Abbiamo superato Halloween, Natale, capodanno e l’epifania. Qual è la festa immediatamente successiva? Le persone che vivono una relazione felice lo sanno, perché sta per arrivare una giornata dedicata a dolci e romanticismo: San Valentino. Se non rientrate in questa categoria o avete semplicemente litigato con il vostro partner, ci siamo noi di Kaleidoverse a darvi quel pizzico di cinismo che può sempre fare bene. Il 14 febbraio, infatti, approderà su Netflix la nuova serie italiana Fedeltà, basata sull’omonimo romanzo di Marco Missiroli ed avente come protagonisti Michele Riondino, Lucrezia Giodone, Carolina Sala e Leonardo Pazzagli. Il titolo del nuovo show parla da sé e, ad essere sincera, dopo aver visto la prima puntata avevo delle aspettative così basse da raggiungere l’altro capo del mondo, ma ne sono poi rimasta piacevolmente sorpresa. Scopriamo subito il motivo addentrandoci in questa recensione, naturalmente, priva di spoiler.
Fedeltà o non fedeltà?
La serie originale Netflix segue le vicende di due sposi, Margherita, agente immobiliare, e Carlo, professore universitario e aspirante scrittore. Nonostante il loro sembri un matrimonio molto felice, tanto da essere sul punto di comprare casa e da essere spesso adocchiati come “la coppia perfetta”, non tutto è oro quel che luccica e sembra che la fiducia non sia alla base della loro relazione. Già alla fine del primo episodio infatti, su una serie che ne conta in totale sei, è il dubbio a diventare il vero protagonista. Carlo, a causa del suo lavoro, ha uno stretto rapporto con una studentessa (Sofia) e potrebbe, oppure no, aver tradito la moglie con questa giovane donna.
Sottolineiamo questa parola: “potrebbe”. La cosa che più secondo me è importante di Fedeltà è proprio una grande ambiguità che ci accompagnerà per la maggior parte delle puntate. Non sapremo, infatti, se Carlo ha effettivamente tradito la moglie, nonostante lei lo sospetti per aver visto il marito e Sofia interagire in un bagno e a causa dell’abitudine di Carlo a tenere, talvolta, lezioni individuali con le sue studentesse. Riusciamo quindi a immedesimarci perfettamente in entrambi i personaggi: da un lato Margherita, che vede comportamenti strani nel marito e ha sicuramente il diritto di sospettare, dall’altro Carlo, che – forse – non ha colpe e sta solamente dando il massimo come professore.
Due personaggi non troppo innocenti
Il punto di vista di Carlo è estremamente interessante, perché lo possiamo interpretare in due modi: l’uomo che vuole difendersi da un’accusa ingiusta, o l’uomo che vuole nascondere la verità. Quando, ad esempio, si trova in macchina con la moglie, la ventenne Sofia gli telefona. Carlo le riferisce subito di essere in vivavoce e che Margherita la sente e le fa notare che è tardi, quindi non avrebbe dovuto chiamarlo. Successivamente, di fronte alle accuse della moglie, afferma con semplicità: che devo fare se lei mi chiama? Egli ha effettivamente riattaccato subito, non dandole confidenza, ma lo ha fatto davvero per i motivi che ha detto o perché aveva paura che Sofia dicesse qualche parola di troppo?
Al contempo, Margherita non è sicuramente priva di colpe, sebbene tutti i suoi comportamenti non nascano da una reale voglia di tradire il marito, ma da una volontà di vendetta per quello che lui – potrebbe – aver fatto. Ella si incontra spesso con un fisioterapista che, a causa del suo lavoro, non può non manipolarla (letteralmente). La tensione che c’è tra i due è palpabile, ma credo sia anche la cosa più fastidiosa della serie: l’uomo dovrebbe essere un professionista nel suo settore e credo sia piuttosto ingiusto sfruttare il suo toccare Margherita per ragioni professionali come scusa per creare della tensione sessuale tra i due. È come se un ginecologo iniziasse a comportarsi in modo ambiguo con una paziente… sbagliato ed anche un po’ disgustoso a mio avviso.
Bene, ma non benissimo
Anche il personaggio di Sofia non è privo di fascino. La ragazza aspira a una carriera di scrittrice, per questo motivo è così vicina alla figura del suo professore, ma non si comporta affatto dalla “bambina” che ci potremmo aspettare dato il suo ruolo di ipotetica amante e, in generale, a causa della palese cotta che ha preso per Carlo. Mi è piaciuta molto la scena in cui ella ha interagito con Margherita – scena non priva di difetti considerando che nonostante la donna si sia presentata al suo lavoro per avere dei chiarimenti essi non dissipano affatto i nostri dubbi – ma al contempo è una discussione abbastanza matura e Sofia sembra capire perfettamente le paranoie della donna, per questo motivo le risponde con tranquillità, nonostante avesse in un certo senso il diritto di farle una scenata dato il contesto.
Naturalmente la serie non è priva di difetti. Ignorando alcuni punti un po’ banali ma irrilevanti, come le scene di sesso che ho trovato ridicole, credo che il problema principale di questa serie stia nelle “esagerazioni”. Tralasciando il pretesto delle sedute di fisioterapia come movente che ha portato Margherita a poter tradire il marito; le reazioni di Sofia spesso sono poco realistiche, come quando a causa delle occhiatacce che riceve – a suo dire senza motivo – decide di abbandonare l’università e di trasferirsi. Al contempo a me è risultato un po’ troppo, ma questa è davvero solo un parere soggettivo, il fatto che Margherita abbia così poca fiducia nel marito. Indipendentemente dalla presenza o no del tradimento, infatti, credo che il rapporto tra i coniugi sia in realtà fallimentare alla base a causa della mancanza di fiducia tra Margherita e Carlo. Come si può tradire una fiducia già inesistente?
Le nostre conclusioni su Fedeltà
Nel complesso, Fedeltà ha di gran lunga superato le mie aspettative, non inserendosi tuttavia tra le serie che rivedrei. La trama scorre in modo abbastanza fluido, ma cattura lo spettatore solamente per un’unica domanda a cui vogliamo risposta: c’è stato o no un tradimento? Eliminato questo quesito, la serie non lascia niente. I personaggi sono ben caratterizzati, ma non tanto da empatizzare con essi; il finale non è abbastanza coinvolgente, tanto da essere quasi irrilevante e lo sviluppo di Margherita, Carlo e Sofia è più negativo che positivo, indicando una retrocessione invece che una crescita. Fedeltà arriverà su Netflix a partire dal 14 febbraio, quindi non vi resta che guardarla per farvi una vostra opinione, nella speranza che questo commento vi risulti coerente con ciò che vedrete. Aspettando questa data, siete come sempre invitati a non perdere alcuna novità del mondo videoludico e cinematografico unendovi al nostro canale Telegram e seguendoci sul nostro sito Kaleidoverse.
Fedeltà è una serie che lascia indifferenti, non suscitando sentimenti di odio, ma neppure coinvolgendo abbastanza lo spettatore. I personaggi sono tanto umani quanto scialbi, permettendoci al contempo una parziale immedesimazione e una condanna quasi definitiva a causa dei loro comportamenti esagerati da un lato e troppo immaturi dall’altro. Nonostante ciò, a causa del tema trattato riesce a suscitare abbastanza curiosità da farci arrivare fino alla fine delle puntate, ma ottenuta una risposta alle nostre domande la serie è destinata a finire nel dimenticatoio.