Il 15 settembre 2022 si è tenuta a Roma l’anteprima stampa dei primi due episodi di Prisma, nuova serie Amazon prime di Ludovico Bessegato. Successivamente si è svolta la conferenza stampa durante la quale i creatori, Bessegato e Alice Urciuolo, e il cast hanno risposto a diverse domande e curiosità sulla serie. Prisma è la storia dei gemelli Marco e Andrea (entrambi interpretati da Mattia Carrano) e dei loro compagni di scuola. I ragazzi stanno attraversando uno dei periodi più complessi della vita umana: l’adolescenza e stanno tentando di comprendere gli altri ma soprattutto loro stessi sia a livello di relazioni sia per quanto riguarda la propria identità.
Gli stessi produttori della serie, da Amazon e Cross Production, hanno ascoltato le storie reali che hanno ispirato Bessegato e Urciuolo per la creazione del prodotto. Come hanno infatti dichiarato i produttori e i creatori, “questa serie è la voglia di entrare in contatto con lo spettatore e scardinare le regole utilizzate per lo storytelling fino ad oggi”.
La conferenza stampa
Una delle domande più chieste ha riguardato, tuttavia, lo sdoppiamento dell’attore Mattia Carrano nei personaggi di Andrea e Marco. Carrano è alla sua prima esperienza attoriale e ha dovuto svolgere moltissimi provini prima di essere scritturato come i gemelli protagonisti di Prisma. L’attore, che in certe espressioni ricorda un giovanissimo James Franco, ha dichiarato che curare i due personaggi è stata una sfida complicata ma molto entusiasmante.
“È stata una sfida molto emozionante. La parte più complicata era fare le scene in cui ci sono entrambi. Dovevo recitare tutte le battute di Andrea, ad esempio, con la controfigura, poi correre a cambiarmi vestiti e stile di capelli, tornare velocissimamente sul set e fare anche le parti di Marco. Non è stato facile e ci abbiamo lavorato moltissimo, anche per capire come potessero muoversi o atteggiarsi in modo diverso i due per renderli unici e distinguibili con uno sguardo. Avere avuto la possibilità di crederci e di svolgere entrambi i ruoli è davvero bellissimo.“
Anche Ludovico Bessegato ha parlato della sfida e in parte dell’azzardo che è stato scegliere un solo attore per due parti, per altro nel suo vero e proprio primo ruolo. Bessegato e la produzione speravano di scritturare un esordiente come protagonista, tuttavia, sarebbe stato complicato trovare qualcuno all’altezza dei ruoli, che potesse reggere le difficoltà tecniche e interpretative.
“Sì, tra le tante sfide quella dei protagonisti era una delle più complesse. Al di là dell’aspetto tecnico (comunque rilevante) era difficile trovare un esordiente all’altezza. Sarebbe un lavoro complicato anche per un attore esperto. Vedevi Mattia girare con Gianmarco, la controfigura che è un giocatore di paddle e non recita e quindi diceva le battute in modo molto piatto, eppure Mattia faceva il suo lavoro egregiamente prima per un gemello e poi per l’altro. Anche per i produttori è stato complicato, perché non vedevano le scene unite, quindi era una scommessa, un salto nel vuoto, si sperava la cosa funzionasse. Il tutto è stato capito mesi dopo coi montaggi. Tuttavia, ha ripagato. Mi è capitato di mostrare le prime scene montate a persone che non sapevano assolutamente nulla della serie e quasi tutti pensavano si trattasse di una coppia di gemelli. Addirittura è capitato che qualcuno dicesse che uno dei due gemelli fosse più bravo a recitare dell’altro, quindi il gioco ha funzionato.”
I temi di Prisma
Skam era un prodotto non originale e Ludovico Bessegato ha dichiarato che è stata una sorta di palestra per creare Prisma. La serie norvegese è talmente ben scritta che era facile renderla altrettanto bella anche in italiano. Tuttavia, dopo diversi anni di produzione, il regista di questa nuova serie Prime ha fatto una scommessa con se stesso e si è chiesto se avrebbe potuto creare un prodotto originale con protagonisti i giovani e le nuove generazioni che funzionasse bene come Skam.
“Dopo aver realizzato Skam Italia volevamo realizzare qualcosa di nostro. Skam è stata una bellissima palestra dove poterci esercitare in una sorta di safe space (c’era già l’originale norvegese). Dopo l’esercizio abbiamo voluto creare (nds Bessegato e Urciuolo) qualcosa di nostro, di nuovo. Anche perché ci sentiamo debitori verso uno show simile. Ed era una vocina che ci faceva chiedere se fossimo capaci di creare qualcosa di nostro. Ero veramente capace? O stavo copiando bene? Successivamente l’occasione è stata un lavoro preliminare fatto da Alice con Cross production di ricerca di ragazzi gender fluid o nella comunità LGBTQ+. Lì è avvenuto l’incontro con Giovanna Cristina Vivinetto, una poetessa che è parte della comunità in quanto transgender e che ha un fratello gemello. Da lì Alice (Urciuolo) ha cominciato a creare la trama dove poi sono subentrato anche io. Mi piaceva moltissimo la complessità e la fluidità dei personaggi. È esattamente la serie che sognavamo di fare.”
Alice Urciuolo ha poi aggiunto al riguardo:
“L’incontro con Giovanna Cristina Vivinetto era avvenuto in realtà molto prima perché andavano all’università insieme. Nella serie sono presenti sia lei sia il suo libro di poesie Dolore Minimo, Che parla di indagare la propria identità di genere e parla di temi che escono dal racconto “mainstream” tipico di questo tema. C’è molto di Giovanna in Andrea. In più anche lei ha un gemello, fatto che ci ha ispirati da subit. Cosa vuol dire per Andrea avere davanti sempre se stesso però come la società gli chiederebbe di essere? Questo è il tema cardine di Prisma. È quello che indaghiamo su tutti i personaggi. Cos’è un uomo e cos’è una donna oggi? C’è un’indagine sui ruoli di genere. C’è una chiave storica dovuta dal fatto che la serie è ambientata nell’agropontino, terre di fondazioni del fascismo, movimento che fece della società patriarcale il proprio modello. Questi luoghi nella serie sono simbolici di una realtà più grande che ci comprende tutti. Ci sembrava tematico parlare di questi temi proprio in quel posto.”
Tra censure e orientamento sessuale degli attori
Essendo in questo momento l’Italia in piena campagna elettorale, una delle ultime domande fatte ai creatori di Prisma ha riguardato le richieste di censure di alcuni partiti politici anche per prodotti televisivi come Peppa Pig che mostrano elementi sulla comunità LGBTQ+, cosa ne pensassero quindi della censura preventiva e del pubblicare una serie del genere in questo momento storico. Ludovico Benassi ha nuovamente preso il microfono per discutere della questione.
“Come la pensiamo noi credo sia chiaro dai tipi di prodotti che facciamo. Tutta la campagna politica momentanea ci interessa un po’ meno. Non vogliamo che Prisma venga vista come una strumentalizzazione. Quello che vogliamo fare è una serie universale. Prisma è fatta da buone interpretazioni, da buona produzione e speriamo rimanga nel tempo, a prescindere dal momento storico attuale. Avevamo l’ambizione di fare un romanzo di formazione che è scritto in questi anni coi temi di questi anni. Quello che facciamo è contribuire ad arricchire il dibattito che c’è al momento.”
Tema molto caldo oggi, inoltre, è anche quello che vedrebbe il dover scritturare attori appartenenti a certe etnie o orientamenti sessuali se i personaggi fanno parte di questi gruppi. Quest’ultimo trend arrivato dagli Stati Uniti è stato fonte di domanda durante la conferenza stampa. Ludovico Bessegato, tuttavia, aveva molto da dire al riguardo, sottolineando in primis l’illegalità del chiedere domande sull’orientamento sessuale durante colloqui di lavoro. Bessegato ha infatti dichiarato:
“È illegale chiedere l’orientamento sessuale o l’identità di genere a un colloquio di lavoro. La maggior parte dei personaggi giovani di Prisma ancora non si definiscono perché si stanno scoprendo e l’identità di genere è sempre in evoluzione. Quindi chiedere a una persona giovane di definirsi sarebbe andato contro lo spirito della serie. Io o nessuno della produzione ha chiesto a Mattia quale sia la sua identità di genere o il suo orientamento sessuale e personalmente non mi interessa perché non intacca la sua performance. L’identità e l’orientamento non sono statici ma sono dinamici e pieni di mutamento. Quell’elemento non può essere parte dell’assunzione di un attore perché prescinde dalle capacità recitative e dall’apporto che una persona può dare ai ruoli.”
Alla fine della conferenza, poi, hanno preso parola anche Caterina Forza (che recita nel ruolo di Nina) e Chiara Bordi (che interpreta Carola). Chiara Bordi, che partecipò a Miss Italia nel 2019 fu al centro di diversi commenti spiacevoli di haters a causa della protesi che ha alla gamba sinistra. Attivista per la comunità di persone con disabilità, la giovane ha dichiarato in seguito alle domande sul suo personaggio:
“Non credo che Carola vada vista come ‘la ragazza con la protesi’. È una caratteristica del personaggio così come essere biondi o avere i capelli lunghi è una caratteristica di altri. La rappresentazione delle persone con disabilità è importante quanto tutte le altre rappresentazioni nel mondo del cinema e della televisione. Alla fine Carola è una sedicenne che vive la sua vita e ha i normali problemi da adolescente, ha una protesi, ma non ha nulla a che fare con ciò che fa o pensa o affronta.”
Per quanto riguarda invece Caterina Forza, ha detto del suo personaggio Nina:
“Mi sono sentita molto legata a Nina. Questo modo di gestire le emozioni con la rabbia è molto comune, ma dietro c’è molto di più. Il suo modo di reagire spesso scontroso non è che una sorta di protezione per se stessa. Nina fa un percorso molto interessante, lo vedrete nella serie, e distrugge questo muro di rabbia e scontrosità anche grazie a nuove amicizie co personaggi inaspettati.”
Cosa dona Prisma allo spettatore
Regista e sceneggiatrice hanno voluto parlare, infine, della zona in cui è stata girata la serie. Alice Urciuolo aveva già dichiarato di aver svolto tutto a Latina e dintorni anche per il suo simbolismo storico dell’ultimo secolo, tuttavia Bessegato ha aggiunto:
“Sono rimasto molto colpito da questa città perché non assomiglia a niente che io abbia mai visto in Italia. Le città italiane hanno sempre un corso, un centro storico, i negozi eccetera. Latina non ha nulla se non uno dei grattacieli più grandi d’Italia e le serre nelle campagne. Latina non ha il suo dialetto o la sua tradizione perché è una città che ha solo 90 anni che ha cambiato nome tre volte (prima si chiamava Vittoria, poi è diventata Latinia ed infine è passata ad essere Latina. Per questo motivo, in un certo senso, è fluida, come i protagonisti di Prisma ha cambiato identità, si è evoluta nel tempo. Il sindaco appena rieletto tra l’altro è a capo di una lista progressista. Motivo per cui, ad esempio, nella via dei pub ci sono i versi delle canzoni di Calcutta, ad esempio. È una città da sfumature diverse e contraddittorie e l’abbiamo scelta anche e soprattutto per questo.”
Infine, è stato chiesto agli autori perché il titolo della serie sia proprio Prisma e perché non si è scelta la parola “specchio”, più simbolico del trovare il vero se stesso e già molto presente nei primi due episodi della serie. Bessegato ha risposto alla questione:
“Il prisma sembra un cristallo. Quando viene attraversato da un raggio di luce del sole la luce si trasforma in un’infinità di colori e sfumature. La cosa era molto tematica perché dietro un qualcosa che sembrava monocolore c’erano invece moltissimi colori non semplicemente un arcobaleno ma tante sfumature diverse. Tutti i personaggi di prisma sono difficilmente definibili e per questo abbiamo chiamato così la serie. Una curiosità, tuttavia, è che in realtà usiamo molto di più gli specchi rispetto ai prismi. Ci sono, le abbiamo contate, 25 scene con specchi, anche perché un personaggio ha una vetreria, quindi è un elemento che abbiamo comunque usato moltissimo, pur non essendo nel titolo.”
Prisma è un romanzo di formazione, è una storia attuale, piena di personaggi che hanno qualcosa da dire, che avranno una crescita. La serie sarà disponibile su Prime Video a partire dal 21 settembre 2022. Ciò che questa conferenza stampa ha lasciato, oltre alla visione dei primi episodi di un ottimo prodotto, è aria di cambiamento. Una sensazione di comprensione, di rappresentazione, di positività. Forse le discriminazioni, gli stereotipi, i pregiudizi non finiranno mai, ma questa nuova generazione di attori, registi, produttori e sceneggiatori sta provando a fare la differenza. A parer nostro, ci sta riuscendo egregiamente. Se volete rimanere aggiornati sulle notizie dal mondo del cinema, degli anime, dei manga, dei videogiochi e molto altro, unitevi al nostro canale Telegram e continuate a seguirci sul sito Kaleidoverse.