Alcune storie non sono solo storie. Ci colpiscono talmente tanto che riescono a infilarsi tra i lembi dell’immaginazione, risultando talmente convincenti che poi non vogliono più andarsene. Di solito è questo che fa la differenza e identifica quelle che si fanno amare a tal punto da diventare parte integrante della cultura pop. Guardando questo fenomeno in prospettiva uno degli ultimi mondi narrativi che è stato accolto nel nostro è quello della saga di Harry Potter.
La storia del maghetto britannico ha tenuto compagnia a più di una generazione, raccogliendo un seguito persistente e in costante crescita nonostante siano passati circa 12 anni dalla sua conclusione definitiva. Questo periodo di latenza e di ristagno, però, è sul punto di finire: poche settimane fa HBO ha confermato l’arrivo del reboot completo della saga sottoforma di serie TV. La notizia ha scatenato un polverone immenso intorno a sé, ed è per questo motivo che nel breve articolo di approfondimento che segue cercherò di capire se una nuova versione della saga potteriana abbia senso.
La lore: quando l’immaginazione diventa realtà
Come ho già detto sopra la saga di Harry Potter si muove ormai nel mondo reale. È facile intuirne il perché: già solo partendo dai prodotti cartacei risulta sublime la costruzione dell’universo potteriano, ricalcato sul nostro in modo da risultare convincente e irresistibile. A rinforzare la stretta connessione tra mondo reale e mondo immaginario ci sono anche alcuni personaggi, in particolare Harry e Hermione, che provengono dal mondo reale e vivono Hogwarts per la prima volta proprio come chi legge/guarda.
Visti questi presupposti è naturale spingersi a sognare di vivere in quel mondo, e da questo punto di vista il marketing, unito poi allo sviluppo della saga e della sua moltitudine di personaggi, ha creato nel corso degli anni una lore bella, variegata e dal potenziale infinito. E così hanno circolato per un po’ teorie sulla vera identità della Rowling (una Hermione adulta sotto mentite spoglie), mentre la fusione tra realtà e immaginazione si concentrava sui dettagli del mondo magico: Pottermore in questo è stato un faro di conoscenza, avendo contribuito all’approfondimento di vicende reali con un tocco di magia dove serviva e alle storie dei singoli personaggi.
Harry Potter dopo: i prodotti dal 2011 in poi
Animali Fantastici (2016-2022)
La lore del mondo potteriano ha quindi un potenziale infinito. E forse è proprio questo che ha spinto J. K. Rowling ad avviare la produzione di una nuova saga cinematografica prequel: quella di Animali Fantastici, che prende le mosse da un libriccino che l’autrice aveva scritto per una causa benefica e che era sostanzialmente un bestiario, firmato da Newt Scamander, magizoologo famosissimo nel suo ambiente. È lui, quindi, a diventare il protagonista di Animali Fantastici e Dove Trovarli, così degli altri due film che hanno visto la luce negli anni seguenti.
In origine i film dovevano essere 5, ma a causa di un complesso intrico di motivazioni (incassi bassi, una pandemia, problemi giudiziari di ben 2 membri del cast, nonché il calo di popolarità dell’autrice in seguito ad alcuni thread su Twitter) i film sono scesi a 3. Tralasciando anche il calo di qualità nella sceneggiatura dei due sequel, il primo film era riuscito a racchiudere in sé l’atmosfera del mondo magico ma senza soffermarsi più di tanto su quello che già si conosceva: la storia si svolge in un continente nuovo, dove la magia è intesa in senso differente, e ci racconta di persone nuove che affrontano minacce che nella saga principale erano ormai storia vecchia.
The Cursed Child (2016)
The Cursed Child ha fatto la sua comparsa lo stesso anno di Animali Fantastici e Dove Trovarli. Se, però, il film con Eddie Redmayne ha incantato gli spettatori mostrando la bellezza inedita degli animali magici e del lato americano della magia, lo spettacolo teatrale (allo stesso modo della sua sceneggiatura) è stato subissato di critiche, che non hanno fatto altro che aumentare quando è andato in scena. L’opera è un sequel della saga originale che vede come protagonisti Albus Severus Potter e Scorpius Malfoy, figli rispettivamente di Harry e Ginny e di Draco e Astoria.
The Cursed Child ha ricevuto critiche principalmente per lo stravolgimento dei personaggi, che sembrano avere personalità completamente diverse, e per la trama principale, che si ricollega a quella dei libri mettendo in discussione alcuni punti cardine che riguardano Voldemort e Bellatrix. La scelta, poi, di dare la parte di Hermione a una donna di colore alla prima messa in opera non ha fatto altro che accrescere le critiche dei fan più puristi – la stessa categoria che poi ha stroncato i sequel di Animali Fantastici e Dove Trovarli dopo le rivelazioni su Credence (Ezra Miller).
Hogwarts Mystery (2018), Wizards Unite (2019), Hogwarts Legacy (2023)
Più fortuna hanno avuto i videogiochi (per mobile e per console), e il motivo sembra essere simile a quello che ha decretato il successo del primo film della trilogia di Animali Fantastici: le persone vogliono sì ritornare nel mondo di Harry Potter, ma vogliono poterlo fare esplorando lati nascosti e inediti, interagendo con i personaggi, vivendo l’atmosfera magica. I videogiochi, da questo punto di vista, sembrano essere il mezzo più ideale: strutturati in prima persona, il giocatore diventa mago e interagisce con il mondo immaginario che ama di più.
Per questo motivo Hogwarts Mystery (ambientato qualche anno prima della comparsa di Harry nella Sala Grande), Wizards Unite (ambientato ai giorni nostri) e Hogwarts Legacy (ambientato nel XIX secolo) hanno riscosso consensi. Non solo, infatti, è possibile personalizzare la propria esperienza (scegliendo la propria casa, la propria professione magica o addirittura che tipo di mago si vuole essere) ma è possibile interagire anche con i personaggi della saga (che si tratti di Tonks, di Hermione o di Phineas Nigellus Black non importa). Insomma, si può avere una full Harry Potter experience.
Sequel, reboot, espansioni
Dopo aver esaminato – molto sommariamente – i principali derivati della saga dopo lo svolazzo finale della Rowling si può ipotizzare che la fanbase sia più propensa a nuovi prodotti che siano però delle espansioni dell’universo potteriano. Animali Fantastici, infatti, dà molti nuovi elementi, così come Wizards Unite e Hogwarts Legacy (anche se il primo non è più disponibile negli store). Per quanto riguarda Hogwarts Mystery forse in quel caso si tratta più del desiderio di poter essere uno studente di Hogwarts – la trama non brilla particolarmente, ma i giocatori sembrano disposti a chiudere un occhio sulla questione.
Visto tutto quello che è emerso sopra, tra prequel e sequel c’è davvero posto per un reboot, o forse è ancora troppo presto? Non appena si mette mano alla trama, infatti, la fanbase insorge, pronta a proteggere ciò che ama, come è successo con The Cursed Child o con I Crimini di Grindelwald. Al contrario, Hogwarts Legacy racconta una storia nuova, antecedente e non direttamente collegata a quella di Harry e compagni. Dal momento che la saga con Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint è ancora così sedimentata, siamo davvero pronti a vederli sostituiti?
La serie reboot: reazioni dal Web
Le voci su un reboot della saga di Harry Potter si rincorrevano ormai già da un po’, semi-nascoste dai desideri dei fan, che ponderavano questa o quella produzione su un personaggio di cui non si era detto tutto. Per la maggiore, nel mondo delle idee, si muovevano una serie sui Malandrini e un’altra sulla next gen – insomma, The Cursed Child ma fatto con criterio – quindi quando l’annuncio è finalmente comparso, con tanto di candele fluttuanti, non molti fan ne sono rimasti completamente sorpresi.
Se, da una parte, moltissimi hanno reagito con eccitazione e giubilo all’idea di poter rivedere Hogwarts e non hanno troppe riserve nei confronti del recasting, molti altri hanno optato per la diffidenza, temendo stravolgimenti che potrebbero inficiare sulla trama e modificarla. C’è poi anche chi si è lanciato in invettive e lamentele sui bei tempi andati e sul cast originale, insinuando che la Warner Bros. abbia deciso di riprendere in mano la saga di Harry Potter perché i conti volgono al rosso (ma ovviamente di questo non possiamo avere conferma).
In conclusione: il reboot di Harry Potter ha un senso?
Vista l’imminente uscita di questa serie TV, è lecito chiedersi se abbia un senso ragionare su un reboot. Chi scrive si ritrova nella fascia degli indecisi: da un lato trova allettante la promessa di un adattamento fedele, dal momento che a partire dal terzo film sono state tagliate via porzioni sempre più importanti e voluminose dei romanzi, per non parlare di alcuni personaggi iconici completamente epurati (come Peeves). Dall’altro lato, tuttavia, mi ritrovo titubante: sono passati sì 12 anni, ma la fiamma dell’universo potteriano non sembra aver calato la propria intensità.
Per questo motivo, forse, un reboot suonerebbe un po’ fuori dal coro al momento, anche se forse dopo il fiasco di Animali Fantastici – I segreti di Silente la Warner Bros. potrebbe essere alla ricerca di qualcosa che risollevi l’apprezzamento del pubblico nei suoi confronti: ma quest’ultima è solo una speculazione. La situazione è ancora tutta da vedere, ma sicuramente anche i più scettici non potranno fare a meno di dare un’occhiata alla nuova serie. Kaleidoverse di sicuro lo farà, ma nel frattempo vorremmo sapere cosa ne pensate di questa storia: raccontatecelo nei gruppi community su Facebook e Telegram e non dimenticate di seguirci sulle pagine social. Vi aspettiamo!