Sono passati parecchi anni dall’ultimo capitolo cinematografico che ci ha portato all’interno del mondo di Matrix. Matrix Revolutions è arrivato nelle sale nel 2003, ben 18 anni fa, e ora, dopo così tanto tempo, la serie è tornata in vita sul grande schermo con Resurrections. La regia è questa volta solitaria, con soltanto Lana dietro alla camera; il soggetto è sempre di tutte e due le sorelle Wachowski, ma questa volta la regia è stata gestita soltanto dalla maggiore delle due. C’era curiosità per questo nuovo capitolo di Matrix, soprattutto dopo così tanto tempo dall’ultimo. Visto il finale di Revolutions, cosa si sarebbe dovuto aspettare il pubblico da questo ritorno inaspettato?
Matrix Resurrections e la resurrezione della serie
Ovviamente, è inutile specificare come, essendo un sequel diretto di Revolutions, Matrix Resurrections richieda comunque una conoscenza della serie per essere apprezzato appieno. Arrivare alla visione senza almeno una minima conoscenza dei precedenti film lascerebbe lo spettatore decisamente molto confuso. Certo, ci si troverebbe comunque davanti a un ottimo film d’azione, ma tutti i discorsi sulla storia, tutti i richiami alle pellicole precedenti, andrebbero tutti persi. Il consiglio più genuino che si può dare per potersi approcciare al meglio a Resurrections, è quello di vedere nuovamente la trilogia originale.
Tolto di mezzo questo discorso, passiamo alla storia vera e propria. Ovviamente, la domanda principale che si può porre lo spettatore riguardo a Resurrections, visto il finale del precedente, è come sia possibile avere un sequel? La domanda ovviamente è presa in considerazione, e riceve una risposta durante la pellicola; certo, questa potrebbe non compiacere tutti quanti, ma cercare di andare a compiacere tutto quanto il pubblico è il miglior modo per fare sì che nessuno sia completamente soddisfatto alla fine dei conti. Quindi niente mezze misure, nella creazione di questo nuovo capitolo. E questo, ovviamente, può essere sia un bene che un male per questa nuova opere.
Il ritorno di Neo e Trinity
Keanu Reeves torna nel suo ruolo di protagonista, nei panni di Thomas Anderson, aka Neo. Al suo fianco abbiamo anche un altro grande ritorno, quello di Carrie-Anne Moss nei panni di Trinity, per riconnettere al meglio questi film con la trilogia originale. Il resto del cast è composto principalmente da volti nuovi, per personaggi nuovi e vecchi. Tra i nuovi, Jessica Henwick interpreta Bugs, un capitano dai capelli blu che ci accompagna sin dall’inizio di questo film. Essenzialmente, il suo personaggio va a costituire gli occhi del pubblico, cercando di scoprire cosa sia successo a Neo e Trinity, ed eventualmente liberarli nuovamente da Matrix per dare all’umanità ancora una speranza.
Non scenderemo nei dettagli degli altri ruoli, principalmente per evitare spoiler. In generale la recitazione degli altri attori è sempre a ottimi livelli. Da Jonathan Groff a Neil Patrick Harris, tutti gli attori che partecipano in ruoli di spicco in questa pellicola riescono a convincere appieno, lasciandoci pienamente soddisfatti alla fine dei conti. Un ottimo cast, dai ruoli principali a quelli secondari. Certo, non sono troppi i personaggi secondari approfonditi in questo film, ma la durata sarebbe risultata forse troppo appesantita andando a dare più risalto ad altri personaggi, visto il lavoro da fare inizialmente per dare il via a tutto quanto.
Tra azione e risposte necessarie
Uno dei punti fondamentali di Matrix Resurrections è sicuramente l’azione. Sono passati anni dai primi tre capitoli, e le scene d’azione che hanno reso il primo capitolo leggendario sono ancora scolpite nella mente degli spettatori. Ovviamente, una delle maggiori aspettative per questa pellicola era quella. Sarebbe riuscita Lana a dirigere scene soddisfacenti come quel primo capitolo, così tanti anni fa? Sicuramente sarebbe stato difficile, vista l’enorme competizione che si è andata a formare negli ultimi anni.
Oltre alle scene d’azioni nella pellicola sono presenti ottime coreografie, buoni effetti, il tutto mixato per andare a creare dell’azione che possa soddisfare appieno lo spettatore. Sicuramente non riuscirà ad andare a ricreare alcune delle emozioni che nacquero ai tempi con la visione del primo capitolo della serie. L’utilizzo di quel bullet time divenuto poi iconico difficilmente potrebbe andare a lasciare lo stesso effetto che fece tanti anni fa nello spettatore. Ma con alcune scelte fatte nella scrittura, questo viene utilizzato in maniera decisamente creativa in questo nuovo capitolo.
Una scrittura molto meta
Una cosa che è subito facile da notare in questo nuovo capitolo è sicuramente la scrittura. Diventa difficile parlare nel dettaglio del film senza andare in territorio spoiler, ma continueremo a evitarli per questa recensione. Resurrections è un film che non si vergogna di fare riferimento ai precedenti capitoli della serie; questo nuovo Matrix è a tutti gli effetti un sequel vero e proprio, nonostante gli anni di distanza dall’ultimo capitolo, e lo rende ovvio anche tramite i continui richiami ai film precedenti, siano questi solo di scrittura, che visivi, tramite dei flashback, o vere e proprie immagini dei vecchi lungometraggi proiettate a schermo durante alcune scene.
Resurrections non si vergogna del proprio passato, e anzi, lo richiama, anche scherzando sul fatto di essere un seguito. Sicuramente anche chi si imbatterà in questa pellicola senza avere la minima conoscenza della serie di Matrix si renderà perfettamente conto di trovarsi davanti a un sequel, un quarto capitolo di una saga che, nel bene o nel male, ha segnato la storia del cinema degli ultimi 20 anni in maniera indelebile. E, oltre alla storia del cinema, ha segnato anche la nostra società in maniera altrettanto indelebile, lasciando sia nel linguaggio comune, che nella cultura pop, termini completamente tratti da questi film.
Le nostre conclusioni su Matrix Resurrections
Matrix Resurrections è un film che non si pente del suo passato, e lo imbraccia completamente. Il film risulterà sicuramente molto divisivo, ed è impossibile dare un’opinione che verrà condivisa da tutti quanti, ma il nostro parere è che ci si trovi davanti a un ottimo film, che riesce a fare i conti con la propria identità, dando allo spettatore qualcosa di interessante. Lana Wachowski non è interessata a creare un’opera che gioca sull’essere subdolo, lasciando la piena interpretazione delle sue tematiche allo spettatore. Questo capitolo di Matrix è tutto fuorché subdolo, andando a colpire in pieno petto lo spettatore con i propri temi e le proprie scelte. Una scelta che può essere condivisibile o meno, sicuramente, ma che è frutto del pesante fardello che questa serie si porta alle spalle. Matrix Resurrections uscirà nelle sale italiane il 1 gennaio 2022. Continuate a seguirci sul nostro canale Telegram, aggiornato giornalmente con tutte le notizie pubblicate sul nostro sito. Oppure, seguiteci sui nostri social, sempre aggiornati con tutte le notizie più interessanti e succose della settimana!
Matrix Resurrections è un ritorno in pompa magna della saga, dopo lunghi anni di assenza dal grande schermo. Le scelte di scrittura risultano interessanti anche se potrebbero essere abbastanza divisive per gran parte del pubblico, soprattutto chi è molto legato alla serie. Ottime scene d'azione rendono il film perfettamente godibile anche come pellicola a sé, ma con molto meno mordente. Un buon sequel, che lascia curiosità per dove potrà andare a parare la serie in futuro.