Qualche giorno fa, più precisamente il 18 novembre, Netflix ha aggiunto al suo catalogo Scott Pilgrim – Una vita niente male, l’adattamento animato dell’omonima serie di fumetti dalla penna di Bryan Lee O’Malley – conosciuto per aver illustrato anche la variant cover del primo volume di Young Avengers – seguito dalla recensione di Kalidoverse.
Edito in Italia da Rizzoli Lizard, il fumetto ha già ricevuto diversi adattamenti, tra cui Scott Pilgrim vs, The World – The Game, un videogioco prodotto da Ubisoft per PlayStation3 e Xbox, e un film live action – Scott Pilgrim vs. The World – diretto da Edgar Wright. Questa nuova serie animata conta in totale otto episodi, ed è il risultato della collaborazione tra O’Malley e BenDavid Grabinski, che tra i suoi lavori conta anche la terza stagione delle serie Nickelodeon Hai paura del buio?, Blindspotting e Happily.
“Toronto, Non molto tempo fa”
Scott Pilgrim è un giovane di Toronto con una vita tranquilla. Vive un po’ abusivamente a casa del riluttante amico Wallace, è il bassista di una band indie chiamata Sex Bob-Omb – di cui fa parte anche una delle sue ex, Kim – e sta attualmente frequentando Knives Chau, una liceale cinese che sembra aver perso la testa per lui. Ultimo, ma non per importanza, Scott sogna tutte le notti una ragazza con i rollerblade e i capelli colorati. La cosa più assurda, è che la ragazza dei suoi sogni potrebbe essere reale! Anzi, lo è, ed ha anche un nome: Ramona Flowers.
Ramona è appena arrivata da New York in seguito a una brutta rottura, ed è tanto affascinante quanto irraggiungibile. Nonostante ciò, quando Scott le chiede un appuntamento lei decide di accettare, ed è più che sufficiente per far scattare la scintilla. La situazione si complica quando la Lega dei sette malvagi ex, un’organizzazione composta dagli ex di Ramona, contatta Scott. Il protagonista decide di ignorare la questione, almeno finché Matthew Patel, il primo ex, non lo sfida a duello. I due si scontrano e… Scott perde, sparendo nel nulla. Tanto che tutti si convincono che sia morto. Starà quindi a Ramona, una volta scoperto che Scott è invece ancora vivo, indagare sulla sua scomparsa.
Come fare le cose per bene
Al di là dei colori sgargianti e delle animazioni fluide, il cavallo di battaglia di questa serie è indubbiamente l’umorismo. Nel corso degli episodi lo spettatore viene bombardato di riferimenti, tormentoni e gag assurde ma ben pianificate, con tempi comici perfetti. Tra poteri vegani, combattimenti che sembrano usciti direttamente da Tekken e coppie improbabili, è tutto talmente bizzarro e catchy da tenere lo spettatore incollato allo schermo. Inoltre, il tutto è inframmezzato da fugaci quanto penetranti momenti di riflessione che rasentano il filosofico, cha raggiungono il culmine nel finale.
Ma a rendere questa serie davvero speciale sono i personaggi – e non mi riferisco solo al loro atteggiamento perfettamente chill davanti a tutte le stranezze che accadono sotto ai loro occhi. Ogni personaggio, da Scott a Gideon, ha delle caratteristiche speciali e molto specifiche che non vengono mai tradite, se non in alcuni casi e come conseguenza del loro personale percorso di crescita.
Un nuovo vento nelle vele del fandom
Non solo per quanto riguarda l’animazione, in generale nel mondo del cinema stiamo vivendo un periodo di seconde possibilità. Basti pensare a His Dark Materials, tratto dalla stessa trilogia de La bussola d’oro, o a Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, in arrivo a dicembre su Disney+, un secondo tentativo di dare un adattamento dignitoso ai libri di Rick Riordan. La verità è che ogni bella storia, se portata su schermo, merita un lavoro fatto con cura, e ogni presa di coscienza che porta in questa direzione è ben accetta. Scott Pilgrim – Una vita niente male non fa eccezione.
Di fatto, questa serie dà l’impressione di voler rivitalizzare il fandom per tutta una serie di ragioni. Primo fra tutti, il doppiaggio: nel cast di doppiatori originali troviamo lo stesso che recitò nel live action del 2010, negli stessi ruoli – quindi ritroviamo Chris Evans nuovamente nei panni di Lucas Lee, Brie Larson in quelli di Envy Adams, ecc. Lo stesso vale per la localizzazione in Italia, quindi possiamo sentire di nuovo Wallace parlare con la voce di Simone Crisari – la mitica voce di Max Goof, nonché di Sam da Il Trono di Spade – Giovane Neil con quella di Lorenzo De Angelis – Casper, i gemelli Weasley dal mondo di Harry Potter, ecc. – e tanti altri, senza eccezioni.
A porre tuttavia un divario tra i due adattamenti sono essenzialmente due fattori: il primo è l’interessante cambio di rotta per quanto riguarda la trama, che permette allo spettatore di conoscere meglio una serie di personaggi rimasti nell’ombra del “cattivo da fumetto”. Tra questi possiamo contare Roxie, Todd e persino Lucas Lee. Inoltre, lo stesso vale per Ramona – che in queste circostanze assume il ruolo di protagonista – ma ciò non significa che Scott venga messo in ombra; infatti, pur non essendoci fisicamente per la maggior parte del tempo, tutto sembra girare intorno a lui.
Il secondo fattore è ovviamente la tecnica. La serie ed il film compiono delle scelte grafiche in comune, eppure l’effetto sullo spettatore è nettamente diverso. Questo ovviamente dipende dal fatto che cinema live action e animazione applicano due linguaggi differenti, ma non solo. L’animazione permette ai personaggi di muoversi in una dimensione a loro più congeniale, slegato dal mondo reale e che favorisce la sospensione dell’incredulità.
Le nostre conclusioni su Scott Pilgrim – Una vita niente male
Dalla sigla a cura degli Anamanaguchi – la stessa band che si occupò della colonna sonora del videogame – ai colori sgargianti e vividi, dai personaggi carismatici alle bizzarre avventure da loro vissute, è tutto talmente accecante e catchy da guadagnarsi tutta l’attenzione dello spettatore senza troppi problemi, pur dando ampio respiro a temi profondi e mai banali.
E voi, avete visto la serie? Se sì, cosa ne pensate? Se volete, fatecelo sapere lasciando un commento qui su Kaleidoverse, sui nostri social (Instagram, Facebook, Telegram), su cui potete inoltre seguirci per tenervi aggiornati sulle prossime novità. Inoltre, sul nostro sito potete sempre recuperare altre recensioni quali Elf me Recensione: un elfo come amico. Vi aspettiamo numerosi, alla prossima!
In sintesi, Scott Pilgrim – Una vita niente male è una serie estremamente stravagante e dal ritmo incalzante, ricca di riferimenti alla cultura pop, soprattutto al mondo videoludico, e di gag spassose che non si priva del piacere di donarci spunti di riflessione interessanti. Tra un rischioso quando ragionato cambio di rotta e personaggi in cui è paradossalmente facile immedesimarsi, Scott Pilgrim - una vita niente male si può considerare un esperimento ben riuscito, perfetto per dare nuova vita a un fandom ormai sopito da tempo. Consigliato a chi continua ad essere convinto che un buon adattamento, per essere tale, debba essere necessariamente identico all'opera originale. Inoltre, seguite il mio suggerimento: sedetevi e godetevela senza farvi troppe domande.