Che cos’è l’amore? Chi lo sa. Se chiedessimo a cento persone diverse, ognuna di esse ci darebbe una risposta differente. Alla fine è giusto così, l’amore è qualcosa di inspiegabile e personale, diverso per ognuno di noi e ne esistono diverse forme. È questo che Il Filo invisibile, il nuovo lavoro di Marco Simon Puccioni disponibile su Netflix dal 4 marzo, ci vuole spiegare in qualche modo, tramite la famiglia “arcobaleno” composta da Leone (Francesco Gheghi), Paolo (Filippo Timi) e Simone (Francesco Scianna).
E sarà infatti questo sentimento il tema centrale di questo film. Leone è un adolescente che, per un progetto di fine anno, sta preparando un documentario sulla sua famiglia, avendo deciso di trattare il tema dei diritti LGBTQIA+ in Europa. Il ragazzo vive tranquillamente la sua vita, finché una notizia piomba in casa sua, come un fulmine a ciel sereno, proprio il giorno dell’anniversario dei suoi genitori. Dopo questi fatti, nulla sarà più come prima. E possiamo dire che è da qui che la storia inizia davvero.
Il Filo Invisibile… che rimane ancora invisibile
Veniamo a noi. Il film si presenta bene, inizialmente, molto tranquillo. Vediamo Leone che ci racconta dei suoi genitori, di come loro abbiano dovuto affrontare delle difficoltà non indifferenti, in quanto coppia omosessuale, e di come siano stati riconosciuti solo quando le unioni civili sono arrivate anche in Italia. Infatti è qui che va subito a parare l’opera: sull’arretratezza della nostro bel Paese. Sono anni che la comunità LGBTQIA+ lotta per avere dei diritti anche basilari, che potremmo definire semplicemente diritti umani. Sì, in Italia abbiamo ottenuto le unioni civili, un grande piccolo traguardo, ma ancora non basta. Leone non è potuto nascere nel nostro Paese… Va bene, una delle tematiche principali del film è questa, meglio evitare di andare oltre.
La cosa viene trattata abbastanza bene e anche con molta delicatezza, certe volte. Ciò che più ho apprezzato è stata la composizione della famiglia. Ho subito pensato “sembra vera”. Sono riusciti a creare una parvenza di realtà non indifferente; purtroppo i tre ci presentano anche una serie di problemi, vuoti normativi, buchi che nono sono stati ancora veramente riempiti dalla legislazione italiana nell’ambito delle adozioni e delle famiglie “arcobaleno” – evitiamo esempi per non fare spoiler -. E questa cosa fa veramente soffrire, sia i genitori di Leone, sia noi che guardiamo. Di fronte a questi problemi amare non basta, purtroppo. E tutto questo resta invisibile, non se ne parla più. I politici preferiscono fare finta di niente, il più delle volte, per evitare di perdere il consenso della parte più bigotta del nostro Paese.
Gli americani insegnano
Si tratta di un film pieno di elementi carini, di tematiche importanti e fondamentali; eppure, non mi convince pienamente. Nonostante tratti argomenti fondamentali, certi elementi stonano. Prima di tutto, sembra di guardare una brutta copia di un film adolescenziale di serie B, tipico degli americani. Pensate, abbiamo anche il bulletto arrogante che poi si rivela essere il più fragile, o tuffi sul letto e urla nel cuscino. Veramente pieno di cliché imbarazzanti. Inoltre, capisco che i protagonisti siano Leone e i suoi genitori, ma alcuni personaggi di contorno sono veramente invisibili. Abbiamo un migliore amico che scompare e ricompare a caso e un’evoluzione inspiegabile. Vogliamo parlare anche del bullo che se ne esce con frasi tipo “mi piace stare con te“, ed è letteralmente la prima volta che parla con il personaggio a cui si riferisce.
Per non parlare di scelte fatte dai personaggi, dei loro comportamenti: tutto poteva essere almeno dieci volte meglio. È davvero troppo veloce e poco approfondito; sembrano esserci dei salti temporali incredibili, eppure non credo sia passato più di un mese dall’inizio alla fine dei fatti raccontati nel film. Ma parliamo anche di quella imbarazzantissima cosa che qualcuno potrebbe osare chiamare comicità. Certe battute o situazioni sono veramente al limite di un cinepanettone. Vi faccio un esempio senza contesto che capirete quando avrete visto il film: “il fornitore?!“. Poi vogliono far passare dei messaggi per i bigotti (ben venga!) ma l’unica persona ignorante presente in tutto il film compare letteralmente due volte e pare non capire comunque nulla. Perché metterlo? Serve a far comprendere agli omofobi che loro sono come quella persona? Se era questo l’intento, non ci sono riusciti, avrebbero dovuto accompagnare quel personaggio in un percorso di comprensione e non buttargli le cose in faccia a caso.
Le nostre conclusioni su Il Filo Invisibile
Nonostante i tanti difetti, Il Filo Invisibile si presenta comunque come una visione piacevole. Il sentimento c’è e vince sull’imbarazzo di certe scene per niente essenziali. Non si può far altro che empatizzare con i protagonisti e con tutto ciò che succede loro. Sono tutti dolci e comprensivi, sintomo di una buona scrittura. Almeno per quanto riguarda i personaggi principali. I rapporti tra le persone sono tutti abbastanza belli, anche se, come ho detto in precedenza, certi personaggi potrebbero esserci o meno, la differenza non si sentirebbe affatto. Poteva essere una storia lineare sulla famiglia di Leone, invece ci hanno aggiunto anche altri personaggi, i quali diventano solo un contorno, quasi un’ombra che sparisce con la storia della famiglia del ragazzo. Certo, non sono loro i protagonisti, ma potevano decisamente essere approfonditi meglio.
In fondo poco importa, alla fine il messaggio principale del film passa abbastanza bene: nonostante tutti gli alti e bassi che si possono vivere, finché c’è l’amore, le cose andranno bene. L’amore è il filo invisibile che ci lega alle altre persone: un amico, i genitori, la nostra ragazza o ragazzo… È un sentimento che assume molteplici forme e che aiuta ad andare avanti nella vita. Quindi guardatelo, questo film, se sentite di aver bisogno di un po’ di dolcezza, perché potrebbe aiutarvi. Non è un capolavoro, quindi non abbiate troppe pretese, ma sicuramente sarà un’ora e mezza passata con leggerezza. Questo è tutto! Se avete voglia di seguirci per altri contenuti come questo, news su videogiochi, serie e anime, tenete d’occhio il nostro sito Kaleidoverse.it; inoltre, potete iscrivervi al canale Telegram per non perdere nessun articolo e al canale YouTube per delle fantastiche recensioni in pillole.
Il Filo Invisibile è un film dolce e delicato, che cerca anche di farci sorridi, ma non ci riesce per niente bene. Prova a parlare di temi importanti come le adozioni per gli omosessuali, le unioni civili e tutti i diritti basilari che andrebbero riconosciuti a queste persone, ma lo fa in maniera troppo veloce e poco approfondita. Poteva insegnare meglio quello che voleva far capire a chi ancora non concepisce le famiglie "arcobaleno". Un film carino e dolce, che però poteva raccontare di più e meglio. Tuttavia, merita di essere visto, almeno per passare un'ora e mezza con i propri figli e insegnargli qualcosa (anche se spesso sono loro a insegnare qualcosa ai genitori).