Simulatori di guerra, ne abbiamo a bizzeffe. War Thunder, Insurgency, Escape from Tarkov e tanti altri, e a questo grande gruppo ora si unisce anche Hell Let Loose, un simulatore di guerra che fa suo il genere e ci porta a riscoprire la seconda guerra mondiale. Ci riesce? Sì! Seppur con qualche difettuccio qua e là. Ma scopriamo con calma questo titolo con la recensione. Con questo titolo avremo la possibilità di rivivere battaglie storiche della Seconda Guerra Mondiale insieme a un plotone di altre quarantanove persone, con la quale dovremo combattere per la conquista del territorio una squadra avversaria di altrettanti componenti. “Semplice” mi son detto lanciando per la prima volta il gioco. Poche ore ho dovuto ricredermi sulle mie stesse parole, avendo possibilità di esplorare la vasta gamma di possibilità strategiche che l’opera offre, che sono potenzialmente infinite.
Una volta avviata la partita, Hell Let Loose ti richiederà di unirti a una delle fazioni, Alleati o Asse, e successivamente dovremo scegliere una classe tra le oltre dieci disponibili, e ognuna di esse vitale per il successo della missione. Il ruolo più importante del gioco è il Comandante; chi lo occupa avrà il gravoso compito di comandare gli altri giocatori presenti in partita, concedere rifornimenti strategici, mandare all’attacco le squadre di truppe e generalmente orchestrare la strategia di battaglia per la propria squadra. Questo ruolo porta il gioco a sembrare più una partita a scacchi che un vero e proprio simulatore di guerra, dove ogni nostra mossa dovrà essere studiata per contrastare quella del Comandante avversario. Dovremo pianificare movimenti sulla mappa, scarico rifornimenti e tanto altro per raggiungere la vittoria.
Ma lo volevo guidare io il carro armato
Tra gli altri ruoli del gioco avremo le truppe a terra, che si compongono di medici, soldati di fanteria, mitraglieri e ingegneri, ognuno con un ruolo ben definito dallo stesso nome, che tuttavia con l’andare avanti delle partite può assumere più sfaccettature: Il medico durante la conquista di un punto sarà il principale baluardo di salvezza, avendo la possibilità di rianimare i soldati caduti sotto il fuoco avversario, gli ingegneri si occupano strategicamente di costruire barricate, reti metalliche e trincee in modo da arrestare le ondate del nemico o mantenere un punto coperto per l’arrivo delle truppe alleate. Insomma, tutti sono indispensabili e avere un team variegato porta sicuramente chances migliori di vittoria.
Oltre alle truppe a terra, avremo i tecnici di carro e la squadra di ricognizione. I primi sono un gruppo di tre persone che si occupano del comandare i cingolati pesanti; i ruoli sono guidatore, cannoniere e sentinella, e i tre devono essere in assoluta sintonia per riuscire ad avere la meglio sul nemico. Posso assicurarvi che per esperienza personale, essere uno di questi tre membri è una delle esperienze più divertenti che vi possano capitare. Il dover comunicare tramite chat vocale con i compagni di carro per organizzare la guida e l’attacco è qualcosa che ti rimane impresso sia per realismo che per divertimento. Infine, la squadra di ricognizione è una coppia di soldati composta da “spotter” e cecchino, e come detto in precedenza per la squadra da carro, anche egli dovranno collaborare all’unisono per eliminare minacce avversarie e fornire informazioni al plotone.
Perché mi sono arruolato?!
Hell Let Loose, oltre a essere dettagliato al livello di gameplay, non manca a mostrare il suo lustro anche nel comparto grafico e sonoro, garantendo un esperienza eccellente in cuffia. Iniziata la partita, ci sarà una breve fase di organizzazione della squadra, dove potremo godere della ambientazione curata, placida e vibrante di alcuni siti dove si sono tenute battaglie storiche… questo almeno prima che si scateni l’inferno. Andare al fronte su questo gioco è quasi traumatico, ma nella possibile accezione positiva del termine. Proiettili volanti da ogni dove, esplosioni immense e torreggianti di bombardamenti aerei, urla di compagni caduti e digrignare meccanico di cingoli di carro armati, tutto va a fondersi in un esperienza di combattimento difficile da dimenticare e che vi farà sentire davvero in trincea.
Il tutto si arricchisce grazie anche alla presenza di chat vocale, con la quale potremo comunicare con i membri della nostra squadra per organizzare le nostre azioni in campo, o anche poter parlare a membri della nostra fazione nel punto in cui ci troviamo. Mi permetto di narrarvi una mia personale esperienza a riguardo. Durante una battaglia a Foy (una delle mappe) ero in trincea con altre tre squadre del mio battaglione, intenti a organizzare la nostra prossima mossa per concludere la battaglia. Il brusio delle voci di circa una decina di persone si mescolava al sibilo dei proiettili sopra le nostre teste quando improvvisamente, uno dei membri della mia squadra, un tale “Gurk“, fa notare che c’è uno strano sibilo, domandando se fosse il microfono di qualcuno. A questo punto nove persone hanno avuto la nera realizzazione: stavamo per subire un bombardamento a tappeto. Nel panico generale di urla di fuga dalla trincea, vi era un misto di risate per la assurdità della situazione, nel frattanto che molti compagni in distanza osservavano corpi volare (il mio compreso). Questo piccolo aneddoto per descrivere la community piacevole e affiatata che sa quando impersonare il ruolo, e quando farsi una piacevole risata in compagnia.
Forse era meglio stare in ambasciata
Tuttavia, tra le tante cose belle, Hell Let Loose ha anche dei difetti. Il gioco non è esattamente alla portata di tutti, sia per meccaniche, che per immersione, rendendolo principalmente un titolo di nicchia più che un massive multiplayer. I server sono costantemente pieni, il che è contemporaneamente un bene e un male, in quanto ci saranno sempre partite in corso, ma sarà anche quasi impossibile unirvi se non dopo una fila di almeno una ventina di minuti. A ciò si aggiunge la componente comunicativa che è sia un pregio che un difetto del titolo. Comunicare tramite microfono con i propri compagni è sicuramente divertente, tuttavia è una cosa accessibile solo se si conosce almeno una lingua straniera o si forma una community totalmente italiana, cosa piuttosto difficile dato che non ne ho trovata nemmeno una tra i molteplici server. In generale il gioco è più improntato a essere per quei giocatori che sono veterani dei simulatori di guerra e che hanno abitudine al genere.
Le nostre Conclusioni su Hell Let Loose
Il titolo è a tutto tondo un simulatore di guerra con un pizzico di roleplay. L’immersione in battaglia è totale grazie sia all’ottimo comparto grafico e sonoro, che alla community affiatata e unita a cui piace avere un esperienza di guerra realistica che permetta di studiare al meglio possibili strategie di vittoria. Tenuto indietro solo dai server perennemente pieni e dal forzato bisogno di comunicazione vocale (dovuto anche ad alcuni server che lo richiedono se non si vuole essere cacciati) a conti fatti Hell Let Loose è un ottimo titolo per gli amanti delle riproduzioni storiche della seconda guerra mondiale, e per entusiasti di simulazioni di guerra a tutto tondo.Seguiteci su Kaleidoverse per tante altre news, anteprime e recensioni e tenetevi sempre aggiornati con i nostri canali Telegram e Youtube per tutte le ultime notizie dal mondo del cinema, dei videogiochi e serie tv.
Hell Let Loose è un gran bel simulatore di guerra dall'ottimo comparto strategico che vede due squadre da 50 giocatori l'una mettersi testa a testa per ricreare scontri storici della seconda guerra mondiale, con un grande dettaglio per l'atmosfera e cura del gameplay che, una volta superata la barriera comunicativa e linguistica, risulta estremamente divertente, capace di catturare il giocatore e invogliandolo a tornare per più partite.