Un capolavoro come quello di The Legend of Zelda Breath of the Wild appaiono una volta ogni dieci anni, minimo. L’ultimo gioco della serie non è altro che il miscuglio di molti pregi che rendono un ottimo gioco in un’opera d’arte. Rivoluzionario, nostalgico, vivo ma allo stesso tempo immobile ed evocativo, il titolo di uno dei brand più conosciuti a livello mondiale diventa uno dei capitoli più belli della saga di Zelda, nonché forse uno dei giochi più belli di sempre. Il sequel di The Legend of Zelda Breath of the Wild ha solo un “2022” come data d’uscita e nessun’altra informazione. Qui sotto è meglio approfondire cosa potrebbe ancora non essere chiaro.
Hyrule post-Calamità
Come mostra lo splendido trailer del gioco Nintendo, il gioco riprenderà direttamente le vicende concluse dopo la fine del capitolo precedente. Nel gioco, dopo aver sconfitto Ganon sotto forma di Calamità, gli spiriti di re Rhoam e dei quattro Campioni spariscono da quel mondo. Da lì, Link e Zelda andranno dalle altre civiltà del regno per rifondare la comunità di Hyrule insieme. Da quanto si evince dallo stesso teaser, però, la minaccia non è stata ancora debellata.
Non solo Ganon non è stato del tutto sconfitto, ma sembra che adesso possa prendere una forma ben più pericolosa della Calamità. Per farla breve, il corpo di Ganon è ancora vivo, nonostante stia ancora rilasciando tutto il potere assorbito da Zelda e dagli spiriti. Per complicare il tutto, suddetto potere rilasciato dal suo corpo ha fatto sì che il castello stesso levitasse e che rischi di portare oscurità sulla Terra. Come se non bastasse, la Calamità ha leggermente travolto il corpo di Link, infettando il suo braccio di oscurità durante il suo incubo.
Caratteristiche del prossimo The Legend of Zelda
A quanto ambiscono gli sviluppatori, sembra che non si cambieranno così tanto dal suo predecessore. Quindi, ci aspettiamo lo stesso mondo aperto, ma in una versione “aggiornata” dagli eventi circostanti ed un regno sempre in continuo mutamento. Preparatevi, dunque, ad un mondo sempre esplorabile e tanto (per non dire troppo) tempo da sfruttare per perdersi nella nuova “maledetta” verdeggiante Hyrule. Il comparto artistico rimarrà pressoché immutato, sfoggiando la sua grafica in cel-shading nel suo famoso motore grafico creato apposta per il gioco. Ovviamente, le interazioni con l’ambiente circostante rimarranno immutate e la precisione con il motore fisico (si pensa) sarà leggermente migliorato, anche se è di base quasi perfetto.
Inoltre, non mancheranno i diversi e numerosi dungeon che caratterizzeranno l’intera mappa di gioco. A ciò si aggiungono gli enigmi che saranno più variegati, ora che il paesaggio ha subito dei gravi mutamenti. Per esempio, ora che il “castello maledetto” di Ganon è cambiato, le soluzioni agli enigmi saranno differenti a quanto visto nel primo Breath of the Wild. Per quanto riguarda Link, egli potrebbe subire dei leggeri cambiamenti nell’inventario e nell’uso degli oggetti, ma è molto probabile che rimarrà pressoché identico. Diversamente, però, si potrà dire riguardo l’ambientazione ed i “temi” che affronterà questo seguito.
Nonostante abbiamo visto atmosfere dai colori vivaci, il gioco ha il rischio di affrontare temi più cupi, pur sempre rimanendo nell’universo vivo di quel mondo. In breve, potrebbe alternarsi tra l’atmosfera di uno Skyward Sword (leggendario capitolo uscito per Wii) ed uno simile ad un Twilight Princess (rilasciato sempre per Wii). L’unica cosa che sappiamo al momento è che la data precisa di uscita rimane un mistero, e forse pensiamo che vada bene così.
Fremete dalla voglia di rigiocare il nuovo capitolo di The Legend of Zelda Breath of the Wild e sapere quale sorte toccherà all’acerbo regno di Hyrule? Se volete leggere altre anteprime che l’E3 2021 ci ha mostrato questi giorni, vi invitiamo a iscrivervi al nostro canale Telegram e a seguirci su Kaleidoverse.it!