Quando le serie TV ambientate nell’antica Grecia, quelle che andavano in onda in TV durante la nostra infanzia, incontrano l’animazione, il risultato è Blood of Zeus. Blood of Zeus 3 è una serie animata di origine americana, diretta a un pubblico adulto, che si è recentemente conclusa con la sua terza stagione disponibile su Netflix dall’8 maggio 2025. Se non l’avete ancora vista e siete appassionati di eroi, divinità e grandi imprese, continuate a leggere questa recensione per capire se può fare al caso vostro.
Il titolo previsto per la serie doveva essere “Gods & Heroes”, per poi essere cambiato nel più convincente Blood of Zeus. Scritta e diretta da Charley e Vlas Parlapanides, è stata prodotta da Powerhouse Studio (che si è occupata dell’adattamento animato di Tomb Raider e di Castelvania tutti reperibili su Netflix) e animata dagli studi sudcoreani Mua Film e Hanho Heung-Up. Al centro delle vicende, come nei migliori miti greci, c’è un eroe, la cui vita viene sconvolta dalle divinità greche e l’incontro con gli dei lo costringe a superare grandi imprese.
La trama della di Blood of Zeus 3
La seconda stagione ci aveva lasciato con il fiato sospeso con un cliffhanger: Heron muore, dopo essere stato attaccato alle spalle da Ade, e Gaia invoca il nome di Tifone, liberando il titano che, in passato, è stato un flagello per gli dei olimpici. Heron, però, torna dal regno dei morti in pochi secondi (all’inizio della terza stagione), mentre Tifone scatena il caos e le divinità battono in ritirata per riorganizzarsi.
Gli dei sanno che Tifone libererà Crono dalla sua prigionia e che la divinità primordiale non tarderà a volersi vendicare dei suoi figli che lo hanno privato del potere. In particolare vorrà vendicarsi su Zeus, che, anche secondo il mito, è stato colui che ha sottratto la sovranità a Crono. La missione di Heron, però, è un’altra: seguendo le volontà di suo padre, Zeus, vuole aiutare suo fratello Seraphim a fare ammenda con la sacerdotessa Gorgo e, solo dopo, andare in soccorso delle divinità greche. Tutto questo per adempiere a una misteriosa profezia che mette al centro del futuro del creato un Eletto.
La rappresentazione delle divinità
Un grande pregio di Blood of Zeus è la rappresentazione delle divinità dell’Olimpo. In modo simile ai miti dell’Antica Grecia, le divinità rappresentano le forze e le debolezze degli esseri umani, sono vittime delle passioni e possono commettere errori. Non sono divinità giudicanti, come potrebbe essere il Dio cristiano, ma spesso fanno i loro interessi a discapito degli esseri umani. L’avventura di Heron inizia proprio perché Zeus si era invaghito di sua madre e l’ha messa incinta, provocando la gelosia e la rabbia di Era, signora dell’Olimpo (praticamente l’origine dei più classici degli eroi dei miti greci).
La chiamata alle armi di Heron avviene quando la sua polis viene attaccata da Seraphim e il protagonista scopre la sua vera identità come figlio illecito di Zeus e quindi di semidio. Ma le divinità, come dicevamo, possono commettere errori, possono imparare da essi e fare ammenda. Il perdonare gli altri e il perdonare se stessi sono i temi che collegano queste tre stagioni: quali saranno le vicende tramite cui le divinità impareranno ve lo lasciamo scoprire con la visione della serie animata.
Tutti i personaggi cambiano ruolo e obiettivi
Una scrittura dei personaggi avvincente
Un altro grande pregio, che non possiamo non menzionare, di tutte le stagioni di Blood of Zeus, sono i continui cambiamenti di ruolo che subiscono i personaggi. I personaggi che ruotano intorno alle vicende di Heron si alleano e tradiscono continuamente gli altri, cercando di raggiungere i propri scopi. La prima stagione, naturalmente, serve per impostare l’ambientazione e le trame principali, per poi svilupparle nella seconda e terza stagione, quella conclusiva. Alcuni personaggi risultano più coinvolgenti di altri: tra questi, possiamo dire, Heron, Hera e Seraphim.
Altri, come Kofi ed Evion, pur essendo secondari, sono così prevedibili da risultare quasi stereotipati. Dal punto di vista della scrittura dei personaggi, vi garantiamo continui stravolgimenti della situazione e imprevedibilità: non saprete mai di chi potete fidarvi, chi ha un tornaconto nel fare una determinata azione piuttosto che un’altra. Le puntate, otto per ogni stagione, scorrono rapidamente, catturando l’attenzione e l’interesse del pubblico. Se darete una possibilità a Blood of Zeus sarete incapaci di staccarvi dallo schermo, ve lo garantiamo.
Non è tutto oro quello che luccica
Blood of Zeus è una serie animata perfetta, quindi? Non proprio. La serie ha un evidente problema con il ritmo narrativo. Inizialmente il progetto doveva essere composta da cinque stagioni, che sono state poi ridotte a tre. Questo ha inevitabilmente accelerato il ritmo narrativo portando alla risoluzione di conflitti in modo fin troppo rapido e, in alcuni casi, a dei buchi di trama. Potremmo dire che molte cose vengono tralasciate per arrivare al finale nelle puntate prestabilite.
In alcuni momenti, però, è veramente evidente che manchi una spiegazione ed è impossibile non porsi delle domande. Nascono storie d’amore apparentemente dal nulla, personaggi che resuscitano senza una spiegazione sul come e altri che muoiono off screen. È una narrazione un po’ confusionaria se si vuole andare oltre agli scontri epici di Heron o all’incontro di creature di ogni tipo. La serie non pretende di essere fedele alla tradizione greca e non ha mai vantato di avere una scrittura particolarmente complessa.
Adrenalinica, non censurata, ma senza profondità narrativa
Le nostre conclusioni sulla terza stagione di Blood of Zeus
Se siete cresciuti con le serie di Hercules, di Xena Principessa Guerriera o se avete visto Scontro tra Titani, Blood of Zeus lascia esattamente quel feeling. La sensazione di un uomo semplice che deve affrontare grandi imprese, fino ad arrivare a scontrarsi con dei titani (letteralmente in Blood of Zeus). Non c’è tempo per fermarsi a riflettere, i guai cercano il protagonista. In Blood of Zeus, in particolare, non esiste la censura: il sangue è sempre presente sullo schermo e le interiora non ci vengono risparmiate quando le morti sono particolarmente cruente.
Insomma se cercate una serie leggera, piena d’azione che sappia tenervi incollati allo schermo fino alla fine, è quella giusta. Non vi aspettate, però, una grande profondità narrativa. E avete visto le tre stagioni di Blood of Zeus? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere in un commento su Kaleidoverse e non dimenticate di seguirci sulla nostra pagina Instagram! Se non vi abbiamo ancora annoiati, vi invitiamo a dare un’occhiata ai nostri ultimi articoli su The Four Season e su L’Eternauta! E noi ci vediamo alla prossima recensione!
PRO
Narrazione carica d’azione
Concettualmente simile a Hercules e Xena
Heron, Hera e Seraphim sono scritti molto bene
Capace di mantenervi incollati allo schermo
Non è mai ripetitivo
CONTRO
Ritmo narrativo troppo veloce
Sono presenti alcuni evidenti buchi di trama
Character design non proprio originale
Molti secondari sono quasi stereotipati
Non ha una scrittura complessa