Dopo sei settimane dallo sbarco di Ms Marvel sui nostri schermi siamo arrivati al momento della release dell’episodio 6, nonché ultimo, delle avventure di Kamala Khan. Nonostante gli alti e i bassi, la serie si conclude con una puntata vivace e soddisfacente, non priva di difetti ma che riesce a risollevare gli animi degli spettatori sconfortati dal quarto e quinto episodio, decisamente sottotono rispetto al resto.
A causa di questo calo qualitativo infatti le nostre aspettative per questa sesta parte non erano tra le più rosee. Dopo i precedenti prodotti seriali MCU il pubblico è disilluso e aspettava l’ultimo episodio di Ms Marvel con il fantasma di Moon Knight a infestare le previsioni per il finale di stagione. La storia di Steven Grent infatti finiva nel caos, nella noncuranza più totale di scrittura e coerenza. Ms Marvel invece è riuscita a sfuggire alla maledizione concludendo il racconto sicuramente non in modo perfetto ma risultando divertente e soddisfacente.
Cosa c’è che non va?
I problemi di questo episodio 6 di Ms Marvel sono tutti riconducibili alla scarsa gestione dei tempi e negli argomenti trattati nel quarto e quinto episodio. Come già detto nella recensione della scorsa puntata, il formato sei episodi di quaranta minuti l’uno non funziona. Il tempo è troppo poco, mentre le tematiche trattate e le storyline aperte spesso fanno fatica a essere gestite a modo, presentando delle impennate colossali nelle ultime battute, sia in Ms Marvel come in quasi tutte le altre serie MCU. Alcuni aspetti quindi vengono accennati, risolti in modo sbrigativo o addirittura dimenticati per strada. Primo fra tutti l’aspetto villain: i Jinn infatti non tornano in questo episodio concludendo la loro intera vicenda nel finale monco della puntata 5.
Non erano necessari ai fini del racconto se non per allungare un brodo che non aveva bisogno di essere diluito ma anzi concentrato. Se il Damage Control, che in questo episodio torna a minacciare i protagonisti, fosse stato l’unico ostacolo forse l’intera narrazione ne avrebbe giovato evitando la confusione e l’approssimazione che la storyline dei Clandestini si è portata dietro. Nel sesto e ultimo episodio infatti spariscono le minacce apocalittiche e si torna al setting urbano, ritrovando l’intera gang a fronteggiare il Damage Control intento a individuare e a catturare Kamala e Kamran.
Un’eroina di cui sentivamo il bisogno
Se fino all’inizio del primo decennio del 2000 le giovani adolescenti potevano rivedersi quasi solamente in aspiranti principesse o in personaggi relegati esclusivamente alla sfera sentimentale, oggi le cose sono per fortuna diverse. Serie come Ms Marvel propongono un’alternativa valida quanto la precedente, solo diversa e in quanto tale non presa in considerazione fino a pochissimo tempo fa. La protagonista infatti è il punto forte della serie, le sue peculiarità la rendono ciò che è, i suoi punti forti sono le sue unicità, le sue origini, le sue stranezze. Una ragazza impacciata ma risoluta che traina la narrazione con le sue scelte, mossa dalla voglia di avventura. Il suo viaggio dell’eroina difatti, che prevede che la protagonista si liberi dalle restrizioni familiari e sociali prima di partire per l’avventura, si muove grazie alla propulsione data dalle sue scelte e dalle sue passioni.
Kamala ha un fisico non conforme, ha interessi che le persone attorno a lei percepiscono come infantili e stupidi e inoltre proviene da un contesto religioso che si porta dietro un enorme bagaglio di preconcetti. Tutto questo viene trattato dalla serie ma non diventa mai un vero e proprio ostacolo per la protagonista poiché quelli non sono i suoi parametri di giudizio. Il valore che riconosce in se stessa lo misura in base al bene che riesce a fare, alle persone che riesce ad aiutare, alla determinazione nelle sue scelte e alla fermezza dei suoi ideali e questo viene evidenziato da una frase che il padre, per consolarla, condivide con lei durante la seconda puntata: “Il bene non è qualcosa che si è ma qualcosa che si fa“.
Un contesto inedito per un prodotto mainstream
Sono poche le volte in cui un prodotto così mainstream ha messo in primo piano questo specifico contesto culturale. Kamala infatti è una teenager americana totalmente immersa nella cultura Pakistana da cui proviene e nelle tradizioni musulmane. Questo è un aspetto fondamentale del personaggio, un tassello imprescindibile della sua identità. Parte dell’unicità del personaggio origina inffatti in quel connubio di tradizione e modernità, famiglia e società, rendendo Kamala Khan un personaggio che trova la sua identità a cavallo di due mondi e che fa dell’integrazione fra due culture parte della sua unicità.
La serie inoltre, parlando dal punto di vista di una famiglia pakistana, coglie l’occasione per parlare delle tradizioni legate alla cultura d’appartenenza e sfrutta l’aggancio per raccontare agli spettatori una realtà storica, quella della partizione, per molti sconosciuta. Le ripercussioni della fine dell’impero coloniale britannico nel territorio di India e Pakistan vengono raccontate dal punto di vista dell’oppresso, di chi con gli eventi di quel periodo ci ha dovuto convivere, dando alla serie un’angolazione e una prospettiva interessante e sicuramente inedita in un prodotto dal target così ampio.
Un comparto tecnico che torna a farsi notare (nel bene e nel male)
Come già detto, nell’episodio 6 di Ms Marvel si torna a Jersey City, dove le ambientazioni esterne e i colori al neon tornano a essere protagonisti. La regia riprende ad accompagnare la narrazione esaltando le atmosfere dinamiche e teen dopo che negli ultimi due episodi aveva accusato un brusco calo qualitativo. Ricominciano a vedersi gli inserti grafici e i movimenti di camera energici e dinamici che fanno ritrovare a questa puntata quel gusto teen e frizzante che tanto ci aveva ammaliato neille prime.
Nonostante gli effetti visivi e la CGI siano in netto miglioramento rispetto alla puntata precedente, non si può non notare un calo generale dei VFX in questo come negli altri prodotti MCU destinati allo streaming. Questa criticità, forse dovuta a all’enorme mole di lavoro che accompagna ogni prodotto Marvel e alle ristrette tempistiche date dal sovraccarico di prodotti, è stata presa di mira dai fan che dopo il primo trailer di She Hulk, prossima serie in uscita nel palinsesto Marvel, presentava una Jennifer Walters malamente realizzata. Quanto ci metteranno i Marvel Studios a capire che il pubblico preferisce meno prodotti ma più curati? Il sovraccarico di uscite mediocri per quanto tempo potrà funzionare?
Le nostre conclusioni su Ms Marvel
Tirando le somme, Ms Marvel è comunque un buon prodotto che riesce a divertire e intrattenere, lasciando però un retrogusto amaro dovuto alla gestione svogliata di alcuni aspetti. Iman Vellani ne esce vincitrice, senza dubbio la migliore scelta di casting dell’intera fase quattro dell’universo cinematografico Marvel che, ne siamo sicuri, ci riserverà altre sorprese. Riesce a calzare le scarpe di Kamala come se fossero le sue, dando al personaggio una freschezza e un cuore che da tanto non si vedeva a schermo. E l’entusiasmo per questa giovane attrice aumenta quando si pensa che questa ottima performance è stata solo il suo primo lavoro nel mondo della recitazione.
Al termine della serie inoltre, i fan più accaniti dell’universo 616, non potranno evitare di saltare sul divano per due grandi rivelazioni (di cui non vi abbiamo parlato per evitare spoiler) ma che faranno schizzare l’hype alle stelle per il Marvel Cinematic Universe e il suo futuro tra serie e film. Non ci resta che aspettare The Marvels in uscita nel 2023 dove ritroveremo Kamala, insieme ad altre vecchie conoscenze, per scoprire dove ci porteranno le prossime avventure dell’eroina di Jersey City. E voi avete già visto il finale di stagione di Ms Marvel? Avete riconosciuto il tema musicale che accompagna la prima delle due rivelazioni di cui vi abbiamo accennato? Per quanto tempo avete smesso di respirare? Fatecelo sapere nei commenti all’articolo e non dimenticatevi di iscrivervi al nostro canale Telegram e di continuare a seguire Kaleidoverse per tutte le novità dal mondo del cinema, dei videogiochi e non solo.
La presenza di scivoloni e mancanze non passa inosservata, nonostante tutto però Ms Marvel è riuscita a portare una ventata d'aria fresca nel panorama supereroistico della Casa delle Idee. Con una fantastica Iman Vellani nei panni della protagonista a trainare il tutto, non si può che rimanere incantati dalle divertenti atmosfere teen e dalle elettriche avventure al neon di Kamala Khan, un personaggio che è riuscito ad entrarci nel cuore.