Come annunciato in precedenza, l’1 novembre sono stati rilasciati gli ultimi quattro episodi de I Leoni di Sicilia, la serie di produzione italo-americana – frutto della collaborazione tra Lotus Production e la Compagnia Leone Cinematografica – trasmessa in streaming su Disney+ e tratta dall’omonimo romanzo di Stefania Auci, il quale racconta la storia della celebre famiglia Florio, puntando il focus su Vincenzo Florio e la sua vita amorosa e professionale.
Come prevedibile, il quinto episodio riprende la storia esattamente da dove ci eravamo interrotti, raccontando la seconda metà della vita di Vincenzo, dalla maturità alla vecchiaia, mostrandoci inoltre una Palermo colpita dall’epidemia di colera del 1837 e, in seguito, dai Moti del ’48, la rivoluzione del 1848 che portò alla formazione di un Regno di Sicilia indipendente, che sopravvisse solo fino al 1849, quando i Borboni la riconquistarono.
Dove eravamo rimasti
Questa seconda parte potremmo considerarla ulteriormente divisa in due: la prima fase racconta di Vincenzo Florio che – finalmente sceso a patti con i propri sentimenti per Giulia Portalupi – sventa una nuova minaccia al suo impero finanziario. Infatti, dopo aver portato la famiglia al sicuro e lontano dall’epidemia, Vincenzo si reca a Palermo per trovare i propri affari nuovamente in pericolo a causa del cordone sanitario, che non permetteva alle navi straniere di attraccare al porto. La sua relazione con Giulia potrebbe essere la chiave di tutto.
La seconda fase, invece, si sposta sulla vecchiaia di Vincenzo e sul suo rapporto con i figli – Angela (Clara Tramontano), Giuseppina (Gaja Masciale) e Ignazio (Eduardo Scarpetta, famoso per L’amica geniale, Le fate ignoranti, ecc.) – ormai cresciuti e per cui Vincenzo desidera quasi ossessivamente dei matrimoni di prestigio, guidato in primo luogo dal doloroso smacco subito in gioventù. La vera crisi ha inizio quando Ignazio, per amore delle sorelle, decide di fare un patto con il padre: la sua libertà in cambio della loro.
Sipario
La volta scorsa abbiamo parlato di set up e personaggi, oggi ci spostiamo su relazioni tra personaggi e coerenza con il contesto. Attraverso le differenze fondamentali e piuttosto didascaliche tra i vari rapporti nella vita di Vincenzo – in particolare l’evidente parallelismo tra Angela e Ignazio – la serie ci dà un quadro completo e d’impatto delle regole sociali dell’epoca, con risvolti positivi e negativi sia per uomini che per donne, mettendo a paragone le due condizioni senza sfociare in una lotta tra sessi.
Non per niente, la maggior parte dei conflitti che si susseguono nel corso degli episodi sorgono principalmente perché un personaggio (Vincenzo il primo fra tutti) ha deciso di ribellarsi alle ferree regole sociali dell’epoca sfidandone a gran voce l’ostinata resistenza al cambiamento, e supportando le proprie idee fino alla fine, che questa sia positiva o negativa.
Le nostre conclusioni su I Leoni di Sicilia
In conclusione, I Leoni di Sicilia è più che soddisfacente da guardare grazie ai colori vividi e all’atmosfera in stile Il Gattopardo, e tiene lo spettatore incollato allo schermo poiché fornisce un quadro completo non solo sul contesto storico e sociale, ma anche sui rapporti umani attraverso personaggi forti, difettosi e fermi nelle proprie convinzioni.
E voi, avete visto la serie? Se sì, cosa ne pensate? Avete letto la recensione della Prima Parte? Se volete, fatecelo sapere lasciando un commento qui su Kaleidoverse, sui nostri social (Instagram, Facebook, Telegram), sui cui potete inoltre seguirci per tenervi aggiornati sulle prossime novità. Inoltre, sul nostro sito potete sempre recuperare articoli quali Il Migliore dei Mondi Recensione: un mondo a 56k, e Wish Recensione: desideri disneyani in polvere. Vi aspettiamo numerosi, alla prossima!