Come la pubblicità del gelato Sammontana che ci annuncia l’arrivo dell’estate, ecco che anche Netflix inaugura l’arrivo delle vacanze con un film all’italiana. Sole, mare, vacanza con gli amici e madri apprensive. Insomma la ricetta dell’estate, che accomuna quasi tutti i giovani adulti italiani, è fatta. In Sotto il sole di Amalfi tornano le avventure di Camilla e Vincenzo con un nuovo film in uscita il 13 Luglio, il quale ha un gusto che ricorda Sapore di Mare del 1983, infatti la sceneggiatura è stata scritta da Enrico Venzina. Seguito di Sotto il sole di Riccione, la pellicola ci mostra come la relazione tra i due si è evoluta, ritorna un Furio con sempre più amore da dare e si aggiunge Nathalie, un’amica che Camilla ha conosciuto in Canada. Nonostante questo lungometraggio sia un sequel, noi di Kaleidoverse riteniamo che si possa guardare anche come un’opera a sé stante. Ora non ci resta che addentrarci in questa recensione di Sotto il sole di Amalfi per aiutarvi a capire se è un titolo che volete guardare oppure saltare.
A ognuno il suo
Con la costiera amlfitana che fa da sfondo, Sotto il sole di Amalfi segue le vicende tra Vicenzo e Camilla. Quest’ultima è tornata dal Canada dopo un anno e la vacanza servirà come prova del nove della relazione tra i due. Tra aspirazioni e ambizioni diverse, vediamo i due capire il significato di fiducia, comunicazione e ascolto reciproco. Furio, armato del fischietto che aveva precedentemente fatto trovare l’amore della vita al nonno e al padre, si lancia alla ricerca dell’amore estivo. Anche lui, grazie all’aiuto dell’amico cieco, imparerà a non vedere solo la bellezza esteriore, ma anche a sentire quella “interiore”. Vediamo una Natalie che tenta di nascondere le sue insicurezze con il sarcasmo, ma che alla fine riesce a rendersi vulnerabile e questo la rende ancora più forte.
Sotto il sole di Amalfi non riguarda solo giovani ventenni ma espone anche problemi e difficoltà di quelli che, ormai, sono adulti già da più tempo. Infatti, il film ci mostra come Irene, madre di Vincenzo, capisce che ormai il figlio è cresciuto e, nonostante le sue ansie da madre non svanirrano mai, decide di fidarsi di più di lui e di permettergli di fare le sue scelte. Punti in più per Lucio, compagno di Irene. Paziente, comprensivo, l’unico che sembra riconoscere l’indipendenza di Vincenzo e che non lo limita nelle sue scelte perché cieco. Anche lui mostra le sue insicurezze, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con Irene e il loro futuro insieme. Abbiamo trovato interessante come Sotto il sole di Amalfi sia riuscito a dare la giusta attenzione alla lotta interiore di gonuno dei personaggi principali e a darci uno scorcio su punti di vista differenti.
Diversità e inclusione, la paura di osare
Ci troviamo in una realtà che si sta trasformando e le nuove generazioni chiedono sempre più rappresentanza delle diversità che compongono la nostra società. Notiamo sempre più sforzi da parte dei produttori nell’ introdurre personaggi con disabilità, di etnie diverse o che non rientrano in canoni di bellezza standard. Lorenzo Zurzolo, nei panni di Vicenzo, dà una buona interpretazione del ragazzo cieco con una grandissima voglia di godersi il mondo, ma che viene spesso ostacolato dalle apprensioni di chi lo circonda. Da qui, però, nasce spontanea una domanda: non sarebbe stato più inclusivo dare spazio a un attore realmente cieco? Ancora una volta ci ritroviamo con una rappresentazione data a metà e attraverso gli occhi di un vedente.
Sul fronte della body positivity c’è ancora timore nell’esporsi troppo. Le insicurezze di Natalie legate all’aspetto fisico vengono presentate in maniera superficiale e un personaggio che, in quanto inclusione, potrebbe raccontare moltissimo, diventa quasi marginale. L’accettazione del suo corpo sembra avvenire semplicemente con delle foto postate su instagram. Mentre il messsaggio che vogliono dare attraverso questo film è estremamente importante, viene oscurato e messo un po’ in secondo piano. Nonostante la timidezza nel portare un argomento forte da parte degli sceneggiatori, Kyshan Wilson, con la sua perfomance riesce a farci immedesimare nelle sue insicurezze e nella paura del giudizio degli altri sul proprio corpo.
Le nostre conclusioni su Sotto il sole di Amalfi
Ci troviamo di fronte a una commedia romantica all’italiana in tutto e per tutto, che aggiunge ben poco al film originale. Sotto il sole di Amalfi presenta problemi e difficoltà da affrontare per ogni personaggio che immancabilmente vengono superati. Tutto bene è quel che finisce bene è d’obbligo, e nessuno sembra dover rinunciare ai propri sogni. Una finale sicuramente ideale, ma abbastanza semplicistico e nel quale è difficile immedesimarsi, sottolineando una conclusione perfetta. Nonostante l’introduzione di nuove esperienze, la pellicola non risparmia i soliti clichè: Il rapporto madre-figlio, dove la prima ha un attaccamento morboso nei confronti del secondo, la ricerca della fiducia in se stessi e negli altri e la ricerca dell’amore estivo.
Il tutto è contornato da temi importanti trattati in maniera semplicistica. La fretta di comunicare messaggi importanti, che le nuovi generazioni chiedono sempre più a gran voce, rischia di portare confusione e di non far cogliere il punto. Sotto il sole di Amalfi rimane un buon film per passare una serata leggera ma allo stesso tempo un po’ nostalgica. Gli attori che abbiamo visto in Sotto il sole di Riccione ci regalano nuove performance e sottolineano la crescita dei personaggi. Anche le nuove entrate non lasciano delusi e fanno risaltare i loro personaggi. Per chi ha voglia di addentrarsi nell’estate italiana in attesa delle vacanze, questo film potrebbe fare al caso vostro. Se invece siete stanchi dei soliti cliché e volete un titolo che dia una svolta alla vostra serata, consigliamo di non guardare questa pellicola con troppe aspettative. Fateci sapere la vostra opinione a riguardo sui nostri social Instagram, Telegram, Facebook e TikTok e seguiteci su Kaleidoverse e sul nostro canale YouTube.
Anche se il caldo ha già fatto la sua entrata prorompente, Sotto il sole di Amalfi è l'inaugurazione dell'estate italiana da parte di Netflix. Con un mix di attesa delle vacanze e un po' di nostalgia che ricorda le pubblicità del cinque stelle Sammontana, Kaleidoverse ha deciso che questo film, di stelle, ne meritava almeno 7. Decisiva la scelta di rappresentare vari ostacoli per ogni personaggio e interessante vedere come ogni personalità si approccia ad essi. Purtroppo la superficialità nel trattare alcuni argomenti, forse dovuta anche a motivi di tempistica, ci lascia con un assaggio un po' insipido. In una pellicola che spinge a fare esperienze e a cambiare, troviamo ancora la paura di osare e questo rende Sotto il sole di Amalfi poco diverso da tutte le altre commedie romantiche già esistenti.