Rainbow Six Extraction ha una nascita insolita. Nelle fucine di casa Ubisoft i cooperativi sono sempre stati visti di buon occhio; la formula della software house ha trovato una piacevole alchimia in diversi prodotti di punta, e il più longevo e redditizio titolo è sicuramente Rainbow Six Siege, ormai vessillo dell’esport e icona di genere. Il successo dell’opera nasce dal ricercato connubio tra operatori ben caratterizzati e un comparto online tattico mai visto prima d’ora, che premia di gran lunga il gioco di squadra e acume dei singoli. Al netto di qualche chiacchiericcio di troppo, il brand si è ritagliato uno spazio di meritato successo sulla piazza competitiva e nell’industria videoludica.
Non sono mancati gli esperimenti in-game che, tra eventi tematici e aggiornamenti corposi, hanno garantito grande varietà al comparto ludico già succoso. Sebbene il gioco di punto di casa Ubisoft sia perlopiù competitivo, è innegabile che ci si sia spinta alla ricerca di altre modalità e stili da inserire per diversificare il gameplay e renderlo ancora più appagante: da tale bisogno nasce Rainbow Six Extraction. Prima di analizzare nel dettaglio il gioco, vi ricordiamo che potete trovarlo sulle piattaforme di PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox One, Xbox Serie X/S, PC e Google Stadia.
Rainbow Six Extraction: la task force dei sogni
Rainbow Six Extraction nasce da un’idea molto semplice: far divertire i giocatori in un multiplayer complesso, ma intrigante. Nato come spin-off della serie principale, il titolo prende a mani piene dall’evento Outbreak, che andò online nel 2018. La flebile trama di gioco è intrigante, ma perlopiù accessoria; una strana forma di vita aliena dilaga sulla Terra e il nostro affiatato gruppo di operatori, direttamente da Rainbow Six Siege, deve unire le forze per sgominare le mostruosità che covano nella natura.
A primo impatto non vi è una trama ben stratificata ma, attraverso degli estratti e documenti reperibili in-game, si riesce a comporre un mosaico tutt’altro che banale. La superficialità dell’opera si manifesta solo nell’incipit, ma dimostrata di avere grande personalità con l’evolversi delle missioni, e la presenza degli operatori della serie principale è chiaramente il piatto forte, poiché riesce a dar spazio a tutti quei personaggi che avevano ancora molto da raccontare, oltre che alla biografia. Tramite gli estratti nel gioco emergono altri dettagli non solo di contesto, ma anche degli stessi eroi, ormai unico scudo per l’umanità. Si denota da parte della software house un’attenta cura nella costruzione di un piccolo, ma fiorente, universo narrativo: ogni personaggio è stato ben amalgamato nelle tracce narrative e godono tutti di un’ulteriore profondità e caratterizzazione complessiva degna di merito; il design degli operatori è stato difatti rifinito e costruito ad arte per calzare con l’atmosfera del gameplay.
Atmosfera da incubo
La task force migliore del mondo ha come vantaggio una grande coesione e fratellanza, dimostrandosi una bandiera di diversità ed unione. Le ambientazioni, invece, risultano essere grottesche, ma molto ispirate. Certo, siamo al cospetto del solito mondo marcescente pieno di esseri pericolosi, ma l’atmosfera nei grandi e piccoli spazi fa tutta la differenza; l’esperienza risulta essere così affascinante e claustrofobica al punto giusto. Passiamo ora finalmente al gameplay di Rainbow Six Extraction, che prtroppo va goduto assolutamente in cooperativo online se si vuole vivere appieno l’idea creativa.
Sebbene all’apparenza l’opera possa sembrare plasmata per essere goliardica e sbottonata, ben presto ci si accorge di quanto sia punitiva; siamo infatti già a conoscenza dei rudimenti tattici che rendono il brand non proprio adatto a chi desidera sconnettere il cervello, ma qui si giungono vette più elevate. Ogni missione e obiettivo di gioco richiede una pianificazione attenta e della doverosa pazienza. Sbagliare una mossa potrebbe compromettere tutta la strategia e rischieremo di perdere il men che non si dica. L’intelligenza artificiale dei nemici risulta essere di buona fattura e si avverte il crescendo del pericolo dietro ogni angolo, specialmente durante le sessione di ricognizione. L’opera riesce, con pochi ma spettacolari stratagemmi a ingolosire lo spettatore, attraverso elementi di game design davvero lodevoli. Si sente un senso di progressione e apprendimento nell’apprendere quei piccoli meccanismi, che possono salvare la pelle nelle missioni più ardue.
Scacco matto alieni!
Ci sono mostri alieni da sconfiggete e task da portare a termine, ma ciò che più conta in Rainbow Six Extraction è l’ingegno con cui ci si approccia. Sono rimasto piacevolmente colpito dal livello di difficoltà in-game, ma potrebbe essere sia un deterrente per i più lascivi, che un’esaltazione per i veterani del genere. Ciò che più conta sul banco della critica è che si tratta di un gameplay dirompente e ben strutturato, capace di incuriosire per scelta di approccio e ci metterà sempre alla prova. Il level design dell’opera è figlio dell’opera principale, infatti, non ci sono elementi negativi degni di essere analizzati.
Si tratta di mappa strutturate con meticolosità e cura, tanto che si desidera rigiocare alcuni ambienti per optare tattiche più variopinte. Il gun fight è pressoché invariato delle armi, se non per qualche sfumatura nell’utilizzo. Mira e riflessi rimangono due ingredienti essenziali per il suo successo, e offrono una difficoltà aggiunta in un gameplay tutt’altro che statico; si ha quindi l’impressione di divertirsi tra mostruosità aliene, ma è la collaborazione tra fruitori a dar vita a strategie eccellenti.
In conclusione siamo al cospetto di un tentativo eccellente da parte di Ubisoft per riformulare il brand principale e offrire così più alternative. Rainbow Six Extraction è un cooperativo dalla grande profondità ludica, capace di stimolare il ragionamento molto più della sua controparte. L’opera si presenta con un comparto ludico avvincente e sorprendente, che vi terrà sicuramente incollati alla sedia se amate il brivido della strategia. Un must have per coloro che desiderano un’esperienza online appagante, ma decisamente punitiva. Non brilla il comparto narrativo che, sebbene abbia le stelle dell’opera principale tra le proprie fila, non riesce ad essere coinvolgente. Uno spin-off dunque intrigante e adatto per lunghe sessioni in compagnia.