Siamo abbastanza sicuri che il nome non vi sia nuovo, dato l’enorme successo che la serie The office, versione americana, ha avuto per via della sua interpretazione di Michael Scott. Ma chi è Steve Carell e da dove arriva questa sua forza comica strabiliante? Scopriamolo insieme in questo approfondimento sui suoi migliori film e le sue mille sfaccettature. Steve Carell nasce a Concord il 16 agosto 1962, ultimo di quattro figli di Edwin Carell e Harriet Theresa Koch rispettivamente italo-tedesco e polacca. Inizia a mettere in pratica la sua comicità entrando a far parte delle compagnia d’improvvisazione studentesca di Burpee’s seedy theatrical company. Dopo una serie di insuccessi per via di serie cancellate prematuramente come Over the top, Watching Ellie o Come to Papa arriva nel 2005 il successo grazie al remake della serie britannica di The office.
La sua fama cresce anche grazie ad una parte nel film Una settimana da Dio al fianco di Jim Carrey o ancora in Melinda e Melinda di Woody Allen. Tornerà a interpretare Evan Baxter (già presente in Una settimana da Dio) nello spin-off Un’impresa da Dio non prima però di aver ricoperto il ruolo di protagonista e co-sceneggiatore nella commedia 40 anni vergine. A proposito di questo film, lo sapevate che la scena in cui si depila il petto è stata girata realmente e non è frutto di un trucco ben eseguito? Prima di parlare dei suoi migliori film vogliamo dirvi anche una piccola curiosità. Il vero cognome di Steve non è Carell bensì Caroselli, il padre decise di cambiarlo nel 1950.
Little Miss Sunshine
In questa commedia che ruota intorno alle famiglia Hoover di Albuquerque, nel Nuovo Messico, seguiamo le vicende dei suoi componenti. Troviamo Richard che vorrebbe pubblicare un saggio sui nove passi per raggiungere il successo. Al suo fianco c’è Sheryl che spera nel successo del marito per poter dare una svolta alle loro vite. Il fratello di Richard, Frank, è un noto docente universitario con un’ottima conoscenza di Marcel Proust. Infine abbiamo Dwayne che invece è un grande appassionato di Nietzsche e il quale ha fatto voto di silenzio fino all’ammissione all’accademia aeronautica. Tutti insieme inseguiranno il sogno della piccola Olive di partecipare ad un concorso di bellezza aiutata dal nonno Edwin. Con un colpo di fortuna riuscirà ad arrivare alle finali in California di Little Miss Sunshine ed è da qui che inizia il lungo, tragicomico viaggio della famiglia Hoover.
Con Little Miss Sunshine Steve mescola la commedia alla drammaticità vestendo i panni del docente universitario suicida Frank Ginsberg. Nella parte di Frank ha dovuto mettere da parte il suo punto di forza per dar spazio ad una interpretazione altrettanto potente. Passare dal far ridere al far riflettere grazie ad un personaggio in evidente stato di depressione non deve essere facile. La sua versatilità però ha reso il film, insieme a tutto il cast e grazie anche ad Abigail Breslin e Alan Arkin, un vero successo. Venne premiato agli Oscar come miglior sceneggiatura e miglior attore non protagonista proprio grazie ad Alan Arkin. Ricevette anche un premio l’intero cast ai Critics’ choice movie award.
Beautiful Boy
La famiglia Sheff convive da anni con il problema di tossicodipendenza del figlio diciottenne Nic. David non accetta questa situazione familiare e farà di tutto per cambiarla aiutando il figlio in tutti i modi. Karen, la mamma di Nic e moglie di David, non sarà così comprensiva e cercherà di persuadere il marito a mollare la presa. Quello che però non mette in conto è la tenacia di un padre nel volere sempre e solo il meglio per i propri figli. Dopo una riabilitazione andata a finire con la fuga di Nic dal centro, quest’ultimo deciderà di comprare un appartamento a Los Angeles e di voler frequentare il college. Con Lauren, sua collega universitaria, ricascherà nel tunnel della droga da cui era quasi uscito. Sarà David a trascinarlo di peso fuori da questa situazione con la forza che solo un familiare che ci tiene può darti.
Il film è stato più importante per l’impatto emotivo che per gli incassi, ma non è comunque da sminuire. Raccontando la storia di David e Nic Sheff, e il difficile rapporto dei due per via della tossicodipendenza del secondo, il film riesce a mettere a nudo quello che un genitore è disposto a sopportare e affrontare per poter vedere il figlio fuori da quel tunnel. Il legame che può unire padre e figlio è talmente forte che, se coltivato a dovere, può davvero trascinarti via da situazioni spiacevoli. L’interpretazione dei due attori è tanto potente quanto il messaggio che hanno trasmesso con l’intera pellicola. Per noi questo vale abbastanza per essere valutato come uno dei migliori film di Steve.
40 anni vergine
Ricordiamo tutti il suo ruolo in 40 anni vergine. Il protagonista Andy Stitzer appare come una persona normale che conduce un’esistenza ancora più normale, ma nasconde un piccolo segreto: a 40 anni è ancora vergine. Dopo una serie di fallimenti da parte dei suoi amici David, Carl e Jay di fargliela perdere, conosce casualmente Trish, un’affascinante donna di quarant’anni. I due si innamorano e decideranno di fare la vita di coppia ma con Andy che mantiene ancora il suo segreto. Dopo una serie di avvenimenti bizzarri e un fraintendimento da parte di Trish, i due si sposeranno e Andy riuscirà finalmente a perdere la verginità.
In questa commedia Steve riesce a dare risalto a tutta la sua comicità nell’interpretare un personaggio normalissimo e immedesimarsi perfettamente nella parte. Sicuramente il tratto comico di Carell viene messo in gioco in tutta la sua epicità. Il film cerca di sdrammatizzare su questo delicato tema della verginità soprattutto ad un’età così avanzata. Tende a sminuire l’importanza di tale pratica per il nostro protagonista che non gli dà tanto peso. Il problema nasce solo dopo che confesserà il tutto ai suoi amici e colleghi che però si dimostreranno comprensivi e lo aiuteranno. Un tema trattato con tanta naturalezza e disinvoltura dal bravissimo attore è davvero degno di nota.
Foxcatcher – Una storia americana
I fratelli Mark e Dave Schultz sono entrambi dei lottatori campioni olimpici, ma Mark si sente oscurato dalla fama di Dave. Mark verrà contattato da Du Pont che lo inviterà a far parte del suo Team Foxcatcher, creato e allenato da Du Pont in persona e accetterà. Grazie a Du Pont Mark riesce a vincere i Campionati del mondo del 1987. Dopo aver convinto anche il fratello Dave a far parte del Team e che lo aiuterà poi a vincere le Olimpiadi di Seoul, il magnate nota un dettaglio in un documentario celebrativo. Infatti aveva chiesto esplicitamente di inserire una scena in cui Dave avrebbe dovuto definirlo come il suo mentore. Dave, nonostante acconsentì a farla, si trova vittima di un taglio che manda su tutte le furie Du Pont che lo fredda nel giardino di casa sua. Morirà poco dopo tra le mani di Nancy moglie di Dave.
Con un cast di tutto rispetto che conta stelle come Channing Tatum, Mark Ruffalo e Steve Carell ci troviamo di fronte al film che è valsa a quest’ultimo diverse nomination agli Oscar e ai Golden Globe nel 2015. Il ruolo di Du Pont venne assegnato a Carell dopo l’esclusione di Gary Oldman per la parte. Qui Carell mostra una delle sue migliori performance drammatiche della sua carriera, pur non essendo l’attore protagonista. Questo perché Steve studiò i video di Du Pont per poterne cogliere ogni suo aspetto comportamentale. A suo dire il vero Du Pont aveva comportamenti ancora più strani rispetto a quelli mostrati nel film. Piccola curiosità, per il trucco di Steve venivano impiegate più di due ore tra naso finto, capelli e cambio del colore della pelle.
Questi sono per noi alcuni dei migliori film di Steve Carell ma la filmografia è talmente lunga che starà a voi scoprire quelli che, secondo voi, possono aggiungersi alla lista. Per poterci far sapere la vostra avete varie opzioni: commentare su Facebook o Instagram l’articolo oppure entrare a far parte del nostro canale Telegram. Se invece volete leggere altri approfondimenti o le nostre nuove recensioni dovrete andare sul sito di Kaleidoverse. Fateci sapere cosa ne pensate, vi aspettiamo numerosi nei commenti! Alla prossima!