Carismatici, oscuri, misteriosi. Ormai si sa, più un antieroe è difettoso e ambiguo, più il pubblico lo ama. Questo perché, al di là di alcuni casi estremi, le loro imperfezioni rendono più facile immedesimarsi, rispetto al proverbiale cavaliere dalla scintillante armatura e con delle rigide regole morali. O forse è tutta una questione di fascino del proibito. Checché se ne dica, a noi sono sempre piaciuti. Ecco perché noi di Kaleidoverse abbiamo deciso di fornirvi una lista di antieroi dritti dal magico mondo degli anime.
Per onestà intellettuale: visto il modo in cui il termine è stato rimaneggiato più volte nel corso degli anni – e le definizioni un po’ confuse che ci vengono fornite a scuola – qui in redazione per restringere il campo abbiamo deciso di affidarci alla cara Wiki. Quindi in questa lista abbiamo inserito solo ed esclusivamente protagonisti dal passato oscuro o dalla dubbia moralità, eventualmente in cerca di redenzione.
Angelo Ragusa – 91 Days
Stati Uniti, anni 30’. Scampato all’assassinio della sua intera famiglia grazie a un mezzo miracolo, Angelo vive praticamente da eremita per anni, finché non gli viene recapitata una lettera anonima con su scritti i nomi dei suoi aguzzini, tra i quali è presente Don Vincenzo Vanetti, il boss mafioso che domina l’immaginaria città di Lawless. Rinvigorito dalla prospettiva di ottenere giustizia per i suoi cari, Angelo chiede aiuto al suo vecchio amico Corteo – che nel mentre è diventato un produttore di liquore di frodo, corteggiato dalla mafia locale per la sua attività – per entrare a contatto con la Famiglia, assumendo anche lo pseudonimo di Avilio Bruno.
Al di là dei molti difetti di 91 Days, a colpire di Angelo è la sua profonda – quanto giustificata – sete di vendetta. Non è solo rancoroso: la vendetta è la sua unica ragione di vita. Di fatto, il protagonista parla a malapena e sembra quasi muoversi per inerzia in qualsiasi situazione che non abbia a che fare con il suo piano. È uno spietato assassino sulla scia del vecchi adagio “il fine giustifica i mezzi”, destinato a sparire nel nulla una volta esaurito il suo unico scopo.
Ryo Saeba – City Hunter
E qui saltiamo direttamente agli anni 80’. Ryo è uno spazzino, una sorta di tuttofare del crimine che agisce a pagamento sotto lo pseudonimo di City Hunter – da cui il titolo. Lavora soprattutto nella zona di Shijuku, affiancato dall’amico Hideyuki Makimura. Almeno finché quest’ultimo non viene assassinato e Ryo si ritrova tra i piedi la sorella minore dell’ex partner, Kaori, determinata ad arrivare in capo alla questione e, in seguito, a prendere il posto del fratello come braccio destro di City Hunter.
Ryo è l’eroico sporcaccione che conosciamo tutti, ma non solo. È intelligente, ingegnoso, a tratti malinconico; ama le donne – e più in generale circondarsi di persone – ma è sentimentalmente indisponibile a causa della sua vita pericolosa e dell’alone di mistero che pende sulle sue origini (di fatto, Ryo non ha la minima idea di quanti anni abbia, né tanto meno di quale sia il suo vero nome). Ha visto la morte in faccia molte volte; anche se non lo vediamo quasi mai uccidere qualcuno nel corso delle sue avventure, sappiamo che ha lavorato anche come assassino su commissione, senza contare il suo passato da mercenario.
Shan In – Angel Heart
Sì, a volte mi piace vincere facile. Infatti, Shan In viene direttamente dall’universo di City Hunter, di cui Angel Heart è una sorta di what if. Dopo anni passati a lavorare come sicario, l’agente Glass Heart decide di togliersi la vita, divorata dalla sofferenza. L’agenzia per cui lavora – e che la tiene sostanzialmente in ostaggio – le salva la vita con un trapianto di cuore, che però la manda in coma. Glass Heart si risveglia improvvisamente quando sente una voce chiamarla, e si dà alla fuga per correre alla ricerca della fonte, che si scoprirà poi essere niente di meno che Ryo Saeba. Dopo aver scoperto che il donatore per il trapianto è proprio Kaori – morta precedentemente in un incidente stradale – Ryo decide di prendere la ragazza sotto la propria ala, dandole il nome di Shan In.
Shan In ha subito un addestramento militare che rasenta la lobotomia, il cui punto cardine consisteva nel seppellire totalmente la propria umanità – tanto che fino all’incontro con Ryo Shan In non ha neanche un vero nome. Tuttavia, a differenza degli altri personaggi di questa lista, è apertamente alla ricerca di redenzione, pronta a lottare per tornare a vivere.
Genjo Sanzo Hoshi – Saiyuki
In un mondo in cui umani e demoni convivono, questi ultimi stanno misteriosamente perdendo la testa. Appurato che la causa di questo fenomeno potrebbe essere una sorta di richiamo proveniente da occidente, verrà incaricato di indagare sulla questione un gruppo composto da quattro strani individui – Son Goku, Sha Gojo, Cho Hakkai e, appunto. Genjo Sanzo – che viaggiano a bordo di Hakuryu, un simpatico draghetto in grado di trasformarsi in una Jeep verde.
Sanzo è un monaco tutt’altro che irreprensibile. Alimenta vizi come il fumo e l’alcool con fare quasi nichilista, e non si crea troppi problemi nel togliere di mezzo chiunque si metta tra lui e il suo obiettivo. È un introverso chiuso in sé stesso, considerando le interazioni sociali una grossa perdita di tempo. Fanno eccezione solo il suoi compagni di viaggio, i particolare Goku, che sembra l’unico in grado di spingerlo a manifestare un briciolo di umanità.
E voi, cosa ne pensate? Avete visto questi anime? Qual è il vostro antieroe preferito? Se volete, fateci sapere la vostra opinione lasciando un commento qui su Kaleidoverse o sui nostri social (Instagram, Facebook e Telegram), dove potete anche seguirci per tenervi sempre aggiornati sulle prossime uscite. Ne approfitto per invitarvi, se vi è piaciuto questo articolo, a sostenerci condividendolo sui social con i vostri amici. Alla prossima!