In un ambiente ricco di critiche e abbastanza problematico, Netflix decide di rilasciare quasi in sordina la quarta stagione di una serie sulla quale punta tanto, ma forse non troppo. Oggi vi portiamo la recensione di The Witcher 4, l’ultima grande fatica del colosso dello streaming che nel 2019 ha deciso di intraprendere un percorso abbastanza tortuoso.
Parliamo di un prodotto avvolto da un velo di problemi abbastanza importanti, l’ultimo in ordine di tempo è stato l’allontanamento da parte di Cavill per divergenze con gli sceneggiatori. La curiosità di vedere all’opera il nuovo Geralt era tanta tuttavia – citando il famoso meme di Malcolm – “non ci aspettavamo nulla, ma eravamo già delusi”. Ora concentratevi, dobbiamo parlarvi di molte cose.
The Witcher 4, la trama
La storia di The Witcher 4 verte principalmente sulla divisione di Geralt, Yennefer e Ciri i quali porteranno avanti separatamente le loro avventure. Tre filoni narrativi differenti destinati a ricongiungersi, per poi proseguire nuovamente sulla strada principale. Ciri si unisce ai Ratti, una banda di fuorilegge all’interno della quale ha modo di evolvere in una nuova versione di sé stessa più cupa e sanguinaria.
La narrazione di serie con all’interno davvero tanti nomi e con altrettanti accadimenti, non può avvenire assolutamente in maniera confusionaria e fin troppo spezzettata. In The Witcher 4, succede proprio quanto appena descritto nella maggior parte degli episodi, creando un senso di disorientamento. Non facevamo in tempo a comprendere di cosa si stesse parlando che si passava subito a un altro personaggio in un luogo totalmente diverso. Il ritmo infastidisce e, anziché creare aspettative, le smonta.
Una vita da cosplayer
Vogliamo immediatamente parlare del mastodontico elefante nella stanza, Liam Hemswoth. Il suo Geralt sembra la brutta copia di quello di Cavill con un carisma pari a quello di una action figure. Ogni qualvolta viene inquadrato sembra sia su un set fotografico per una qualsiasi pubblicità. Il suo volto è fin troppo pulito e la sua espressività non gli va in aiuto, piuttosto che vederlo in The Witcher 4 avremmo preferito trovarlo per le strade del Lucca Comics.
La questione legata a Geralt era abbastanza immaginabile ed è andata proprio così. Non intendiamo affossare il ragazzo che si è impegnato e ha avuto il coraggio di prendere questa patata bollentissima. La scrittura di Geralt è pessima e questo lo ridicolizza sempre di più, un personaggio snaturalizzato totalmente e con un design abbastanza finto (guardate bene i capelli, il nostro cosplayer di fiducia avrebbe fatto molto meglio con meno soldi). É un vero peccato, perché le sue scene di combattimento ci sono parse davvero ben coreografate.
Bello il cosplay, ma quando avremo il vero Geralt?
Qualcuno ha detto side quest?
Non appena abbiamo finito di guardare The Witcher 4, ci siamo chiesti istantaneamente dove fosse finita la trama principale di tutto l’universo di The Witcher. Ci è sembrato di aver visto solo momenti secondari, come quando in un gioco spendi due o tre ore in missioni complementari per far aumentare i punti esperienza. Le vicende mostrate nel corso delle 8 puntate possono anche essere interessanti, ma un po’ di carne al fuoco bisogna metterla.
Oltre a quanto scritto sopra, bisogna anche parlare del fatto che quasi tutti gli episodi pesano come degli enormi macigni. Molto spesso, ci siamo ritrovati a fare a pugni con la grande noia che aveva preso posto di fianco a noi, sul divano. Non parliamo di ogni puntata, in quanto ci sono stati momenti molto interessanti che hanno saputo catturare la nostra attenzione. Purtroppo, il finale lo riteniamo abbastanza sprecato e non sembra affatto una conclusione, cosa che può far storcere il naso a più di uno spettatore. Resta il fatto che terminata The Witcher 4 abbiamo tirato un gigantesco sospiro di sollievo.
Non facciamo di tutta l’erba un fascio
In The Witcher 4 ci sono sicuramente una considerevole quantità di difetti, come lo dimostrano anche gli effetti speciali che non sempre brillano di qualità (avranno finito tutto il budget con Stranger Things 5). Non vogliamo, però, che passi il messaggio che è tutto da buttare, perché molti spunti sono stati piuttosto accattivanti. Partiamo col dire che la stagione è stata trainata interamente da Anya Chalotra nei panni di Yennefer. Le sue vicende sono le più interessanti di tutti e 8 gli episodi, con il sesto, nel quale è la protagonista, che è l’unico che ci ha tenuti attaccati allo schermo per tutto il tempo.
In aggiunta alla Chalotra, vogliamo spendere delle parole positive anche per il personaggio interpretato da Laurence Fishburne, Regis. Il suo debutto ci ha convinto e lo riteniamo il più interessante del gruppo di Geralt. Abbiamo anche avuto il piacere di vedere messa in scena la sua storia con uno stile animato davvero ben fatto e molto affascinante. Non staremo qui a discutere del diverso colore della pelle rispetto ai libri o ai videogiochi, ma a dibattere solo su questioni narrative o attoriali.
Regis e Yenn i migliori in assoluto di tutta la quarta stagione.
Yin e Yang di The Witcher 4
Un altro punto a favore di The Witcher 4 se lo prendono le scene di azione, già citate in precedenza anche per Geralt. Sicuramente qualcosa va limato in termini di resa grafica, però le combinazioni e le coreografie sono state abbastanza spettacolari. Ci piace vedere Geralt massacrare mostri, uomini e chi più ne ha più ne metta. Per quanto riguarda gli scontri magici siamo della stessa opinione, ne avremmo voluti vedere altri, perché sono stati ben gestiti, ma nulla ci rapisce come uno squartamento ben fatto.
Ciri in questa stagione ci ha ricordato Jenny Humphrey di Gossip Girl, per quanto ci facesse innervosire. Capiamo la sua evoluzione in una versione più cupa e macabra e la apprezziamo, ma tolti i cazzotti è una grossa spina nel fianco. Per non parlare di tutta la storyline dei Ratti che abbiamo trovato davvero fin troppo infantile e poco significativa. The Witcher 4 è proprio questo: non appena dà qualcosa di buono, propone subito 2 elementi negativi.
Le nostre conclusioni su The Witcher 4
La facciamo molto breve, The Witcher 4 non è una serie che consigliamo caldamente di guardare. Ci sono fin troppi errori e bisogna scendere a compromessi su compromessi per farsi andare bene ciò che viene trasposto a schermo. Il buco nell’acqua è stato fatto ed è anche piuttosto ampio, forse Cavill aveva proprio ragione a lamentarsi per la sceneggiatura.
Dopo un articolo del genere ci aspettiamo di discutere con quei pochi coraggiosi che come noi hanno affrontato questo viaggio. Vi invitiamo a lasciare un commento sia qui su Kaleidoverse che sulla pagina Instagram. Se non volete guardare The Witcher 4 vi capiamo e vi consigliamo di dare un’occhio a queste recensioni: su Star Wars: Visions 3, quella su A House of Dynamite e anche su Lazarus di Harlan Coben. Grazie per averci letti, alla prossima!
Pro:
Regis e Yennefer i personaggi più interessanti e meglio interpretati
Le coreografie delle battaglie sono ben fatte e abbastanza dinamiche
L’animazione utilizzata per raccontare la storia di Regis è un ottima trovata
L’episodio 6 è veramente bello, spicca sugli altri e tiene viva l’attenzione dello spettatore
Contro:
Liam Hemsworth non rende nei panni di Geralt
Geralt ha una scrittura che lo penalizza totalmente relegandolo a semplice personaggio
La trama salta da un punto all’altro creando molta confusione
La storyline dei Ratti è poco interessante per non dire inutile
L’evoluzione di Ciri poteva essere scritta meglio senza far innervosire lo spettatore ogni volta
Il finale non è affatto una conclusione
