La Metro Goldwyn Mayer, storica compagnia di cineproduzione americana, ha perso i diritti di Tomb Raider, il famoso brand videoludico da cui è stato ispirato il film del 2018 con Alicia Vikander, lasciando l’IP in preda a una ferocissima guerra all’offerta. MGM ha avuto tempo fino a maggio per confermare il sequel di cui si vociferava da tempo ma ormai il treno è passato lasciando la casa di produzione senza più i diritti per poter sfruttare cinematograficamente il franchise. L’assenza di una compagnia che detenesse le proprietà di Lara Croft ha dato il via a una pioggia di offerte per accaparrarsele da parte di alcuni tra gli studios più influenti di Hollywood.
Un Tomb Raider senza Alicia Vikander
Alicia Vikander, che ha interpretato la famosa archeologa nel reboot del 2018, non avrà quindi più niente a che fare con il progetto, il che significa che nella prossima trasposizione in live action la protagonista subirà un altro recasting, il terzo dal 2001 anno in cui venne interpretata – e resa iconica – dalla divina Angelina Jolie. Si prospetta quindi un completo reboot, che a oggi però non include né un cast né tantomeno un regista certo a causa proprio delle incertezze nella produzione.
Niente da fare quindi per il sequel del reboot che avrebbe visto alla regia Misha Green (Lovecraft Country), confermando le perplessità che Alicia Vikander aveva espresso durante un’intervista a Entertainment Weekly, rivelandosi pessimista per il futuro del progetto a causa di “questioni politiche“. Passerà quindi ancora molto tempo prima del giorno in cui potremo rivedere Lara sul grande schermo ma potremo consolarci con la serie animata dedicata alla cacciatrice di tombe prodotta da Netflix e annunciata in occasione del 25esimo anniversario della saga, serie di cui però non si ha ancora una data d’uscita certa.
Un franchise storico anche al cinema
Nel 2018 Tomb Raider arrivò a guadagnare 275 milioni di dollari al box office a fronte di un investimento di “soli” 94 milioni, risultando per la casa di produzione un successo di incassi. Il film si basava sulla popolare serie di videogiochi nata nel lontano 1996, nello specifico i riferimenti erano al reboot del 2012 che vedeva la giovane Lara Croft naufragare sulla mistica isola giapponese di Yamatai dove avrebbe dovuto fare i conti con una minaccia secolare scoprendo il suo lato avventuroso e resiliente.
Nel 2001 invece la sempreverde Angelina Jolie portò a schermo la Lara precedente al reboot, un’avventuriera sicura di se e navigata, abituata ad avere a che fare con segreti millenari e minacce ancestrali. La pellicola, insieme al secondo capitolo uscito due anni più tardi, fu un grande successo di pubblico arrivando a guadagnare 432 milioni di dollari avendone richiesti circa 200 come budget di partenza.
E voi cosa ne pensate? Siete delusi dalla cancellazione del sequel o le vostre perplessità sul progetto vi fanno tirare un sospiro di sollievo? Rispondeteci nei commenti all’articolo raccontandoci cosa vi piacerebbe vedere in un possibile ennesimo reboot delle avventure di Ms Croft e non dimenticatevi come sempre di iscrivervi al nostro canale Telegram e di seguirci sempre su Kaleidoverse per rimanere aggiornati su tutte le news riguardanti il mondo del cinema, dei videogiochi e non solo.