Avete mai giocato a Cluedo? Sapete no, quel gioco in cui devi indovinare l’identità del colpevole, ecco potremmo definire il nuovo thriller psicologico come un “quasi Cluedo“. Ma di quale film parliamo? Brazen, questo è il nome della nuova pellicola diretta da Monika Mitchell, con protagonisti Alyssa Milano (proprio l’attrice di Streghe) e Samuel Page (Christmas In Rome). L’opera è disponibile da meno di 48 ore sul catalogo Netflix, noi abbiamo già portato a termine la visione e siamo pronti a dirvi cosa ne pensiamo in questa recensione.
Brazen è l’adattamento cinematografico del celebre romanzo Brazen Virtue, opera della scrittrice statunitense Nora Roberts, ormai penna esperta di romanzi rosa a sfondo thriller. Nella storia del cinema più e più volte abbiamo ammirato film capolavoro tratti da libri, come per esempio Fight Club (entrato addirittura nella lista dei “500 Greatest Movies of All Time“), immaginato dalla geniale mente di Chuck Palahniuk. Purtroppo questa volta non ci troviamo davanti una delle migliori storie di sempre, ma non perdetevi d’animo e andiamo ad analizzare cosa ci è piaciuto e quali sono invece le note negative di Brazen, raccontandovi prima un po’ di informazioni sulla trama e i personaggi.
Brazen: la trama
Grace Miller (Alyssa Milano) è un’autrice di romanzi gialli, esperta ormai di criminologia si può dire. Dopo aver ricevuto un messaggio preoccupante dalla sorella Kathleen (Emilie Ullerup), attualmente nella terribile fase divorzio e con l’affidamento del figlio da affrontare, decide di farle visita nonostante non si vedessero da alcuni anni. Quello che Grace non sa riguarda la sua seconda identità; infatti la donna di giorno fa l’insegnante a scuola, ma di sera si trasforma in una dominatrice erotica online. Quasi subito la protagonista si imbatte nel il vicino di casa Ed (Sam Page), detective della omicidi di Washington. Questa conoscenza è apprezzata da ambo le parti e inizia quindi una frequentazione, la quale crea anche una nuova coppia di partner investigativi, vista la morte di Kathleen su cui dovranno indagare.
Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia, le caratteristiche di un thriller quando tratta un omicidio sono quasi sempre le stesse. La diversità andrebbe quindi ricercata nei personaggi, la storia o le ambientazioni, perché ci sarà sempre qualcuno che muore, un colpevole e chi indaga sul crimine. Questa storia non ci presenta grandi novità, anzi cade in alcune banalità troppo scontate e purtroppo non riesce a creare la giusta suspence, fondamentale per un film di questo genere. Oltre questo vogliamo approfondire la questione personaggi, così da capire quali sono i motivi per cui Brazen non ci ha convinti.
I personaggi sono e sembrano finti
Grace, Ed e Kathleen sono i tre personaggi protagonisti di Brazen e su di loro avrebbero dovuto puntare davvero di più. Nessuno di loro emerge o riesce a trasmettere emozioni, tranne uno (ma soltanto in parte). Tirando le somme, direi che risultano tutti piatti per l’intera durata della pellicola. Forse è mancata l’espressività degli attori dato che probabilmente alcune battute andavano riviste; è comunque l’intero pacchetto a peccare sotto molti punti di vista. La magra presenza di carisma risulta l’elemento mancante più corposo fra tutti e, secondo me, le personalità dei vari personaggi dovrebbero essere al centro dell’attenzione in opere come questa.
Non sono state convincenti le performance del cast è vero, ma al di là della recitazione Brazen sembra proprio essere un qualcosa di superficiale e freddo. I dialoghi non donano la giusta enfasi alle varie fasi, non assistiamo a un susseguirsi vero e proprio di emozioni e si finisce a tratti per annoiarsi. Ovviamente ci sono molti altri personaggi, come ad esempio il marito di Kathleen, i suoi studenti, gli amici, i colleghi di Ed e Grace, tutti utilizzati esclusivamente per ampliare la scelta del colpevole.
Dov’è la suspence?
Ci troviamo in un film nel quale sembra non importare realmente niente a nessuno, e con effetto diretto sullo spettatore abbiamo lo stesso identico risultato. Tutto ha poca importanza, non ci sono momenti di vera tensione, quelli nei quali ti ritrovi talmente immerso da non voler sbattere nemmeno le ciglia. Ci aspettiamo questo da un thriller realizzato a mestiere, mentre stavolta dobbiamo accontentarci di una manciata di mistero e qualche sorriso. La relazione fra i due protagonisti non regge molto, sembra anzi il classico incontro obbligato della serie poiché “il vicino è un detective e guarda caso muore mia sorella“.
Suspence, tensione, mistero, colpi di scena, a me piace quando non riesco a capire il colpevole fino all’ultimo secondo per poi, verso la fine, pensare di riuscire a dedurre da quei pochi indizi la sua identità per poi essere sconvolto dalla sceneggiatura, rimanendo stupiti. In questi casi bisogna essere bravi a mischiare le carte in tavola, sotto gli occhi di tutti, ma purtroppo Brazen si dimostra all’altezza solo di una serata, quella in cui vuoi un thriller poco impegnativo da seguire, giusto per guardare qualcosa.
Le nostre conclusioni su Brazen
Una persona poco abituata ai film in cui lo spettatore è il primo investigatore potrebbe riuscire ad apprezzare Brazen, senza troppe aspettative e ricevendo una sufficiente dose di mistero. Non vogliamo essere troppo severi, probabilmente il libro trasmette maggiormente le sensazioni che l’autrice della storia voleva far arrivare al pubblico, in fin dei conti non sarebbe ne il primo ne l’ultimo caso. Vi serviamo nonostante tutto il trailer ufficiale Netflix di Brazen, per l’opinione più importante di tutte per voi: la vostra.
Per noi non raggiunge la sufficienza, avrebbero potuto creare una pellicola più intensa e ricca di scene capaci di mettere in dubbio qualsiasi supposizione. Senza ombra di dubbio gli attori contribuiscono in gran parte al voto negativo dell’intero film, con molta probabilità non ci sarà una seconda riproduzione, ma speriamo che a voi possa trasmettere qualcosa di diverso. Vi ricordiamo sempre l’appuntamento con tutte le nostre recensioni, guide e rubriche sul nostro sito Kaleidoverse.it, entrate anche a far parte della community grazie al canale Telegram e i vari social network. Se vi piacciono le videorecensioni date un’occhiata alle speciali “pillole” sul canale Youtube ufficiale della redazione.
Brazen è un nuovo thriller psicologico tratto dal libro Brazen Virtue di Nora Roberts, scrittrice statunitense specializzata in romanzi rosa, ma questa volta l'adattamento cinematografico Netflix non convince affatto. La famosa Alyssa Milano, protagonista del film non riesce a catturare la nostra attenzione, per un risultato con scarsa suspence e tensione, adatto solo per una serata in cui si vuole guardare un thriller senza troppa concentrazione.