Questo articolo nasce unicamente da un recente evento, a ridosso del lancio di NEO The World Ends With You da parte di Square Enix. Preparatevi: sarà una lettura lunga e piena di aneddoti e pensieri molto più personali di quanto solitamente si trovi in articoli simili. Ritengo tuttavia che il messaggio che voglio trasmettere valga ogni parola scritta in questo angolo di Kaleidoverse.
Durante una normalissima giornata, mi sono trovato a discutere con un mio amico riguardo la scelta di acquistare un certo videogioco. Per farla breve, lui era incerto se valesse la pena o meno mettere mano al portafoglio. Parlando con lui è saltato fuori che il problema non riguardava difficoltà economiche o mancanza di grande interesse, ma il voto del titolo su Metacritic. Nonostante il mio amico provasse indubbiamente curiosità verso l’opera, la critica mondiale aveva dato forma a una valutazione media intorno al 70 (con molti sopra e altrettanti sotto). L’idea quindi che il gioco potesse essere inferiore alle aspettative stava frenando il suo desiderio di aggiungerlo alla propria libreria.
La mia risposta immediata è stata “Se il gioco ti interessa dovresti prenderlo, non per forza un voto mediocre vuol dire che è brutto“. Ma parlare della questione mi ha fatto realizzare una questione importante, che fino ad adesso non avevo ben considerato. Molte persone, me compreso, fanno molto affidamento su Metacritic o siti specializzati di critica videoludica per valutare un titolo prima dell’acquisto, o per dirla meglio il “valore” del videogioco. Di per sé il discorso ha senso: chi non può permettersi spese frequenti deve assicurarsi di non gettare i propri soldi al vento. Spinto dalla curiosità, ho provato a fare un esperimento personale.
Nelle ultime settimane ho passato gran parte del mio tempo libero su NEO The World Ends With You. Essendo fan da molti anni del primo capitolo dell’ormai serie, ho effettuato il preordine senza pensarci e al lancio mi sono immerso appieno nella Shibuya delle spille e dei mietitori (no, non li chiamerò demoni). Non avevo dato minimo peso alle recensioni o ai voti prima di acquistare il titolo, quindi ho approfittato dell’occasione per dare un’occhiata a cosa ne pensasse la critica mondiale. Ed è qui che inizia il chiamiamolo “approfondimento” di oggi, che mi ha portato a rivalutare con maggiore consapevolezza il ruolo del numeretto alla fine delle review che tanto seguiamo oggigiorno.
Questione di numeri
NEO The World Ends With You ha un punteggio Metacritic tra il 75 e l’80, dipende da quale versione si osserva. Nel complesso è ritenuto un gioco solido e coinvolgente, ma con considerevoli lacune. Leggere queste opinioni da parte di penne esperte (e appassionati del medium tanto quanto me) ha ovviamente scosso diversi pensieri nella mia testolina ancora impegnata a capire come si pronuncia Kaie.
Personalmente parlando, NEO The World Ends With You è il sequel perfetto. Mantiene ogni aspetto forte dell’originale, come il design accattivante dei personaggi e il gameplay “spilloso” molto RPG, mentre sostituisce le meccaniche tediose e mal invecchiate con trovate fresche e divertenti. Per non parlare della scrittura, che si trova ora su tutto un altro livello. Per quanto riguarda la mia personale opinione, anche un 80 è troppo basso per descrivere la mia felicità nel completare ogni singolo giorno dell’opera.
Sono così andato più a fondo, leggendo le recensioni scritte per intero, sia tra i siti italiani che quelli internazionali. Sorprendentemente, mi sono trovato d’accordo con l’opinione di quasi tutti. I pregi e i difetti descritti nell’analisi degli autori rispecchia quasi per intero il mio pensiero su NEO The World Ends With You; la differenza nei voti cade solamente sul peso che ciascuno decide di assegnare a essi. La lunghezza dell’opera, per esempio, può essere un grosso vantaggio per chi ambisce al lato tecnico ed esplorativo del gameplay, ma risultare invece fastidiosa per chi vuole arrivare al climax e svelare i vari misteri della storia. La differente operazione di bilanciamento tra pro e contro ha dunque portato NEO a oscillare tra critiche molto aspre a lodi rivolte a questo sequel carico di passione e amore, tutte equamente valide all’occhio di qualcuno come me che ha già concluso il viaggio.
La domanda finale è: se non avessi conosciuto l’opera da appassionato e mi fossi basato sul punteggio, avrei acquistato il gioco lo stesso oppure no?
#IlMondoFinisceConUnaGuerraNeiCommenti
Cercare una risposta per la domanda di cui sopra ha profondamente cambiato il mio modo di valutare la mia passione per un videogioco o per l’altro. Fino a un certo momento, io come tanti altri, divoravo videogiochi senza preoccuparmi della qualità, dei pregi o dei difetti. Esisteva solo il volerci continuare a giocare o perdere la voglia e passare ad altro, arrivando in casi rari a trascorrere più di tre anni sulla stessa opera (accidenti a te, Isaac). Ultimamente, tuttavia, mi sono reso conto di aver fatto un po’ troppo affidamento ai voti nel prendere le mie decisioni su acquisti e abbonamenti. Ho rifiutato fino all’ultimo di mettere mano a OMORI per poi adorarlo dall’inizio alla fine, mentre mi sono lanciato senza pensieri su Control finendo per annoiarmi allo sfinimento dopo poco meno di un’ora. Eppure uno è un titolo tormentato di nicchia e l’altro è un capolavoro universalmente riconosciuto e lodato come tale.
Approfondendo ancora di più la questione ed esplorando invece la critica dal lato social, ho potuto constatare che il pubblico inizia improvvisamente a nuotare controcorrente. È infatti qui, in pubblica piazza, che si fa avanti il lato emotivo e appassionato del videogiocatore piuttosto che il pensiero critico. È molto facile venire chiamati “venduti” per aver mostrato interesse per un titolo nuovo o stravagante, così come è altrettanto semplice attirare masse di fan armati di torce e forconi se si critica un’opera molto famosa. Tornando a NEO The World Ends With You, non mancano discussioni accese tra chi apprezza e chi disprezza lo stile, il gameplay o qualunque elemento dell’opera. Persino io non ho potuto che notare di star provando una certa quantità di frustrazione leggendo commenti su NEO che vanno in contrasto con la mia valutazione.
Viene dunque da chiedersi dove si trovi la verità. Perché da un lato facciamo molto affidamento ai voti per decidere cosa comprare, ma ci lasciamo andare alla più sfrenata e soggettiva passione quando decidiamo di difendere una nostra preferenza pure di fronte a critiche legittime? È certamente un fenomeno strano, se osservato sotto questo punto di vista.
Alla fine dei conti, è solo un gioco
Ogni ragionamento deve giungere a una conclusione per essere completo, e io ho infine raggiunto la mia – motivo per cui ho deciso di scrivere questo articolo. Dall’esperienza di NEO The World Ends With You ho capito che non si può fare affidamento al singolo numeretto inciso su Metacritic per esplorare gli infiniti orizzonti del mondo del videogioco. Un’opera non è per forza brutta se riceve un 60 e non deve per forza piacerci se viene inondata di 100. Allo stesso tempo, però, la critica è oltremodo fondamentale: mette d’accordo le sensazioni e i pensieri dei giocatori intorno a un criterio oggettivo e soppesato, che permette di carpire l’anima di un titolo senza estremi da un lato o dall’altro.
Se dunque vi trovate indecisi sul provare o meno un videogioco, leggete. Non fermatevi al numeretto, o rischiate di perdere una miriade di opere stupende ed emozionanti per paura di quel 15 o 20 in meno dal pieno voto. Lasciate poi che parli la passione e tornate ad apprezzare sia i pregi che i difetti, come probabilmente state già facendo per opere particolari che tenete sul vostro piedistallo interiore come massimo esponente del vostro amore per il medium. È chiaro che ognuno ha gusti differenti e non ha senso né pretendere che qualcosa sia perfetto a tutto tondo, né lasciar perdere perché altri vedono lati negativi che voi neanche percepite.
In sostanza, anche io ritengo che NEO The World Ends With You valga i voti che si è guadagnato dalla critica, ma allo stesso tempo rimane uno dei miei videogiochi preferiti ben al di sopra di opere con punteggi su carta nettamente superiori. Se questo mi ha insegnato una lezione, e spero l’abbia insegnata anche a voi, è che gli unici numeri importanti sono quelli che appaiono su schermo quando mettiamo a segno una combo o guardiamo la classifica alla fine di un livello. Non lasciamoci sconfiggere dalla dipendenza dal voto delle recensioni e continuiamo a inseguire la passione piuttosto che la perfezione.
Questo detto, se siete ancora qui, vi ricordo che su Kaleidoverse abbiamo molti altri approfondimenti e articoli come questo sul mondo dei videogiochi e del cinema. E se siete venuti solo per NEO The World Ends With You, abbiamo anche delle guide pronte per superare le varie sfide offerte dal Gioco dei Mietitori. C’è anche un canale Telegram dove potete restare aggiornati sulle ultime novità e uscite. Buona lettura e noi ci vediamo per il prossimo gigantesco rant su… boh, Everhood, a questo punto. Probabilmente avrò da dire anche su di lui.