Certe storie, per quanto invecchino, non hanno età. Questa constatazione, però, quando si applica al mondo dell’animazione diventa una garanzia. Soprattutto nell’ultimo periodo il mondo degli anime e dei manga ha subito una riscoperta a livello internazionale e nostrano: i “cartoni animati” non sono più prodotti di nicchia, ma argomento di conversazione e oggetto di canzoni e citazioni all’interno di altri media (un esempio a caso è la canzone Inuyasha di Mahmood). Sicuramente uno dei fattori che più hanno contribuito a questo interesse è la possibilità di poter fruire legalmente gli anime sulle piattaforme di streaming.
VVVVID, Amazon Prime Video, Crunchyroll e Netflix sono solo alcuni dei servizi più famosi che stanno contribuendo alla diffusione degli anime al grande pubblico, ed è proprio la piattaforma con la grande N a contenere – al momento – l’anime oggetto di questo articolo: NANA. È altamente probabile che questo nome abbia appena sbloccato in chi legge una massa di ricordi nebulosi che riportano ai primi tempi di Facebook, quando le citazioni più svariate circolavano a casaccio, e tra queste ce ne erano anche alcune di NANA, che è piaciuto e piace tuttora un sacco, nonostante sia passato tantissimo tempo. Perché? Abbiamo cercato di capirlo, ma prima di affrontare per bene quelle che sono le ragioni più papabili è necessario rispolverare un po’ la trama.
La trama di NANA
La storia gira intorno a due ventenni che si incontrano per caso su un treno diretto a Tokyo e scoprono di avere lo stesso nome – Nana. Per il resto, le due non potrebbero essere più diverse: Nana Komatsu – soprannominata Hachi – è una ragazza solare, estroversa ma molto immatura; la seconda si chiama invece Nana Osaki ed è una cantante punk taciturna. Entrambe si stanno trasferendo nella capitale, ma per due motivi diversi: Hachi per ritrovare il suo ragazzo – Shoji – e la sua migliore amica Junko; Nana per fare musica.
Le due si separano dopo il viaggio, ma il destino le fa rincontrare e le due decidono di diventare coinquiline per ammortizzare le spese d’affitto di un appartamento. Inizia così la storia vera e propria: Hachi cerca di comportarsi da persona adulta e di vivere senza essere un peso per nessuno, mentre Nana riforma la sua band – i BLAST – e punta a diventare la migliore, superando persino i TRAPNEST, la band del momento alla quale appartiene Ren, ex-membro dei BLAST ed ex-ragazzo di Nana. La storia prosegue addensandosi in un prodotto complesso e profondo. Abbiamo scavato tra le canzoni e i sentimenti contenuti in NANA per voi, e abbiamo trovato alcuni fattori che lo rendono un anime amato da tutti: eccoli, in ordine sparso.
#1: NANA è un anime estremamente cool
Forse è un po’ scontato: per essere iconico NANA deve avere degli elementi distintivi che lo incastonino nella mente di chi lo guarda, anche solo di sfuggita sui social. Ed effettivamente è così: chi scrive non ha guardato NANA durante l’adolescenza, ma sapeva perfettamente chi fosse la ragazza con i capelli corvini e le magliette strappate che le compariva davanti nella Home di Facebook. Già solo visivamente, infatti, NANA colpisce parecchio: Hachi ama vestirsi alla moda e tiene molto al suo aspetto, ma sono Nana, i membri dei BLAST e dei TRAPNEST a colpire di più.
Questo perché il character design trae una fortissima ispirazione dallo stile della compianta Vivienne Westwood – icona della moda punk recentemente scomparsa. L’autrice del manga, Ai Yazawa, era infatti una studentessa di moda prima di essere una mangaka, e ha fatto indossare ai suoi personaggi alcuni dei capi più famosi della stilista britannica. Forse l’esempio più famoso è la collana-accendino che indossa Shin, ma non è tutto qui. Il tratto della mangaka è delicato ma nonostante questo riesce a dare uno spessore incredibile ai volti dei personaggi, che già solo da lontano emanano una potente e ambigua aura.
#2: NANA è un anime di formazione
Superata la prima impressione – accattivante, magnetica e misteriosa – anche le premesse della trama, che emergono nel primo episodio, creano le basi per un forte interesse nello spettatore. Hachi e Nana sono infatti due ragazze che, seppur proveniendo da contesti completamente diversi, si ritrovano entrambe in una nuova città e alle prese con nuovi problemi. Hachi deve distaccarsi dalla parte infantile del suo carattere per cercare di cavarsela da sola, senza diventare un peso per i suoi amici e il suo ragazzo, mentre Nana – che ha dovuto imparare tutto questo fin da piccola – lotta per farsi strada nel mondo della musica.
Nel corso della storia le due amiche si ritrovano ad affrontare difficoltà, questioni sentimentali delicate e tutti i lati della vita adulta, rendendo tutto meno spaventoso per lo spettatore – idealmente, un adolescente. In realtà il target è molto più ampio e comprende anche i ventenni, che proprio perché coetanei dei protagonisti possono capire, invece che limitarsi a imparare. In entrambi i casi, comunque, NANA rappresenta un percorso in divenire di tutti i personaggi, anche quelli secondari, che cercano di capire cosa vogliono fare di sé stessi e se i loro sogni sono più forti della forza devastante della vita e dei suoi imprevisti.
#3: NANA è un anime introspettivo
Lo abbiamo detto brevemente sopra: agli spettatori viene naturale capire le azioni dei personaggi di NANA, perché fin dalla sua prima battuta l’anime è molto introspettivo. Ogni episodio inizia infatti con la voce fuoricampo di Hachi – e poi di Nana, da un certo punto in poi. Entrambe riflettono su quello che poi accade, dimostrando che si tratta quindi di eventi passati. Questi monologhi interiori sono belli e colgono nel segno, senza risparmiare colpi. Non solo danno modo di capire i caratteri delle due protagoniste e i loro punti di vista, ma risuonano con le corde interiori di ciascuno di noi.
La profonda introspezione di NANA non è tutta contenuta nelle due protagoniste: ogni singolo personaggio – complesso e ben caratterizzato – ha i suoi momenti di struggimento che mettono in evidenza la fragilità di ciascuno di loro. Le loro riflessioni sono come estratti di una raccolta di poesie: i pensieri scorrono come versi e si depositano nei cuori degli spettatori, sollevano emozioni universali e ricordi personali, che fanno eco alle situazioni raccontate nell’anime. Il desiderio di amare e di essere amati in maniera assoluta, il senso di vuoto interiore da colmare a tutti i costi e i perenni dubbi sono solo alcune delle sensazioni che permangono dopo la visione dell’anime.
#4: L’amore in NANA è complicato e ingiusto (e va bene così)
Hachi rincorre l’amore come un ideale e un obiettivo da raggiungere, incappando in una delusione dopo l’altra e muovendosi in un perenne stato di insicurezza nei confronti degli uomini. Nana d’altro canto ha Ren, con il quale ha intrecciato una relazione passionale e quasi fusionale che cozza frequentemente con quelli che sono i suoi desideri per il futuro. Le due ragazze si completano anche in questo, e l’amicizia che nasce tra di loro si tramuta ben presto in un legame molto più profondo. L’ammirazione che Hachi prova per Nana, unita all’affetto, le fanno vedere la coinquilina come più di un’amica, e la stessa cosa vale per la stessa Nana.
Il loro legame diventa quindi ambiguo ma non sfocia mai in una vera e propria attrazione, lasciando i loro sentimenti come avvolti dalla nebbia. Definirlo amore non ci appare così strano se lo intendiamo in un senso più ampio che esula dal romanticismo. Sia Nana che Hachi sembrano infatti trovare soddisfazione e appagamento l’una nell’altra in più occasioni e raggiungono un livello di comprensione reciproca molto intenso, superando in questo modo di gran lunga le loro emozioni in seno ai rapporti con gli uomini, che per quanto romanticizzate e struggenti sono, tranne in qualche raro momento, molto problematiche.
#5: NANA è un anime reale
Dove ci conduce tutto questo? A una verità: NANA è amato così tanto perché è reale, e in quanto tale è estremamente doloroso. La narrazione è intrisa di malinconia e racconta chiaramente eventi passati, che noi osserviamo con occhi nuovi ma sempre attenti a scorgere i minimi segnali che annunciano l’arrivo del passo falso, dell’errore fatale che ha creato il rammarico e il rimpianto che sentiamo nelle voci di Hachi e di Nana. Il dolore e la tristezza partono congiuntamente e non ci abbandonano fino alla fine dell’anime, che si interrompe senza una vera e propria conclusione.
Il manga è infatti in pausa da anni per via dei problemi di salute dell’autrice. L’anime si ferma prima, lasciandoci con un vuoto enorme dopo i titoli di coda, rispettando il senso di realtà, che non vede sicuramente svolazzi scritti a penna alla fine delle storie. Le vite, infatti, pur essendo storie bellissime e intricate, non hanno una conclusione: si interrompono all’improvviso, lasciando molto spesso fili pendenti e domande senza risposta. Ci sono molte cose non dette che aleggiano in NANA, muovendo gli ingranaggi della nostra immaginazione, e forse non otterremo mai le risposte che cerchiamo, ma è solo l’ennesima dimostrazione di questo realismo.
NANA: we need their love
Pensiamo di essere riusciti a individuare i motivi principali che rendono NANA un’opera così degna di nota e amata dal suo pubblico. Non ci siamo soffermati sui singoli personaggi perché ciascuno è talmente definito da meritare un articolo apposito, e perché inoltre abbiamo deciso di concentrarci solo sull’anime, lasciando fuori la parte aggiuntiva presente nel manga che prende toni molto più cupi. Per quanto riguarda solo e soltanto l’anime, infatti, pensiamo che la conclusione attuale abbia dei contorni molto più luminosi che trasmettono più speranza rispetto alla controparte cartacea, per quanto la tristezza rimanga in ogni caso.
Voi cosa ne pensate? Avete visto NANA? Cosa pensate dei complessi intrecci di questa storia? Noi sappiamo che continueremo a pensare alle storie di Hachi, dei BLAST e dei TRAPNEST per ancora molto tempo a venire, desiderando ancora un altro episodio, ancora un’altra canzone. Mentre continuiamo a sognare ad occhi aperti vi invitiamo a condividere questo articolo e a seguire Kaleidoverse sui social, dove condividiamo anche le nostre partecipazioni alle anteprime. Se, inoltre, volete parlare con noi di NANA potete farlo entrando a far parte di uno dei nostri gruppi community: abbiamo un gruppo su Facebook e uno su Telegram. Vi aspettiamo!