Harry Potter. Chi non ha mai sentito nominare almeno una volta il giovane mago noto per la cicatrice sulla fronte e gli occhiali rotondi? Il personaggio ideato da J.K. Rowling nella serie di romanzi è entrato nel cuore di milioni di persone in tutto il globo a partire dal 1997, e in pochi anni ha raggiunto un successo tale da dare il via alle trasposizioni cinematografiche. Dal 6 dicembre 2001, data di uscita in Italia del film di Harry Potter e la Pietra Filosofale, il protagonista è stato impersonificato da Daniel Radcliffe che, accompagnato da Emma Watson e Rupert Grint, hanno cambiato per sempre la storia del cinema, stabilendo con nove pellicole uno dei franchise fantasy più amati di sempre.
Sono passati ormai 20 anni dalla prima volta in cui abbiamo visto Harry Potter e i suoi amici sul grande schermo, ma la passione – o meglio, la magia – non è ancora svanita, tanto che il primo gennaio 2022 si terrà un evento speciale in cui il cast delle pellicole si riunirà in un celebrativo “Ritorno a Hogwarts”. Anche noi di Kaleidoverse abbiamo quindi deciso di festeggiare questo importante anniversario, unendo in un articolo le nostre relazioni personali con la saga di J.K. Rowling. Prendete quindi le vostre bacchette e cappelli magici, preparate una burrobirra e godetevi questo articolo.
Lorenzo
Il mio rapporto con la saga di Harry Potter ha avuto inizio molti, molti anni fa. Ancora non sapevo leggere quando i miei genitori, comprando il primo libro, me lo leggevano capitolo per capitolo prima di andare a dormire. Andando avanti da quello, il terzo capitolo della saga è stato il primo libro che, da piccolo, riuscii a leggere completamente da solo. Sicuramente una serie che ha avuto un percorso più che formativo per me; ho effettivamente imparato a leggere grazie a questa saga, e grazie ai libri ho scoperto un amore per la lettura che mi ha accompagnato per gli anni a seguire.
Ovviamente, la passione per questo mondo magico non si è fermata ai libri. Vidi il primo film al cinema, proprio nel suo periodo di uscita, ben 20 anni fa. Ho visto ogni pellicola in sala sin da quel momento, effettivamente crescendo con la serie, e con gli attori. Ricordo ancora l’eccitazione provata nel vedere il capitolo finale in sala, le amicizie fatte grazie alla serie. Purtroppo, questo splendido rapporto ha vacillato negli ultimi anni, principalmente per via delle visioni dell’autrice della saga; mi trovo nella scomoda posizione di amare la serie che ha composto la mia infanzia, ma non volendo supportare minimamente un’autrice che attivamente va a danneggiare con le sue parole persone a me vicine. Si tratta di una situazione che sicuramente molte altre persone condividono, e che mi ha senza dubbio lasciato l’amaro in bocca negli ultimi tempi.
Chiara
Il 26 settembre del 2001 Harry Potter arrivava al cinema con una delle storie più belle e magiche di sempre, nata dalla penna di J.K Rowling. Con l’uscita del primo film si diede inizio a una saga memorabile, protratta fino a oggi. Quando ci fu il “boom” di Harry Potter io non fui una delle prime grandissime fan; il mio avvicinamento a questa saga è arrivato molto dopo quando, in una giornata di pioggia, che ricordo come se fosse ieri, andai in libreria per comprare il primo libro. All’epoca avevo visto le pellicole, ma non mi avevamo molto preso, soprattutto i primi due che trovai bambineschi e poco attraenti, mentre leggendo i libri l’approccio fu completamente diverso.
Il primo libro mi prese talmente tanto da voler recuperare anche il secondo e così via fino all’ultimo, ma tra tutti i sette romanzi quello che apprezzai fu il terzo: Harry Potter il prigioniero di Azkaban. Lo divorai e volli rivedere il film, e fu in quel momento esatto che Harry Potter entrò ufficialmente nelle saghe preferite, sia scritte che cinematografiche. Con il terzo libro finalmente si abbandonava un Harry bambino, per dar spazio a una versione più adolescente, con una crescita sia a livello di personaggio che nella scrittura. I personaggi presentati in questo nuovo capitolo rappresentavano dei pezzi importanti di quel grande puzzle che man mano si andava a comporre. Harry Potter mi ha fatto davvero sognare e mi fa sognare tutt’ora, sarebbe davvero bello se nel mondo esistesse la magia e una scuola come quella di Hogwarts; ancora oggi fantastico di poter passeggiare in Diagon Alley o andare al pub I tre manici di Scopa e di godermi la mia vita da strega.
Francesca
Ho cominciato a conoscere e a sognare di poter scoprire anche io di essere una strega per andare a Hogwarts prima ancora che Harry Potter facesse il suo debutto cinematografico, nel lontano 2001, a fine anno, grazie al romanzo de La pietra filosofale regalatomi dalla vicina per Natale. Un libro che avevo divorato, subito seguito dagli altri che mi sono stati regalati di volta in volta e che ho letto e riletto con una passione difficilmente paragonabile a tanti altri che mi sono passati per le mani, e non sono poche le pagine che ho sfogliato in trent’anni.
Harry, Ron e Hermione vivevano nella mia mente in modo molto similare agli attori che li hanno interpretati, così come tanti altri personaggi, paesaggi e ambientazioni che tutti i fan ben conoscono. Una storia che ancora oggi viene riproposta in TV nei periodi delle feste e che sa riempire il cuore di magia al pubblico di diverse generazioni. Probabilmente, per importanza e significato a livello di fandom e di mondo dell’entertainment, potremmo dire che Harry Potter sta alla magia, come Star Wars sta alla sci-fi.
Luca
Parlando di Harry Potter, nonostante la mia età e le mie passioni possano indurre a pensare che questa saga sia una delle mie preferite, devo dirvi che così non è. O meglio, non era così. È da poco tempo, infatti, che ho rivalutato questa serie, soprattutto i film, non essendo mai andato oltre il secondo volume. Quindi non ho ricordi particolari legati a Harry Potter e alla mia infanzia, tuttavia posso dirvi cosa rappresentava e rappresenta ora per me. All’uscita del primo lungometraggio avevo 6 anni e, almeno in teoria, il mondo del famosissimo maghetto avrebbe dovuto incantarmi, eppure non è stato così. Probabilmente non mi rivedevo nel protagonista e trovavo la storia noiosa. Crescendo, le mie idee non cambiarono; anzi, se possibile, il mio “astio” nei suoi confronti peggiorava. Nell’adolescenza trovavo che quella di Harry Potter fosse una saga decisamente troppo sopravvalutata, ai miei occhi non aveva chissà quale trama rivoluzionaria o caratteristiche particolari e non capivo per quale motivo riscuotesse tutto quel successo.
Non so quando, poi, decisi di rivedere l’intera saga, per dare a Harry un’altra possibilità, ma nulla cambiò. È solo in tempi recenti, infatti, che mi sono ritrovato a guardare i video di un famosissimo youtuber con i quali, grazie al suo grande umorismo, è riuscito a far nascere qualcosa in me. Infatti, con i suoi riassunti accuratissimi ho capito la bellezza di questa saga, che sta dietro alla crescita dei protagonisti, le amicizie, gli amori e gli intrecci che meno ti aspetti. Perché Harry Potter è questo, in fondo: personaggi che crescono e tu che dovresti crescere con loro, portandoteli dietro come dei vecchi amici con i quali scherzare. Io non sono propriamente maturato con loro; per me, sono dei “nemici” diventati amici, un insieme di personaggi e situazioni da portare con me ai quali pensare anche con dolcezza, volendo, come quando si ricorda un vecchio compagno d’infanzia. Adesso che il primo film compie 20 anni, ho deciso di riguardarlo in sala, per farmi catturare dalla magia che avrebbe dovuto prendermi da piccolo e creare nuovi ricordi, legati anche al fatto che ci andrò con la ragazza che amo. E credo che saranno dei bellissimi momenti da stampare nella mia mente.
Claudia
Harry Potter è magia. Come afferma Albus Silente nel primo capitolo del primo libro, rivolgendosi al bambino che è sopravvissuto, “non ci sarà nessuno al mondo che non conoscerà il suo nome“, chissà se J.K. Rowling si aspettava che tale frase avrebbe presto rispecchiato la realtà. Una saga che ha appassionato più di una generazione, che ci ha portato in un mondo magico e che in ogni libro ci ha presentato qualcosa di nuovo ed emozionante, con un intreccio così ben scritto che senza averla letta è impossibile affermare di aver capito la storia. Non per nulla dopo vent’anni siamo ancora qui a parlarne. I libri di Harry Potter ci hanno segnato. Chi, come me, li ha conosciuti al suo esordio sa cosa vuol dire attendere oltre un anno per avere il nuovo capitolo e scoprire dove la trama ci avrebbe portato; e in quanti vorrebbero non conoscere la storia solo per poter avere il privilegio di sentirla di nuovo dall’inizio, senza sapere tutto ciò che già sappiamo?
La saga di Harry Potter mi ha dato la possibilità di esplorare un mondo completamente diverso dal nostro. Non so dire di preciso cosa renda questa storia diversa da tante altre, ma non è difficile individuare quelli che sono gli innumerevoli punti di forza. L’importanza delle scelte, che determinano chi siamo; il concetto di amore, così sottovalutato da Lord Voldemort da determinarne la caduta; la lealtà e il sacrificio di tanti personaggi che ci hanno fatto tanto sorridere quanto soffrire. Posso affermare senza vergogna di aver versato una lacrima per la prima volta sulle pagine di un libro nell’ultima scena in cui abbiamo visto Dobby. È soprattutto, infatti, dei libri che sto parlando. I film non sono male, assolutamente, ma la saga scritta dalla Rowling lascia qualcosa in più. Non credevo di potermi affezionare tanto a dei personaggi che nascono da una pagina scritta, ma, come già detto, Harry Potter è magia.
Giulia
Appartenendo alla cosiddetta “Generazione Z”, quando i primi film di Harry Potter fecero il debutto nel grande schermo non avevo ancora l’età per comprendere cosa fosse il mondo di Hogwarts. Non ci vollerò però molti anni prima che scoprissi le pellicole, portandomi subito ad affezionarmi a questo mondo fantasy nel quale sognavo di poter entrare una volta raggiunti gli undici anni; purtroppo, nessun gufo mi portò la lettera in quel fatidico compleanno, ma questo non mi precluse da continuare ad amare la saga e a rivedere all’infinito le opere che la componevano. Gli incantesimi lanciati dalle bacchette degli studenti della scuola di stregoneria mi affascinavano, i nemici mi provocavano ribrezzo (soprattutto il Basilisco) e le partite di quidditch mi lasciavano ogni volta col fiato sospeso su chi avrebbe preso per primo il boccino d’oro.
Nonostante ora sia molto più matura rispetto alla bimba meravigliata che guardava i primi film, la passione per Harry Potter non è scomparsa, e la mia fedele bacchetta è ancora esposta nella mia camera con orgoglio. Non dimenticherò mai i pomeriggi passati a immedesimarmi in una vera studentessa di Hogwarts attraverso il sito Pottermore, e non mi stancherò mai di fare maratone su maratone di tutti i capitoli, piangendo ogni volta per la morte dei personaggi a me più cari e ridendo alle battute – o figuracce – dei protagonisti. Penso che nulla possa essere paragonabile all’impatto che la saga di J.K. Rowling ha avuto nel mondo, e la prova più tangibile è il fandom continuamente attivo e in espansione, grazie alle nuove generazioni che man mano scoprono il mondo della magia e ne rimangono affascinati, così come fu per me ai miei tempi.
Simone
La saga di Harry Potter ha avuto il merito di donare alla letteratura per bambini una forza inarrestabile. Prima delle vicende del maghetto più famoso della storia, i libri dedicati ai ragazzi in fasce erano spesso considerati come un ripiego, un mero mezzo momentaneo prima di giungere al vero divertimento. E le vendite diminuivano drasticamente, semplicemente perché quella generazione non leggeva più. È grazie al sapiente lavoro di J.K. Rowling, assieme a delle adeguate trasposizioni cinematografiche, che le opere per coloro compresi tra l’età dell’adolescenza in giù hanno assunto un ruolo di base culturale dalla quale partire straripante. Non di meno, anche la stessa Hollywood ha guadagnato un pozzo di idee senza nemmeno dover spendere del tempo per idearle. Gli studi cinematografici setacciano le liste dei bestseller alla ricerca del “prossimo Harry Potter“: da qui nascono Twilight, The Hunger Games, Divergent eccetera. Prima di Harry Potter l’idea di passare dal libro al film non era un cliché sdoganato e quasi forzato, una volta ottenuto il successo necessario. Lo è ora, poiché il maghetto e i suoi amici sono stati in grado di trasformare un’intera industria, radicalmente.
Tutto ciò è stato reso possibile dal mondo vasto e meraviglioso creato dalla florida immaginazione dell’autrice, portata poi a schermo dalle trasposizioni ufficiali. Questo passaggio ci ha dato modo di godere prima con la fantasia, ascoltando le parole lette caldamente dalle ruvide pagine di un libro, per poi dar sfogo alla vista abbagliandola dalla magnificenza di una trama senza eguali. La serie di Harry Potter assume il ruolo di fenomeno globale non solo perché è stata pubblicizzata nel modo corretto o poiché ha sempre avuto al suo interno vicende attraenti per la stampa. Tutto ciò è successo per un motivo molto semplice: l’opera racconta una storia che milioni di persone hanno amato, introducendole all’interno di un mondo enorme nel quale ciascuno ha sognato di poter fuggire. Non è un caso, dunque, come tutt’oggi a 20 anni di distanza dal debutto cinematografico, ogni tanto, guardando la buca delle lettere, speriamo che un gufo faccia cadere una busta con un timbro rosso, indirizzata a noi. Da parte di tutta la Redazione di Kaleidoverse vi ringraziamo per l’attenzione, rimandandovi anche al nostro canale Telegram per rimanere sempre aggiornati su film, serie TV, videogiochi e molto altro ancora.