Alle 9 del mattino del 3 febbraio Netflix ha lanciato la seconda stagione della serie tv Il colore delle Magnolie, ispirata ai romanzi omonimi di Sherryl Woods. Tornano quindi sul piccolo schermo le vicende delle tre amiche d’infanzia legate da un filo indissolubile. Le vedremo rappresentate in 10 episodi da 45/55 minuti l’uno, in una serie che sin da subito ha appassionato il pubblico. Uscita infatti nel maggio 2020, gli spettatori hanno potuto vedere rappresentate sullo schermo vicende “normali”, vicine alla vita quotidiana, vite comuni di persone comuni. Ma andiamo più affondo e vediamo se ci ha convinto.
Il colore delle Magnolie: il finale della prima stagione
Come molti saprete, gli eventi hanno luogo a Serenity, cittadina del South Carolina, dove tutto sembra tranquillo e sereno, appunto. Le nostre protagoniste Maddie (Joanna Garcia Swisher), Helen (Heather Headley) e Dana Sue (Brooke Elliot) sono tre donne, tre amiche che si supportano a vicenda e che insieme riescono a superare gli ostacoli che la vita riserva loro. Vivono tutto in maniera davvero intima e totalizzante, sia le loro vite personali, sia quelle delle loro amiche e delle persone che ruotano intorno a loro. Nella prima stagione hanno deciso di unire le loro forze e aprire una Spa, il luogo simbolo della loro amicizia. Nel frattempo le loro vite vanno avanti tra inghippi e intoppi sentimentali, familiari e lavorativi.
Nel finale della prima stagione però c’è stata una grande smossa alla serenità delle loro vite e della cittadina. Il figlio di Maddie infatti è coinvolto in un pericoloso incidente stradale con l’auto di Tyler. Le tre amiche, mentre aspettano di capire cosa sia successo, vengono a scoprire che l’auto era guidata da Bill e dal figlio minore di Maddie, Kyle, ma non si capisce però di chi sia l’identità della persona rimasta intrappolata nell’auto. È un finale che quindi lascia aperte e in sospeso le evoluzioni e i destini dei personaggi e immaginiamo che la nuova stagione de Il colore delle Magnolie prenda avvio proprio da questo materiale denso e dal finale aperto.
Riprendono le vicende a Serenity
Anche nella seconda stagione le tre Magnolie sono super unite: ogni settimana si incontrano per bere margarita e fare dei resoconti delle loro vite. Come quando erano piccole, quando litigano si regalano braccialetti di caramelle e tutto torna alla normalità. Sembra molto tenero tutto questo, quasi al limite della sdolcinatezza e della verosimiglianza. Sembra che a Serenity tutto proceda sempre bene, nessuno litighi e seppure ci potesse essere qualche litigio, tutto viene appianato nel più breve tempo possibile. Forse anche per la massiccia presenza della fede: tutti sembrano essere legati alla parrocchia e ci sono continue benedizioni o rimandi alla grazia divina. Sebbene il finale abbia della prima stagione abbia spiazzato le vite di tutta la comunità, tutto va avanti, anche se un po’ rattoppato.
Sono solo i ragazzi a sembrare strani (rispetto all’apparente normalità del resto di Serenity). Intuiamo un non detto, giochi di sguardi, questioni irrisolte tra i giovani della serie nelle quali però non vogliono far entrare i grandi. Sembra inoltre che le tre amiche non abbiano pace nelle loro vite sentimentali: Dana Sue, nelle prime puntate, non fa altro che saltellare tra il suo ex-marito e il nuovo bel contadino che dovrebbe aiutarla con il Sullivan, Helen sembra quasi stanca di essere sola, ma allo stesso tempo è quella che riesce ad aiutare sempre tutti. Cercherà di risolvere la sua solitudine con una gravidanza e con una nuova frequentazione, ma lascio a voi la curiosità di vedere come si evolve la sua vicenda. Maddie invece fa da madre un po’ a tutti, ai suoi figli e al compagno, il coach Cal, attaccato e rimproverato un po’ da tutta la comunità.
La monotonia dei personaggi
I personaggi sembrano un po’ piatti e monotoni quasi come se non avessero un’evoluzione dalla prima a questa nuova stagione de Il colore delle Magnolie. L’unica che mi sento di salvare è la Nonna, la madre di Maddie, sempre pronta a dare consigli, davvero costruttivi, a tutti. È una donna saggia, pronta e decisa, che sa soppesare le parole e le decisioni da prendere, cosa che non sembrano saper fare gli altri personaggi della serie. Interessante anche il personaggio di Kyle, che sembra essere uno dei pochi rimasto turbato dall’incidente, forse perché ne è il protagonista più sventurato, ma mostra anche quella realtà forse cinica della vita di tutti i giorni.
Come infatti ho sottolineato, sembra che tutto nella serie proceda in modo piatto e lineare, e questo dà una sensazione di monotonia e noia personalmente. Kyle invece mostra la perturbabilità, il fatto che è possibile che qualcosa non vada bene e che non sempre possiamo essere gentili e sorridenti. Anzi, è reale piuttosto il contrario, il fatto che dopo un trauma non si voglia parlare, ci si chiuda in sé stessi e non si vogliano esternare i propri pensieri, al contrario di come dimostrato dall’intera comunità che appare invece sempre solare, sorridente e allegra. C’è da dire però che è apprezzabile l’amicizia indissolubile che lega queste tre donne. Nonostante infatti le vicende private e intime, rimangono sempre unite, si spalleggiano l’una con l’altra e trovano sempre il modo di riunirsi e di appianare qualsiasi incomprensione tra di loro.
Le nostre conclusioni su Il colore delle Magnolie
Possiamo dire che l’intera stagione di Il colore delle Magnolie, come penso di aver lasciato trapelare, appare un po’ come un intero romanzo rosa all’insegna dell’imperturbabilità e del mantenimento dello status quo. C’è come la sensazione che tutto ciò che può comportare cambiamento, rivoluzione e diversità debba essere allontanato, frenato e tenuto fuori. Questo determina una patina di non realtà dei fatti e delle vicende dei personaggi, nonostante il pubblico apprezzi di questa Serie, proprio il potersi rispecchiare nella trama e nelle vite dei suoi protagonisti. A tratti sembra proprio una soap opera, un po’ un Beautiful degli anni ’90 in cui personaggi scomparsi da tempo, tornano a cercare di sconvolgere l’equilibrio di Serenity. Ci sono infatti degli eventi, dei personaggi, che irrompono della tranquilla cittadina, ma non vengono approfonditi, ma anzi tralasciati proprio come se non si volesse modificare “l’isola felice” della cittadina del South Carolina.
Lascia trapelare questo sentimento anche il finale, di nuovo aperto, che fa intuire ci sarà una nuova stagione della serie e tranquillizza forse anche i fan più affezionati. Quindi per concludere, forse potrebbe piacere a quelle generazioni cresciute all’insegna di pane amore e sdolcinatezza, a noi invece piace l’azione, la truculenza, la perturbabilità, il disagio dei tempi, anche se a volte prendere una boccata d’aria fa bene. Vi lascio il trailer ufficiale della Seconda Stagione de Il colore delle Magnolie. Vi invito inoltre a seguire il Canale Telegram, quello Youtube e la Pagina Ufficiale di Kaleidoverse.it se non volete perdervi news, aggiornamenti e leggere recensioni sulle ultime uscite Cinema e Serie Tv.
Apprezzatissima dal pubblico già dalla Prima Stagione uscita nel maggio 2020, Netflix ha prodotto e reso disponibile la Seconda Stagione de Il colore delle Magnolie. Le vicende riprendono dal finale aperto della Prima, ma il ritmo nella nuova Stagione appare simile a quella predente: tutto è piuttosto lento e monotono, all'insegna del mantenimento della serenità e dello status quo. Sembra che gli unici ai quali questa tranquillità stia stretta sono i giovani, che si mostrano agitati e incostanti, come è giusto che sia, anche se appare straniante tutto ciò perché circondati da una comunità estremamente monotona. Diamo 4.5 perché sembra di essere in un romanzo rosa degli anni '90, in una soap opera alla Beautiful in cui tornano personaggi assenti e ci sono continui flirt e tira e molla. Forse il pubblico cresciuto con questa immagine idilliaca della vita apprezza simili contenuti, ma noi preferiamo azione, truculenza e fiato sospeso.