Quante volte ci chiediamo perché alcune serie tv interessanti vengono cancellate? Quante volte ci disperiamo e rifugiamo nelle community per condividere questa perdita? Con cancellazione di una serie intendiamo il suo mancato rinnovo da parte del network o della piattaforma. In casistiche più rare si parla di sospensione, quando rimane in una sorta di limbo, per cui né un rinnovo né una cancellazione sono assicurati. La parola sospensione si usa in ambito televisivo da tempi recenti, a causa del periodo di stallo che ha colpito l’industria durante la pandemia (con alcune eccezioni).
Serie tv cancellate: i dati
In questi ultimi anni sono stati cancellati numerosi progetti per motivazioni riconducibili a una richiesta di budget troppo elevata o un rating di ascolti troppo esiguo. Secondo un articolo di Screen Rant del 2012, guardando le stime che analizzavano i tre anni precedenti, il 65% delle nuove serie sarebbe stato cancellato in quell’anno. Di esempi ne abbiamo prendendo in esame i primi mesi del 2023: Netflix ha cancellato serie come la sitcom animata Inside Job e 1899 – su quest’ultima tutti avevano grandi aspettative, essendo un prodotto degli stessi showrunner di Dark.
Rimane evidente un divario tra le scelte di rinnovi delle piattaforme e dei canali televisivi, sia per quanto riguarda le pay TV, sia i canali cable, queste ultime hanno un tasso di cancellazione molto più basso. La recente storia della televisione è costellata da mancati rinnovi, alcuni considerati ingiusti. Ecco dunque una top 3 di serie cancellate che meritavano un rinnovo.
Hannibal
Serie NBC, in onda dal 2013 al 2015, a un’idea di Bryan Fuller e con protagonisti Hugh Dancy e Mads Mikkelsen. È un prequel della saga di film sul cannibale più famoso del grande schermo e segue il morboso rapporto tra Hannibal e il fragile consulente dell’FBI Will Graham. La serie non va più in onda a causa di un basso tasso di ascolti (in realtà, è soprattutto per problematiche relative al contenuto violento e disturbante). Nella maggior parte degli episodi ci sono tagli e censure, ma le scene tagliate sono inserite nella versione blu-ray, per il mercato americano e anglosassone. Questa serie conferma Fuller come uno dei più interessanti showrunner del piccolo schermo. Le inquadrature, la fotografia, la color correction: lo showrunner calcola al millimetro, cura nei minimi dettagli, ogni scena diventa così simile a un quadro. I parallelismi con le arti figurative si sprecano: pensiamo ad esempio alle scene della terza stagione che il regista ha girato all’interno della Galleria degli Uffizi, davanti alla Venere di Botticelli.
Daybreak
Serie Netflix con vita estremamente breve, del 2019. In una Los Angeles post-apocalittica – dove solo gli adolescenti sono immuni a un virus zombie – Josh Wheeler cerca di raggiungere la ragazza dei suoi sogni, sul suo cammino dovrà però vedersela con adulti-zombie e bande di teppisti. La piattaforma non ha rilasciato dichiarazioni riguardo alla decisione di cancellare questa serie, ma si presume a causa di uno scarso interesse da parte del pubblico.Una delle particolarità delle piattaforme, rispetto alla televisione, sta nella capacità dell’algoritmo di monitorare costantemente le abitudini di visione del pubblico. Ad esempio, Netflix riesce ad avere i dati riguardo all’interruzione della riproduzione di un episodio. Anche in questo caso Daybreak era un piccolo gioiellino: interessanti scelte registiche e di montaggio incorniciavano il ritmo e la sceneggiatura brillante e divertente.
I Am Not Okay With This
Ulteriore serie Netflix del 2019, con protagonisti Sophia Lillies e Wyatt Oleff, dirige il medesimo regista di The End Of The Fuc***g World, Jonathan Entwistle. L’adolescente Sydney è arrabbiata con il mondo: la morte del padre e l’ambiente scolastico di bulli non aiutano. Come se non bastasse, deve fare i conti con degli strani poteri che si stanno risvegliando in lei. Il regista Jonathan Entwistle torna con questa breve serie ad adattare una graphic novel, in questo caso del fumettista Charles S. Forsman.L’estetica della serie si ispira alla tendenza degli ultimi anni – in particolare da Stranger Things in poi – di riprendere tematiche e archi narrativi delle storie di formazione degli anni Ottanta. Probabilmente questo è uno dei motivi per cui la scelta dei protagonisti ricade su attori che hanno lavorato in precedenza al remake di IT di Andy Muschietti nel 2017. In questo caso, la serie era stata inizialmente rinnovata da Netflix, la quale ha successivamente ritrattato. La piattaforma ha comunicato le sue ragioni il 21 Agosto 2020 e ha riferito al pubblico che la serie non sarebbe continuata per cause legate al COVID-19. Quali sono invece secondo voi le serie che meritavano un rinnovo? Fatecelo sapere nei commenti e se volete rimanere aggiornati seguiteci sui nostri canali social e iscrivetevi ai nostri gruppi community!