Che vita sarebbe senza le amiche? Per Stephanie sicuramente “tranquilla” sarebbe un’ottima risposta, e dopo gli eventi di Un piccolo favore sembrava che le cose fossero rimaste elettriche quel tanto da garantirle un’entrata. Almeno, fino al ritorno della sua migliore amica Emily. È così che inizia Un altro piccolo favore, secondo capitolo delle avventure delle 2 donne che di segreti ne hanno a bizzeffe. Il film è disponibile su Prime Video dal 1° maggio, e Kaleidoverse ve ne parla in questa recensione, ovviamente priva di spoiler.
Alla regia di Un altro piccolo favore torna Paul Feig (Corpi da reato), mentre alla sceneggiatura troviamo Jessica Sharzer (Le parole non dette) e Laeta Kalogridis (Shutter Island), che adattano il romanzo di Darcey Bell. Nel cast del film ci sono Blake Lively (Gossip Girl), Anna Kendrick (Tra le nuvole), Allison Janney (The Help), Joshua Satine (The Watcher), Andrew Rannells (The Prom), Alex Newell (Glee), Bashir Salahuddin (South Side), Taylor Ortega (Kim Possible), Michele Morrone (365 giorni), Lorenzo de Moor (Iris) ed Elena Sofia Ricci (Mine vaganti).
Un altro piccolo favore: la trama
Stephanie (Anna Kendrick) ha ampliato i contenuti del suo video blog aggiungendo il true crime e raggiungendo una certa visibilità. Durante la presentazione del suo primo libro, che ripercorre la sua esperienza con la sua migliore amica Emily (Blake Lively), finita in prigione per aver ucciso la sua sorella gemella, è proprio l’amica bionda a rispuntare davanti a tutti per invitare Stephanie al suo matrimonio in veste di damigella d’onore. E la donna, seppure con qualche titubanza, accetta.
Inizia così un viaggio che porterà il film a Capri, dove lo spettatore conosce Dante (Michele Morrone), il promesso sposo di Emily, e assiste a buffe e caricaturali debacle familiari. Le cose cambiano, però, quando una serie di bizzarri omicidi iniziano a verificarsi sull’isola. E questa volta Stephanie, che non riesce a stare con le mani in mano, si ritrova al centro delle morti misteriose in qualità di principale sospettata, mentre Emily sembra voltarle le spalle. Sarà un’abile mossa per sviare i sospetti o c’è di più?
L’invito a un matrimonio si trasforma in una caccia all’assassino.
Visivamente iconico
Un altro piccolo favore vede alla regia la stessa mano del primo capitolo, e si vede: i movimenti di macchina, così come il montaggio e la fotografia conservano lo stesso stile che punta molto sulle reminiscenze, consegnandole allo spettatore in scene a velocità estremamente ridotta. Un altro elemento caratterizzante di questa serie di pellicole è il reparto trucco e parrucco, che crea vera e propria arte usando in particolar modo Blake Lively come soggetto rendendo il suo personaggio ancora più iconico.
La sceneggiatura di Un altro piccolo favore parte senza troppe pretese, forse consapevole del fatto che, creato un prodotto a impatto e apprezzato, replicare la formula del successo è difficile. Eppure, nonostante l’inizio forse un po’ rapido la trama si risolleva notevolmente il giorno delle nozze di Emily. Se guardiamo al cast, invece, notiamo sicuramente il ritorno di volti noti, in primis quelli delle protagoniste, e poi nuove aggiunte che danno quel tocco di bizzarra originalità capace di rendere il film unico.
Esageratamente italiano
Un altro piccolo favore rientra nella categoria dei film realizzati da registi americani che danno il loro punto di vista dell’Italia. Il risultato? Prendete la pubblicità di Dolce & Gabbana con Katy Perry ed elevatela alla massima potenza, forse vi ci avvicinate. Paul Feig infatti esagera attraverso le azioni dei suoi personaggi lo spirito italiano, finendo per rafforzare l’immaginario di un’Italia fiabesca in cui tutto è possibile e in cui non ci sono conseguenze, in cui per esempio è possibile rubare una Vespa senza subire alcuna ripercussione.
In questo caso siamo disposti a perdonare Paul Feig, perché il suo sguardo non si limita a parodiare l’Italia, ma abbraccia anche un contesto sociale fatto di esagerazione, sensazionalismo e sfarzo in cui l’apparenza, seppur lontana dai social media, è presente in tutta la sua ingombranza negli atteggiamenti eccentrici degli invitati al matrimonio di Emily e Dante. Tutti i personaggi che compaiono a Capri sembrano voler forzatamente vivere la “Capri experience” dando vita a una buffa caricatura di quello che si vede nei feed social.
In Un altro piccolo favore l’Italia diventa l’ambientazione di una fiaba eccentrica in cui a spiccare sono lo sfarzo e l’apparenza.
Non c’è niente di più importante della famiglia
Ritorna in questo secondo capitolo anche la famiglia, che dopo la centralità di Un piccolo favore continua a essere uno scrigno che racchiude segreti e perversioni. E che sveste i panni di sacra istituzione in favore di una macchina contorta e profondamente malata. È evidente soprattutto guardando alla famiglia di Emily, molto preponderante in questo film rispetto a quella di Stephanie, anche con l’arrivo della zia Linda (Allison Janney) ma è molto presente – anche se in minor minutaggio – dal punto di vista di Dante.
Se, infatti, nessuno ha il coraggio di dire ad alta voce che tipologia di famiglia sia quella del promesso sposo di Emily, è sicuro che anche quella, dietro lo sfarzo esagerato e una forte aura che trasmette potere – anche in maniera intimidatoria, guarda un po’ – nasconde un lato segreto che si ricollega in qualche modo al fidanzamento con Emily e getta una luce diversa sul personaggio interpretato da Michele Morrone, non senza un velo di cafonaggine che, ripetiamo, almeno in questo caso specifico non rovina il film ma ne aumenta la verve strana ed esagerata.
Le nostre conclusioni su Un altro piccolo favore
Un altro piccolo favore si conferma non solo un degno sequel, ma anche e soprattutto un thriller molto divertente che intrattiene i suoi spettatori e non si risparmia nei colpi di scena e negli intrecci che, in apparenza banali, nascondono invece alle loro spalle più raffinatezza autoriale di quanto non sembri. Il film riesce a equilibrare molto bene i momenti seri e importanti con quelli puramente sorprendenti e buffi, rendendo in ogni caso il nuovo capitolo delle avventure di Stephanie ed Emily iconico.
Voi l’avete visto Un altro piccolo favore? Cosa ne pensate? Lasciateci la vostra in un commento qui su Kaleidoverse o sulla nostra pagina Instagram, che potete seguire per restare sempre aggiornati sulle ultime novità in campo cinematografico, seriale, videoludico e d’animazione. Prima di salutarvi vi lascio i nostri ultimi articoli: la recensione di Asterix e Obelix – Il duello dei capi, quella degli episodi 4, 5 e 6 di Andor 2 e quella del film Havoc, con Tom Hardy. Ci leggiamo alla prossima!
Pro di Un altro piccolo favore
Il reparto trucco e parrucco ha fatto faville anche stavolta.
Le nuove aggiunte al cast lasciano a bocca aperta.
La sceneggiatura continua naturalmente quanto iniziato nel 2018.
L’andamento del film non annoia lo spettatore.
Il colpo di scena principale non è poi così scontato.
Contro di Un altro piccolo favore
La prima parte del film è lenta e si fa seguire più per affetto che per senso di anticipazione.
Il doppiaggio di alcuni attori italiani è fin troppo farsesco ed esagerato: siamo sicuri che guardando il film in lingua originale l’impressione sarebbe stata diversa.
Alcuni snodi di trama sono chiusi frettolosamente.
Allo stesso modo alcune reazioni emotive da parte dei personaggi sembrano fin troppo superficiali.
Il finale, per quanto aperto, lascia comunque un certo amaro in bocca sulle sorti delle protagoniste.