi, a rovinare un personaggio che poteva essere assolutamente interessante. Fortunatamente quelle scintille di potenziale per lei ci sono ancora.
Sé, come detto prima, uno dei temi principali è l’auto determinazione, lo staccarsi dalle catene del proprio ruolo e avere libertà come persone, Evil-Lyn è il frontman di questo tema. Il suo rapporto con Skeletor sembra dover essere profondo e intrigante, così come quello che lo lega a Teela. Ma la gestione di tutto questo viene rovinato dal voler creare un personaggio “semi-positivo”. Evil-Lyn passa dall’essere la compagna di Skeletor a diventare un villain indipendente, per poi essere nuovamente al servizio del protagonista, poi buona, poi nuovamente cattiva, in soli cinque episodi. Potete immaginare quanto lo spettatore possa confondersi nel guardare uno show in cui uno dei protagonisti cambia mentalità nel giro di un episodio. Evil-Lyn fallisce nel suo ruolo da contraltare di Teera perché le ragioni della sua malvagità sono persino meno comprensibili di quelle di Skeletor, che fondamentalmente non ne ha nessuna.
Le nostre opinioni finali su Masters of the Universe: Revelations
Parlando anche della qualità delle animazioni, purtroppo neanche lì possiamo gioire più di tanto. Passiamo da scene in cui possiamo raggiungere la decenza, ad altre in cui la serie sembra camminare a un frame rate dimezzato rispetto al normale. Ancora una volta i disegni sono un grosso problema. Se il design dei personaggi è comunque bello e interessante, in molti punti appaiono davvero realizzati male, con proporzioni assurde. Ancora una volta, però, il grosso del problema sta nel pessimo utilizzo della CGI per sopperire alle animazioni tradizionali. Di base, l’uso della computer grafica dovrebbe essere sottile e quasi invisibile agli occhi dello spettatore. In Masters of the Universe: Revelations Parte 2 invece è estremamente impattante. A contatto con la grafica tradizionale, già non eccellente, diventa spesso fastidiosa.
In conclusione, questa seconda parte di Masters of The Universe: Revelations è un passo indietro alla precedente. I personaggi non sembrano capaci di mantenere le aspettative dei primi cinque episodi e tutta la storia sembra mancare il tema centrale. Per fortuna, la situazione è meno tragica di quello che può sembrare. I pochi momenti dei personaggi secondari sono assolutamente ben fatti e il nuovo minaccioso, psicopatico Skeletor è davvero bello da vedere su schermo. E il merito va anche a Mark Hamill che ha fatto un lavoro eccelso nella doppiatura del personaggio. Inoltre, le ultime puntate lasciano sperare in una nuova stagione davvero esaltante, con nuovi interessanti risvolti. Purtroppo, si parla solo di potenziale, che speriamo di poter vedere più avanti nel tempo. Se volete conoscere le nostre opinioni sulle nuove uscite di cinema, videogiochi. serie tv e anime, continuate a seguirci sui nostri canali Telegram, YouTube e sul nostro sito Kaleidoverse.
Al netto di tutti i suoi difetti, la seconda parte di Masters of the Universe: Revelations lascia le basi per una nuova stagione incredibile. Inoltre, alcuni personaggi come Skeletor, con il suo essere irrazionalmente cattivo, risultano belli da vedere e danno un senso alla visione. Purtroppo, il fulcro della storia perde proprio a causa di Evil-Lyn, il cui character arc è reso in maniera approssimativa e frettolosa.