Quando Yoshihiro Togashi ha annunciato di essere pronto al su ritorno, riprendendo l’opera di HunterxHunter con quattro nuovi capitoli, il mondo dei fan di anime e manga è a dir poco imploso. Con all’attivo 36 volumi iniziati nel 1998, due serie animate, due film e anche due musical, non è difficile intuire che la storia di Gon, Killua e un insieme di altri personaggi denominati, appunto, Hunter, è molto amata. Perché questo? Perché tutti gli amanti del genere dovrebbero leggere o guardare questa serie? Noi di Kaleidoverse, essendo tra gli innumerevoli fan, siamo qui per provare a convincervi a immergervi nel mondo di HunterXHunter.
Hunter: il più bel lavoro del mondo
Il manga segue la storia di Gon Freecss, bambino di dodici anni il cui più grande sogno è quello di diventare un Hunter, proprio come era suo padre Gin. Essi sono uomini attratti dal mistero e che rischiano la vita dedicandola alla ricerca, sia essa di oggetti rari, cibi strani, piante o criminali. Tali individui sono riconosciuti in tutto il mondo come straordinari, infatti per divenirlo è necessario superare un esame difficilissimo in cui rischiare la vita è più che normale. Durante il suo viaggio per diventare Hunter, Gon incontrerà i coprotagonisti: Killua – coetaneo che diverrà il suo migliore amico -, Kurapika – personaggio il cui clan ha un misterioso e tragico passato – e Leorio – che vuole diventare Hunter per avere più denaro, in modo da realizzare il suo vero sogno: diventare un dottore in grado di aiutare i poveri.
Nonostante ci siano vari personaggi a calcare le scene di HunterXHunter ce ne sono alcuni più rilevanti di altri. Primo tra tutti, naturalmente, il protagonista Gon, molto simile ai personaggi principali tipici degli shōnen. Un ragazzino molto puro, che vuole raggiungere il suo obiettivo a ogni costo, che darebbe la vita per i suoi amici e che, all’inizio, sembra un perfetto idiota. Credo sia indimenticabile come egli affermi che vuole diventare hunter perché il padre lo ha abbandonato e “se per diventare Hunter ha abbandonato il figlio, deve essere il mestiere più bello del mondo”. Poi c’è Killua, il classico personaggio che potremmo definire psicopatico, ma è difficile non avere qualche problemino mentale quando cresci in una famiglia di assassini.
Le saghe di HunterXHunter: diverse e spettacolari
Una delle caratteristiche che più appassiona della storia di HunterxHunter è l’incredibile varietà delle saghe che lo compongono. Se all’inizio, come capiamo dalle prime battute dei personaggi, ci focalizzeremo molto sull’esame per diventare Hunter – saga già molto bella e avvincente, le cui prove ci fanno appassionare ogni minuto di più e ci fanno rendere conto di quanto l’esame sia effettivamente difficile – tutte le altre non sono da meno. Seguendo un po’ la scia di Sword Art Online, ma in un modo che personalmente ho trovato migliore, anche in HunterxHunter entreremo nel mondo di un videogioco; vedremo dei combattimenti a dir poco spettacolari nella così detta Arena Celeste; spostando il focus sul personaggio di Kurapika seguiremo la storia della Brigata Fantasma – un gruppo di fortissimi criminali e, dulcis in fundo, troviamo la saga delle formichimere.
Quest’ultima è probabilmente la saga più amata dai fan di HunterXHunter per una serie di ragioni incontestabili. Qui è presente la principale evoluzione del protagonista, quella che ci fa vedere quanto egli sia forte, ma al contempo quella che ci farà piangere di più e che ci riempirà d’ansia e angoscia. Le formichimere sono esseri ibridi, nati dalle uova di una regina e che uniscono le caratteristiche basilari di questi esseri a quelli di ciò che la regina stava mangiando in fase di concepimento. Una volta scoperta l’esistenza di alcuni individui, appunto gli Hunter, dotati di poteri incredibili, essa inizierà a far nascere creature con lo stesso potere. Le formichimere più potenti che incontreremo sono divisibili in due gruppi: le guardie del re e il re stesso. Ricordo perfettamente come, vedendo la potenza di una delle guardie, Neferpitou, riuscivo solamente a pensare che gli Hunter sarebbero intervenuti prima che il re potesse effettivamente nascere, perché sarebbe stato troppo potente da affrontare, già sarebbe stato un miracolo riuscire a sconfiggere quest’ultima creatura… inutile dire che non andrà così.
I protagonisti non sono i migliori
Altra caratteristica che mi ha fatto riflettere su come HunterxHunter non sia uno shōnen tradizionale, come Naruto o DragonBall, sta nella forza dei protagonisti. Nonostante Gon e Killua crescano tantissimo durante la storia, riusciamo a cogliere perfettamente i loro limiti e non c’è un solo momento nell’anime in cui pensiamo che essi siano i più forti in assoluto. Ciò non solo rende la storia più reale, ma ci fa anche tifare per i protagonisti in base agli obiettivi che si pongono, i quali ci fanno rendere conto della loro potenza, ma senza mai sopravvalutarli.
Un esempio sta nella lotta che vedremo tra Gon e Hisoka, ulteriore meraviglioso personaggio e che per la maggior parte della saga sarà l’antagonista. Da spettatori sappiamo benissimo che Gon non è in grado di battere il suo nemico, ma durante il combattimento egli non vuole sconfiggerlo: l’obiettivo è solo quello di riuscire a dargli un pugno. In questo modo riusciamo a tifare per lui, ci chiediamo se effettivamente ce la farà, ma riconosciamo costantemente la superiorità dell’altro personaggio. Diamo, quindi, Gon per sconfitto in partenza, ma la sua personale battaglia potrebbe vincerla.
Combattimenti spettacolari
I combattimenti sono un ulteriore punto di forza di HunterxHunter. Ogni persona, non solo gli hunter, ha la possibilità di sviluppare un particolare potere, definito Nen e può plagiarlo a proprio piacere. Killua, ad esempio, sarà in grado di emettere elettricità; Hisoka, per un motivo a detta sua che risiede nell’infanzia, lo renderà simile a una gomma da masticare – Bungee Gum – quindi molto elastico e appiccicoso; Neferpitou svilupperò abilità guaritrici… insomma, la presenza di un potere così variegato fa in modo che le battaglie tra possessori di Nen siano incredibili. Devono essere strategiche, non solo basate sulla forza, e le animazioni contribuiscono a renderle spettacolari.
Parlando in linea un po’ più generale, possiamo commentare i personaggi: i quali sono tutti ben costruiti, tanto che sarà difficile non appassionarsi anche alle saghe che non vedranno Gon come protagonista; tutti con delle peculiarità e tutti, naturalmente, molto forti. Per quanto riguarda l’anime più in generale, possiamo dirvi che ce ne sono due, ma quello che vi consigliamo è il secondo, del 2011 e presente su Prime Video. Ci sono due motivi per cui lo consideriamo migliore: il fatto che sia più nuovo rende le animazioni molto più godibili e, molto più semplicemente, nella prima serie manca la saga delle formichimere, e se avete letto l’articolo fino a qui avrete capito che perdersi tale saga sarebbe una gravissima mancanza.
HunterxHunter: un anime imperdibile
In conclusione possiamo dire che HunterxHunter è uno dei “pezzi grossi” delle serie anime e manga. La trama è avvincente e varia, non esiste una saga che non piaccia; i personaggi sono fantastici, le animazioni anche e i combattimenti sono a dir poco spettacolari, tutti diversi tra loro e molto strategici. I nemici che incontreremo durante il viaggio di Gon e Killua meritano anch’essi i complimenti… insomma, sarà impossibile non incollarsi allo schermo e andare avanti a oltranza pur di sapere cosa accadrà nel prossimo episodio. Sperando quindi di avervi convinti, a guardare HunterxHunter o, perché no, a farne un rewatch nell’attesa dei prossimi capitoli, vi ricordiamo che per non perdere alcuna novità del mondo degli anime potete seguirci sul nostro sito ufficiale e unirvi al nostro canale Telegram.