Spero che siate pronti a tremare. Come consuetudine, anche oggi Kaledoverse è qui per proporti di vedere qualcosa il cui tema centrale è la psicologia, ma questa vuole essere una puntata speciale: invece di un film vogliamo proporvi una serie televisiva. Se dovete avere paura non è per i vari omicidi e gli psicopatici che si trovano in ogni episodio, ma perché la serie in questione, Criminal Minds, conta un totale di quindici stagioni e ben 324 episodi, di quaranta minuti ciascuno. Tuttavia è bene fare una considerazione: se la serie è andata avanti per così tanto ci saranno dei motivi, giusto? Beh, a noi l’onere di evidenziarveli.
Dov’è la psicologia?
Criminal Minds è un serie televisiva che segue una squadra speciale dell’FBI, definita BAU (Behavioral Analysis Unit, alias Unità di Analisi Comportamentale), i quali in ogni episodi dovranno analizzare un determinato delitto ed a partire da esso creare il profilo psicologico del criminale, SI o soggetto ignoto, per prevedere la sua prossima mossa e catturarlo prima che la compia. La serie talvolta viene confrontata con CSI, ma mentre quest’ultima si basa unicamente su dati scientifici, quali DNA, un capello lasciato sulla scena del crimine o delle impronte digitali, Criminal Minds è unicamente psicologico.
Durante il corso della serie vedremo una trama sia orizzontale che verticale, ci affezioneremo quindi ai vari personaggi ed al contempo in ogni episodio ci troveremo di fronte ai nostri amati e classici serial killer, ma avremo anche a che fare con rapitori, stalker, piromani e chi più ne ha più ne metta. Allegro vero? Tali criminali talvolta saranno anche affetti da vari disordini mentali incredibilmente affascinanti; ad esempio in una puntata un assassino sarà affetto da sinestesia, un fenomeno per cui alcuni sensi sono in connessione. Una persona con questo “disturbo” potrebbe assegnare un odore ai numeri o un sapore ai colori, nella serie l’associazione era tra le parole e i colori e l’assassino in questione era convinto di poter capire se una persona dicesse la verità in base al colore con cui vedeva le parole. Lascio alla vostra immaginazione il capire cosa accadesse in caso di menzogne.
Una grande squadra in Criminal Minds
Come spesso accade nelle serie televisive più lunghe, il cast durante gli anni ha subito delle modifiche; come è accaduto per American Horror Story, Dr. House e Grey’s Anatomy (avete già visto la nuova puntata? Se non lo avete fatto la nostra recensione potrebbe incuriosirvi). Tuttavia in Criminal Minds un gruppo di personaggi è presente, quasi, dall’inizio alla fine e non potrete non amarli tutti. Vedremo infatti l’agente Hotchner, il capo del gruppo; Derek Morgan, quello più forte e costantemente in azione durante gli inseguimenti e le sparatorie; JJ, che si occupa principalmente della comunicazione con i media; David Rossi, altro agente quasi al comando; Garcia, il tecnico informatico e, dulcis in fundo, Spencer Reid. Mi limito a dire che è quello statisticamente preferito da tutti, me compresa.
È meraviglioso vedere come tutti abbiano delle piccole abilità speciali, ma il team funziona perché è una squadra. Non esiste un momento in cui potremmo definire qualcuno più importante di qualcun altro, ma durante gli episodi li conosceremo tutti, ognuno con il suo burrascoso passato ed un presente talvolta ancora più drammatico.
Un tipico episodio
Gli episodi hanno più o meno tutti la stessa struttura, talvolta fin dall’inizio conosciamo il volto del criminale, ma la maggior parte delle volte no. Dopo aver scelto un caso da seguire la BAU si dirige sul luogo e anche solo durante il viaggio possiamo vederli iniziare a lavorare sulla vittimologia. Perché l’assassino – la maggior parte delle volte si tratta di questo – ha scelto proprio quella donna o quell’uomo? Il crimine è stato violento? C’è qualche segno che indica un attacco personale? Man mano le analisi andranno avanti fino alla creazione del profilo psicologico dell’assassino. Per esempio si potrebbe dire che egli è un uomo che vuole mostrare virilità e per questo se la prende con le donne che lo respingono; potrebbe essere qualcuno che ha subito un torto e vuole farsi giustizia… insomma, la psicologia diviene centrale.
Un problema di personalità
Per trasportarvi meglio in questo universo voglio descrivervi un po’ più nel dettaglio un episodio, forse il mio preferito visto quante volte l’ho visto. Parlo della puntata venti della quarta stagione: mostri e fantasmi dell’anima. Vi avverto che farò spoiler sull’episodio in questione, ma essendo tutti autoconclusivi la cosa non dovrebbe creare troppi problemi. Tutto inizia in una cittadina del Texas, dove un serial killer uccide giovani studenti dalla personalità particolarmente dominante, legandoli al letto di una stanza d’albergo e poi compiendo il terribile atto. È bellissimo vedere come la squadra anche solo analizzando la scena del crimine comprenda la meticolosità del killer e il fatto che egli deve avere un complice, probabilmente una donna attraente: gli uomini che vengono catturati infatti sono eterosessuali e dominanti, solo una donna con qualche esplicita promessa avrebbe potuto legarli al letto. I sospetti ricadono subito su coloro che lavorano nell’albergo, in particolare la proprietaria ed il suo sottoposto principale, nonché caro amico, Adam.
Come si risolverla puntata? La soluzione si collocherà in un semplicissimo sguardo. Il dottor Reid sarà colui che farà semplicemente due più due: le telecamere avevano ripreso Adam avvicinarsi a una delle vittime, prima intimidito e poi, improvvisamente, spavaldo. Egli soffre inoltre di emicranie ed ha vuoti di memoria, nonché un brutto passato. Sembra il killer perfetto vero? Ebbene no. Parlando con lui Reid aveva tastato in prima persona la sua personalità da sottomesso ma poi, in quell’unico sguardo che Adam gli ha rivolto verso la fine dell’episodio, c’era un lampo di sfida. Peccato che Adam non sia abbastanza coraggioso da sfidare qualcuno… arrivo al punto: Adam non ha ucciso nessuno, ma la sua seconda personalità, Amanda, sì. Tale donna è emersa per la prima volta per proteggere Adam dal padre violento (fattore scatenante) e per questo motivo ha cominciato a riemergere davanti a uomini prepotenti e dominanti, così simili al padre. Scrivere cos’è accaduto nella puntata non rende, quindi vorrei davvero convincervi a recuperarla.
Criminal Minds, alias una delle serie migliori mai uscite
Criminal Minds non è solo una serie, è La Serie. È assolutamente la mia preferita del genere poliziesco e il fatto che si basi unicamente sulla psicologia della personalità per catturare dei criminali ha un qualcosa di incredibilmente affascinante. I personaggi regalano un tocco in più, ciò perché riusciamo sia a viverli come singole persone, con punti deboli e punti di forza, sia come una squadra. Ovviamente ciò che è più bello da vedere sono i casi. L’analisi dei criminali è incredibilmente studiata e ogni deduzione segue una logica tale da far sentire lo spettatore quasi ridicolo per non esserci arrivato. Insomma, è arrivato il momento di correre su Disney+ a recuperare questa serie. Sperando di avervi convinti, siete come sempre invitati a non perdervi le novità del mondo cinematografico unendovi al nostro canale Telegram e seguendoci su Kaleidoverse.