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Home»Film/Serie TV»Tick tick…Boom! Recensione: una dichiarazione d’amore per Jonathan Larson
Film/Serie TV

Tick tick…Boom! Recensione: una dichiarazione d’amore per Jonathan Larson

La RedazioneBy La Redazione19 Novembre 2021Nessun commento6 Mins Read
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Broadway è stata, ed è ancora, la casa dei grandi musical, e Tick Tick…Boom ne è una costola importante. Poche opere hanno avuto il successo e la potenza di Rent, considerata una delle opere più potenti mai scritte, che rivoluzionò il mondo del teatro musicale più famoso al mondo. Nel film del 2021 prodotto da Netflix, il grande artista e la sua opera autobiografica vengono portati su schermo da Lin-Manuel Miranda con una quasi devozione per l’artista. Miranda non è certo nuovo al mondo di Broadway, essendone stato attore e creatore, e tra le sue opere troviamo, impossibile non citarla, Hamilton. Ad accompagnarlo in questa impresa di tradurre l’opera di Larson su piccolo schermo, Steven Levenson si è occupato della sceneggiatura. Il film si ispira, per l’appunto, all‘opera teatrale omonima scritta dallo stesso Jonathan Larson, che narrava delle sue disavventure e disperazioni per mettere in scena la sua opera Superbia.

Tick, Tick Boom. L’orologio pressante nella testa di Larson

 

tick tick boom 2

La storia, narrata dallo stesso Larson (Andrew Garfield) parla della settimana precedente alla presentazione della sua opera Superbia, per il quale ha lavorato per otto anni. Proprio in quell’ultima settimana deve risolvere un importante problema, ovvero la mancanza di una canzone vitale per l’opera. Ancor peggio, Larson è convinto che se non sfonderà a Broadway prima dello scadere dei suoi trent’anni, le sue chance saranno perdute per sempre. Il suo trentesimo compleanno, però, è esattamente il giorno dopo la presentazione. Il titolo, Tick Tick Boom, rappresenta proprio questo suo percepire il tempo scorrere inesorabilmente fra le sue mani, senza poter far nulla per fermarlo. La trama di per se è estremamente breve, ma assolutamente ben scritta e messa in scena. Il film si divide in parti in cui vediamo “spezzoni” dell’opera musicale, in cui abbiamo la voce narrante di Larson, che inframmezzano la storia narrata dal film.

Il cast di personaggi è assolutamente eccezionale, seppure in una storia così breve. Andrew Garfield è incredibile nel ruolo di Larson e ne riproduce perfettamente espressioni e movimenti, oltre ad aver fatto un lavoro eccelso dal punto di vista canoro. In particolare nella canzone Swimming verso la fine del film, riesce veramente a toccare delle corde che non avrei mai pensato appartenessero alla sua voce. Altro personaggio incredibile è Michael, interpretato da Robert de Jesus, amico di infanzia di Jonathan che prova a convincerlo a ripiegare su lavori più redditizi e semplici. L’attore riesce a farsi carico del dramma di Michael, essere gay nel 1990, con una maestria incredibile. Altra incredibile performance è quella di Alexandra Shipp nei panni di Susan, la compagna di Larson, divisa fra la sua passione per la danza, la voglia di avere una vita decente e la sofferenza per l’incapacità di Larson di comprenderla.

Un reparto tecnico e musicale strepitoso

 

In un musical è impossibile non parlare delle musiche. Tick Tick…Boom nasce come un monologo rock accompagnato da soltanto due altre voci. Ma nell’adattamento di Miranda, non c’è posto per un lavoro così low-budget. A ogni canzone vengono accompagnati cori che vanno ad aumentare la potenza comunicativa delle stesse opere di Larson, rendendole più grandiose di quello per cui erano state create. Fin dalla prima canzone, 30/90, possiamo intendere che l’adattamento non si sprecherà a modificare le canzoni dell’opera, pur con un rispetto immane per essa. Miranda rinnova la musica di Larson con un rock diverso da quello che era un tempo, proprio come Larson aveva fatto a suo tempo. Questo spirito di rinnovamento fa sì che ogni canzone sia moderna, accattivante e brillante, da quella che parla del suo tempo finire (30/90) a quella che parla della domenica nel suo lavoretto da cameriere (Sunday).

A livello di luci e regia, Miranda ha fatto un lavoro eccezionale. Ogni frammento della storia (canzoni, monologo di Larson, storia) è illuminato in maniera diversa, cambiando la nostra percezione dello spazio durante i cambi di scena. In particolare, la scena in cui viene cantata Come to your senses e il continuo stacco fra l’immaginazione di Larson, in una città buia, illuminata dai neon, e la cantante, posizionata di fronte una finestra, con il sole che batte alle sue spalle. La camera è estremamente dinamica nelle scene, pur senza fare troppi arabeschi complessi. Nessuna scena è da Oscar alla regia, ma il film accelera su un dinamismo interessante che rende giustizia alla musica coinvolgente. Ho anche apprezzato molto i continui stacchi fra la storia narrata, in cui vediamo un film “normale” ai momenti in cui la camera si restringe, quasi a tornare a una pellicola dei primi anni ’90.

Tick Tick Boom è l’opera di chi ama Broadway

L’opera è chiaramente fatta con tutta la passione possibile. Lo stesso Miranda interpretò il musical durante l’evento del 2001, proprio nel ruolo di Larson. Ogni pezzo del film sembra essere una ode, non solo a Larson come persona, ma al suo estro creativo e a tutto ciò che ha creato nel tempo. La pellicola è una dichiarazione d’amore a Broadway e alla magia del musical. Decine e decine di easter egg e citazioni compaiono nell’opera, così come arrangiamenti fatti con uno spirito moderno. Il cuore di Tick, Tick…Boom è assolutamente il sogno di un giovane scrittore che vuole sfondare a Broadway prima dei suoi trent’anni, ma è molto di più; racconta la storia di un creativo che ha perso la sua musa e la deve disperatamente trovare, lottando con agenti che non lo ascoltano, amici che non credono in lui e un lavoro insoddisfacente.

Tick, Tick,..Boom è la storia di un sognatore che è sul punto di mollare tutto e cambiare vita, ed essere uno scribacchino in qualche compagnia pubblicitaria. Ma a tenerlo in piedi, a spingerlo verso la sua arte non è nessun’altro che la sua arte stessa. Larson si rialza da ogni colpo e ne trae ispirazione, prendendo appunti per scrivere la sua grande canzone, facendo diventare il disagio sociale che vede intorno a se uno spettacolo per ravvivare il fuoco della sua arte. Proprio come Jonathan Larson fece con il suo Rent per Broadway. Chi ama i musical, apprezzerà incredibilmente questa opera. Chi non li ama, imparerà a guardare dietro il vetro delle canzoni, per vedere un artista messosi a nudo, con tutte le sue incertezze, paure e insicurezze. E forse, potrà scoprire che il prossimo lavoro è quello del successo. Continuate a seguirci sui nostri canali Telegram e YouTube e sul nostro sito Kaleidoverse.

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Tick Tick...Boom è un'opera per chi conosce ed ama Broadway, e per loro sarà difficile trovare qualcosa che sia così tanto incredibile. D'altro canto, chi non è appassionato di questi spettacoli teatrali apprezzerà il film un po' meno. In entrambi i casi, l'opera è meravigliosa da guardare, le canzoni non stancano mai e la qualità visiva è assolutamente eccelsa.

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