Disney sa regalare spesso e volentieri tante piccole, grandi perle, spesso e volentieri. Questa volta, con l’estate alle porte, la casa di Topolino, o meglio la sua divisione Pixar, ha deciso di portare sugli schermi l’italianità del territorio ligure in una storia leggera, colorata e piena d’azione. Parliamo di Luca, il film d’animazione in arrivo il 18 giugno in streaming sulla piattaforma Disney Plus che racconta l’incontro di un giovincello con la terraferma e con alcuni tratti culturali della vita sopra il mare. Ci ha saputo sorprendere, o si è rivelato un… “buco nell’acqua”? Scopriamolo insieme nella nostra recensione su Kaleidoverse.it.
Luca, sopra e sotto il mare italiano
Ambientato in una splendida città di mare della Riviera italiana, questo originale film d’animazione narra la storia di Luca Paguro, un giovane ragazzo che vive un’esperienza di crescita personale durante un’indimenticabile estate: quella in cui scopre dal vivo e per esperienza diretta la vita fuori dal mare e lontana dai fondali, dove vive con la famiglia. Il mondo alla luce del sole infatti gli è proibito, perché ritenuto pericoloso per via della presenza degli umani, nonostante Luca e i suoi simili sappiano trasformarsi da uomini-pesce a uomini con normalissime gambe.
Questa trasformazione avviene in compagnia del suo nuovo migliore amico, Alberto, che lo conduce a scoprire le bontà gastronomiche italiane, prime fra tutti gelati e tanta, tanta pasta, per passare a corse mozzafiato e scorribande in motorino, o meglio, in Vespa. A loro infine si aggiunge Lucia, una ragazzina del posto che li introduce sempre di più alla vita ligure, ma tutto questo loro divertimento è minacciato da un segreto profondo, ossia, come abbiamo anticipato, la natura stessa di Luca.
Lui è di fatto un mostro marino, appartenente a un altro mondo, e non dovrebbe stare al di sopra della superficie dell’acqua. Il suo spirito però è ribelle e lo spinge ad andare “controcorrente”, per rimanere nella metafora. A cosa andrà incontro dunque? Qual è la “morale della favola” che ci attende?
Un’estate italiana
Una cosa è certa, cioè che proprio di favola sembra trattarsi: da un lato per i richiami forti a un’altra storia a cui non possiamo far rimandare la mente, ossia quella de La Sirenetta, per via del difficile rapporto tra vita “in fondo al mar” e quella tra gli umani, sulla terraferma. Una favola anche per i temi e i modi con cui vengono affrontati, in quanto l’atmosfera viene rappresentata in toto con leggerezza, allegria, e un pizzico di dramma ma solo accennato. Viene proprio rispecchiato il mood estivo, come il periodo in cui si ambienta la storia e quello in cui viene lanciato il film stesso.
Parliamo però del contesto vero e proprio della storia di Luca, quello italiano e della Liguria in particolare. Probabilmente il film è stato concepito per un pubblico internazionale, senza pensare dunque a precise contestualizzazioni della storia in luoghi circoscritti e portando sullo schermo riferimenti chiari al territorio ligure. Ma sono dettagli che, all’occhio del pubblico italiano, balzano all’occhio: se non fosse per la ripresa delle viuzze strette delle cittadine liguri e il loro caratteristico colore delle facciate delle case, l’ambientazione della vicenda in toto potrebbe essere in qualsiasi altro luogo italiano, se non fosse per la presenza in particolare dei piatti di pasta al pesto, prima presentati sconditi.
Per un piatto di pasta al pesto
Poco altro ci viene restituito della vita ligure onestamente, mentre un altro punto che saremmo curiosi di capire, ma solo in fase di lancio, sarà la localizzazione in lingua italiana del film. Infatti il doppiaggio dei personaggi presenta spesso un mix di termini italiani uniti ai dialoghi in lingua originale inglese, dunque tutta questa parte caratteristica della parlata verrà persa, così come la stessa cadenza e il tono delle voci, che classicamente riprendono quelli di persone di origine italiana che parlano inglese in modo forse poco “british”.
Ricordiamo infine che questa leggerezza presente nel film è dettata probabilmente dalla natura delle fonti di ispirazione del regista, Enrico Casarosa, che cerca di riportare in vita i suoi ricordi di infanzia. Questo accade con una storia semplice, sia nella trama che nella trasposizione sullo schermo di personaggi e ambientazioni dal design pulito, poco elaborato e per nulla polished, rappresentando una storia che fa bene al cuore e che si distanzia però dal recente capolavoro Pixar, Soul.
In buona sostanza, Luca è un film che merita la vostra attenzione, ben consci però del fatto che non avrete per le mani un titolo pregno di significati e simbolismi come solitamente Pixar sa fare. Il suo tratto distintivo altri non è che la sua semplicità, che se da un lato può essere un punto debole, se paragonato ad altre pellicole del calibro della sua produzione, dall’altro può essere proprio la sua essenza, proprio perché è un film senza pretese. Luca non è e non vuole essere una storia grandiosa, e forse nemmeno memorabile, ma questo è il risultato complessivo e non possiamo che lasciarvi alla visione di questo titolo su Disney Plus.
Luca è un film leggero, come l'estate, periodo dell'anno durante il quale è ambientato. Non dobbiamo aspettarci colonne sonore originali e coinvolgenti come Disney sa fare, né una trama particolarmente ricca di pathos, ma solo una storia che avrebbe potuto comunicare qualcosa di più profondo e sfruttare a dovere l'occasione per dare visibilità all'Italia. Occasione però sfumata e non colta come avrebbe potuto.