Capita sempre più spesso che un prodotto venga realizzato per la televisione e poi, una volta mandato in onda, magari in prima serata, non riscuota il successo sperato. Una volta – prima della capillare diffusione delle piattaforme di streaming – il suddetto prodotto veniva poi riproposto in fasce orarie differenti, magari tenuto da parte in vista di buchi da tappare nella programmazione dei palinsesti. La serie di cui sto per parlarvi rientra in questa categoria di prodotti: Vostro Onore, prodotta da Rai Fiction e andata in onda quest’anno tra febbraio e marzo, è disponibile sia gratuitamente su Rai Play sia – dal 7 settembre – su Netflix.
Vostro Onore è la versione italiana di Your Honor (che gli amanti di Brian Cranston avranno sicuramente presente), che a sua volta è la versione statunitense di Kvodo, legal drama israeliano del 2017. La corrispettiva nostrana vede invece nel cast Stefano Accorsi (L’ultimo bacio), Barbara Ronchi (Mondocane), Francesco Colella (L’Ora: inchiostro contro piombo) e Matteo Oscar Giuggioli (Sotto il sole di Riccione) tra gli altri. La serie è stata girata tra Milano e Roma e conta otto puntate.
La trama di Vostro Onore
La storia di Vostro Onore ruota intorno a Vittorio Pagani (Stefano Accorsi) e a suo figlio Matteo (Matteo Oscar Giuggioli). Vittorio è un rinomato giudice che decide di infrangere la legge per proteggere suo figlio, reo di aver investito con l’auto Miguel Silva (Simon Rizzoni). Il ragazzo è il figlio di un noto esponente della malavita lombarda che Pagani, quando era Pubblico Ministero, ha contribuito a incarcerare. Queste sono quindi le premesse di una storia che ha nella prematura scomparsa di Linda Pagani (Francesca Cavallin) – moglie di Vittorio e madre di Matteo – un greve antefatto. La morte di Linda si intreccerà con la vicenda, che l’agire di Vittorio renderà sempre più torbida.
Vostro Onore si presenta con l’intento – almeno apparente – di discostarsi dai soliti prodotti nostrani che rientrano nel genere della fiction. I primi episodi coinvolgono lo spettatore in pieno nelle machiavelliche idee di Vittorio, pronto a tutto per salvare suo figlio dalla galera e dalla vendetta della famiglia Silva. Ben presto, tuttavia (più o meno dalla metà della serie) lo svolgersi degli eventi diventa alquanto ripetitivo, scadendo a più riprese nel melodramma e regalandoci ben poche sorprese. È solo arrivando all’ultimo episodio che c’è una leggera ripresa della suspense, ma non è sufficiente a rialzare abbastanza l’asticella da far sperare allo spettatore una seconda stagione (di cui al momento non c’è conferma ufficiale, nonostante il finale abbastanza aperto).
Oltre le porte dell’aula
Tra i pregi della serie c’è sicuramente quello di presentare la macchina giuridica italiana. Molto spesso, infatti, i serial e i film italiani mostrano soltanto le indagini legate a un crimine, senza soffermarsi su ciò che accade dopo che le manette si chiudono intorno ai polsi dei sospettati. Vostro Onore si spinge oltre questa fase iniziale, dandoci modo di adocchiare cosa accade nelle aule di tribunale e l’agire del giudice, che ha come compito quello di ergersi al di sopra della legge ma anche – come ci viene mostrato – di aiutare lo svelamento della verità.
Anche altri ambienti che solitamente nelle fiction non vengono considerati ricevono il proprio spazio, come la prigione e il commissariato, così come i personaggi che li popolano. Oltre a essere presentati sotto una luce nuova e interessante, queste figure – ahimè – risultano se non stereotipate, piatte e prive di vita. Questo è evidente soprattutto quando a essere in scena sono gli ispettori di polizia. Ammiro la loro testardaggine, ma per la maggior parte del tempo il loro comportamento sembra essere il frutto di un copione preso in prestito dalla tradizione accumulata nell’immaginario collettivo.
Tra l’autenticità e lo stereotipo
I personaggi di Vostro Onore non sono particolarmente incisivi, il che è un peccato. Stefano Accorsi incanta per la fermezza che dà a Vittorio, eppure anche questa non è sufficiente, soprattutto perché nel corso della serie il giudice mantiene sempre la stessa espressione, le stesse movenze e lo stesso tono di voce. Stoico, granitico, sembra avere l’intera faccenda nel palmo della mano ma la gestisce malissimo, dando il via a una catena di eventi che potevano essere evitati tranquillamente e che, dopo un po’, sembrano essere stati concepiti appositamente per allungare il brodo.
Matteo, d’altro canto, rappresenta un ragazzo che ha appena perso la madre e che fatica a ristabilire un contatto vero e proprio con il mondo. Nel suo caso c’è una sorta di esasperazione delle fragilità dell’adolescenza, contro cui lui stesso però lotta. A più riprese, infatti, sia Vittorio che Chiara (Pauline Fanton) – la sua ragazza – evidenziano proprio il suo carattere volubile e richiamano il lutto che ha subito un anno prima, nonostante lui stesso scalpiti per oltrepassare questa sua fragilità. In questo verrà aiutato da Camilla (Isabella Mottinelli), che sarà la prima – l’unica – a validarlo come persona, oltrepassando la tanto abusata fragilità di cui tutti i suoi conoscenti si riempiono la bocca per giustificarlo.
Le nostre conclusioni su Vostro onore
I produttori di Vostro Onore ci sono andati molto vicini: erano quasi riusciti a realizzare una serie diversa, noir, distaccata dalla tradizione. Poteva rivelarsi il punto di svolta, l’inizio di una produzione di contenuti italiani nuovi e interessanti… ma così non è stato, con mio sommo rammarico. Ci sono temi importanti, ricorrenti e che avrebbero avuto un altro impatto se non fossero stati trattati con cipiglio melodrammatico – una peculiarità che è stata stra-abusata e che rende la visione pesante e noiosa. Addirittura l’ultimo colpo di scena, per quanto chiarificatore, non è in grado di reggere sulle proprie spalle l’insipidità degli eventi precedenti, risultando meno impattante di quanto avrebbe dovuto essere.
A questo punto non mi resta che rimetterla a voi: avete già visto Vostro Onore oppure ne approfitterete adesso per recuperarla? Qualunque sia la vostra risposta, non dimenticate di condividerla con noi di Kaleidoverse sui nostri gruppi community (Facebook e Telegram), che aspettano solo voi per crescere. Inoltre, se vi piace quello che facciamo qui seguiteci anche sulle nostre pagine social, dove condividiamo le ultime novità dal campo del cinema, dei videogiochi e dei manga.
Vostro Onore è una fiction che voleva essere qualcosa di più ma non ce l'ha fatta. Parte da un antefatto ben preciso per poi perdersi nel corso delle puntate lungo le strade del cliché e del sentimentalismo tanto caro proprio delle fiction. Nonostante venga evidenziato un mondo insolito per i prodotti nostrani - il panorama giuridico - l'interesse che lo spettatore può provare si stempera in fretta di fronte al continuo ritorno verso il punto di partenza, che lascerà alla fine un marcato senso di insoddisfazione. I personaggi non aiutano a rendere più facile la visione della serie: oltrepassata la fase della loro introduzione, infatti, non c'è un vero e proprio avanzamento in loro, tranne che nel caso di uno dei protagonisti.