Tutti abbiamo presente il film cult del 1996 Matilda 6 Mitica con Mara Wilson e diretto da Danny DeVito. Matilda è entrata nel cuore degli spettatori col suo sorrisetto furbo e il suo fiocchetto rosso sulla testa. Prendete ciò che c’è di più bello in quel lungometraggio e aggiungeteci una colonna sonora divertente, commovente e non scontata. Unite il tutto e avrete ottenuto Matilda The Musical di Roald Dahl. Basato sul musical di Dennis Kelly e Tim Minchin, il nuovo lungometraggio Netflix diretto da Matthew Warchus è il sogno di ogni theatre nerd. Per coloro che non hanno avuto la fortuna di vedere una produzione di Matilda sul palcoscenico, questo film è un buon “sostituto”. Warchus ha creato la combinazione perfettamente bilanciata tra elementi cinematografici e teatrali, creando un film visivamente interessante ma anche rispettoso dell’animo scenico della storia.
La pellicola vede Emma Thompson nei panni della terribile Agatha Trunchbull e la giovanissima Alisha Weir (doppiata in italiano nei dialoghi da Sofia Fronzi e nel canto da Alice Trombacco) nei panni della protagonista. I musical non sono per tutti e questo lungometraggio è nettamente tale. Perciò, mettete da parte i pregiudizi verso le rappresentazioni cantate e seguite la storia per quello che è: una trama che utilizza il canto e le melodie per rendere più intensa la resa emotiva di una scena. Per far sentire in ogni sfaccettatura i sentimenti dei personaggi e la loro essenza. Matilda The Musical di Roald Dahl è disponibile su Netflix dal 25 dicembre 2022. Noi di Kaleidoverse.it abbiamo guardato il film e siamo qui per parlarne con voi senza spoiler.
La fantasia di Roald Dahl al suo apice
Roald Dahl fu un autore visionario. I suoi romanzi sono stati letti e conosciuti da generazioni di bambini e ragazzi. A parte Matilda ricordiamo Streghe, Il GGG e anche La Fabbrica di Cioccolato (col suo sequel L’ascensore di Cristallo). Non sono mancati gli adattamenti audiovisivi di queste iconiche storie che si sono susseguiti negli anni. I racconti di Dahl hanno sempre avuto un sottofondo di magia, di eventi inspiegabili e curiosi proprio perché non razionali. Questo nuovo adattamento della storia di Matilda, basato principalmente sul musical teatrale, racchiude perfettamente lo spirito dell’autore. Inoltre, la regia è stata affidata a Matthew Warchus, che diresse il musical Matilda una decina di anni fa a teatro e vinse un premio Olivier per la miglior regia. Non sorprende, quindi, che il film risulti tanto coeso e teatrale.
Le scene di canto e ballo sono girate magistralmente, curate nel minimo dettaglio e definire il cast di grande talento è decisamente riduttivo. A partire da Emma Thompson che rende la direttrice Trunchbull, se possibile, ancora più cattiva, i bambini non sono da meno. Inoltre, per la prima volta dopo diversi anni, in Italia è stato deciso di tradurre e adattare in italiano anche le canzoni di questo musical live action. Sebbene una parte del pubblico storcerà sicuramente il naso, il consiglio spassionato è quello di dare una chance a questo enorme lavoro che lo studio Ermavilo ha svolto. Grazie anche alle voci, tra le altre, di Simona Patitucci (voce del canto della preside Trunchbull), di Alice Trombacco (canto di Matilda) e di Marco Manca (voce dell’Escapologo) il doppiaggio di Matilda The Musical di Roald Dahl prende vita e rende il film molto godibile anche nella nostra lingua.
Quando l’inclusione è vera e inserita nel modo giusto
Il politically correct è ormai argomento di grande dibattito nel mondo del cinema. Sono all’ordine del giorno aggiunte “corrette” in film, serie tv e prodotti audiovisivi in generale col fine di avere cast più diversificati e vicini alla realtà (ed evitare il whitewashing o “l’eterowashing” che tanto ha caratterizzato il mondo dell’intrattenimento). Purtroppo queste aggiunte non sempre risultano naturali e spesso tendono a risultare forzate all’interno di prodotti conosciuti che vengono, di punto in bianco, cambiati. Che siamo d’accordo o meno con queste scelte, avere cast diversificati è, senza ombra di dubbio, la mossa corretta da fare… se ben pensata e fatta con naturalezza. Matilda The Musical di Roald Dahl è un esempio lampante di come il politically correct può essere inserito in modo delicato e giusto.
Non solo, infatti, il cast è composto da bambini e adulti con tratti somatici diversificati, ma vi sono scene che pongono con naturalezza situazioni che, nella vita reale, sono all’ordine del giorno. Un esempio senza fare spoiler sulla trama? Durante il primo numero musicale (sulla canzone Miracle – ovvero Miracolo) si vedono moltissime coppie di genitori all’ospedale che accolgono i nuovi nascituri (i propri miracoli) nel mondo. Tra questi vi sono, ovviamente, bambini e genitori di ogni colore, ma anche neonati con disabilità. Viene infatti ripreso anche un bambino con Sindrome di Down. Questo genere di rappresentazione è ciò di cui più c’è bisogno nella cinematografia di oggi. Per troppo tempo siamo stati abituati a vedere ciò che viene definito come neurotipico e “accettabile” nella cinematografia. La verità è che nel mondo reale c’è molto di più, e Matilda The Musical di Roald Dahl si impegna per mostrare anche questo.
Le nostre conclusioni su Matilda The Musical di Roald Dahl
Ma è tardi ormai per voi è già RIVOLTA
Avete presente quei film che da adulti riguardiamo con occhi diversi ma che rimangono i nostri preferiti? Quelle pellicole rimaste nel cuore per il loro significato o per le canzoni o anche solo per un elemento che da bambini ci faceva ridere o commuovere. Ecco, Matilda The Musical di Roald Dahl sarà questo. Forse non verrà amato da tutti, perché i musical non sono sempre apprezzati, ma così come il lungometraggio del 1996 con Mara Wilson e diretto da Danny DeVito è diventato cult nel tempo, questa nuova versione della storia, più simile al romanzo di Dahl e basato sul musical teatrale, seguirà senza alcun dubbio i passi del suo predecessore cinematografico. Numeri musicali come Revolting Children fanno amare questo genere cinematografico ancora di più, mentre altri come I’m Here non possono che commuovere lo spettatore nel profondo.
Il rapporto tra Matilda e la Signorina Honey, i collegamenti tra le storie della bambina e quanto accade nella realtà… sono tutti elementi del romanzo che nel musical brillano. Complici i colori vivaci, un’atmosfera magica ed edulcorata, che dà al lungometraggio quasi una parvenza di sogno a occhi aperti, Matilda The Musical di Roald Dahl è un film che scalda. Insegna ad alzare la voce quando si è testimoni di ingiustizie, mostra cosa vuol dire fare gruppo e quanto l’apprendimento e la fantasia siano vitali nella vita umana. Se siete fan dei musical, non potete perdere questo prodotto, se non lo siete… dategli comunque una possibilità. Se volete rimanere aggiornati sulle notizie dal mondo del cinema, degli anime, dei manga, dei videogiochi e molto altro, unitevi al nostro canale Telegram e continuate a seguirci sul sito Kaleidoverse.
Matilda The Musical di Roald Dahl è un elogio al teatro musicale, alla rappresentazione di storie attraverso canzoni e melodie. Forse non tutti lo ameranno, per coloro che disprezzano l'esprimere i sentimenti attraverso la musica non è un film facile da digerire. Per coloro che, invece, amano il teatro e i musical questo film è esattamente ciò che dovrebbe essere fatto cinematograficamente coi prodotti di Broadway e del West End. Non solo le canzoni sono convincenti (sia in originale sia adattate), ma il film scorre e, pur essendo pieno di melodie, nessuna di queste è al posto sbagliato al momento sbagliato. Nessuna di queste pesa, perché rendono alla perfezione il pathos delle scene nelle quali sono inserite. I colori del film rendono il lungometraggio quasi sognante e lo spettatore non può che innamorarsi della storia magica, strana, commovente, divertente e piena di bambini in rivolta. Con Matilda imparerete a urlare "No!" quando è il momento giusto e, se conoscete il romanzo di Roald Dahl, sarete invasi da un meraviglioso déjà vu per le rinnovate sensazioni ed emozioni che la pellicola fa provare.