È estremamente complesso riassumere un’intera carriera, un’intera vita in una lista di poche pellicole. Soprattutto se quella carriera è di Gene Wilder. Più di un semplice attore, più di una semplice presenza sullo schermo, una vera e propria pietra miliare della filmografia mondiale. Gene Wilder aveva, e ha ancora, il potere di far ridere e di confortare allo stesso tempo, indipendentemente da quanto sia esagerata la sua interpretazione. Ogni volta che lo si vedeva in una pellicola era come rivedere un amato familiare o un vecchio amico, che sembrava fosse lì per intrattenere solo te. Anche se il suo curriculum non è particolarmente lungo, soprattutto per i canoni lavorativi in cui la sua carriera ha avuto inizio e fine, ha fatto in modo che ogni singola performance che ha intrapreso contasse davvero. Ecco i migliori film di Gene Wilder.
Per favore, non toccate le vecchiette
Questa lista non poteva non iniziare con uno dei sodalizi cinematografici più fruttuosi e conosciuti del cinema tutto, quello tra Gene Wilder e l’inossidabile Mel Brooks. Primo ruolo mainstream di Gene Wilder e la sua prima collaborazione con Mel Brooks. Fu, ed è tutt’ora, un’ottima performance attoriale di Wilder, il cui personaggio, Leopold Bloom, un giovane contabile nervoso e un po’ isterico, si contrappone bene al robusto e sopra le righe produttore di Broadway Max Bialystock, interpretato da Zero Mostel. Mentre i due si accingono a produrre un’opera teatrale dal flop garantito nel solo tentativo di raccogliere profitti, vediamo Leopold uscire dal suo normale guscio riservato man mano che il progetto si evolve. Per favore, non toccate le vecchiette (terribile storpiatura tutta italiana del titolo originale The Producers) mostra un arco narrativo inusuale per un personaggio, soprattutto nel genere delle comiche, che grazie all’interpretazione di Wilder, pur mantenendo una verve comica invidiabile, non perde di spessore.
Non guardarmi: non ti sento
Si continua con un altro sodalizio filmico. Quello tra Richard Pryor e Gene Wilder, che negli anni ’80 portarono la loro chimica scenica a livelli difficilmente eguagliati in quel periodo e nei successivi. Tra tutti i loro lavori questo è di certo il più divertente e assurdo messo in piedi dalla coppia. Wilder un proprietario di un’edicola, sordo e Pryor, cieco dalla nascita che vuole farsi assumere dal primo. Un giorno davanti all’edicola viene uccisa una persona e Dave (Wilder) e Wally (Pryor) sono gli involontari testimoni: il primo che ha visto tutto e il secondo che ha sentito tutto. Essendo anche gli unici presenti al momento dell’arrivo della polizia vengono arrestati perché sospettati di colpevolezza. Da questo partirà una delle commedie più divertenti mai prodotte sul suolo Statunitense in quel periodo, con una chimica sempre perfetta tra Wilder e Pryor. Per quanto l’intreccio narrativo risulti scontato, le interpretazioni dei due protagonisti, in particolare quella di Wilder, è come sempre ottima e ben azzeccata. Decisamente una pellicola da recuperare per tutti coloro che non hanno avuto ancora l’occasione o il tempo per vedere questo piccolo gioiello della commedia americana.
Mezzogiorno e mezzo di fuoco
Altro film, altro collaborazione con Mel Brooks. Mezzogiorno e mezzo di fuoco si conferma, come le pellicole precedenti del famoso regista, un tripudio di comicità e satira. In questo caso incentrata prettamente sulla satira del genere western e sulla più pura parodia/critica al razzismo e chiunque lo perpetri. Un insieme di gag e situazioni ai limiti dell’assurdo che, però, non hanno come protagonista Wilder, ma le accompagna soltanto, come co-protagonista, al fianco di Cleavon Little, nel ruolo dello sceriffo Bart. Sceriffo affiancato, appunto, da Wako kid il pistolero più veloce del west di Wilder che entra con prepotenza come uno dei migliori pistoleri del cinema. È certamente una delle pellicola di Brooks e Wilder meno conosciute, ma che merita decisamente una visione, per via di varie sferzate comiche e scene che risultano più che godibili ancora oggi e probabilmente molto più attuali adesso che allora. A infiocchettare il divertentissimo pacchetto che è questo piccolo capolavoro è il finale, che si compone di una semplice ma geniale narrazione meta-cinematografica da non sottovalutare.
Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato
Semplicemente una delle migliori trasposizioni possibili tratte da un altro media, uno dei più famosi libri di Roald Dahl. Trasposizione che ci ha regalato una delle performance più iconiche della carriera di Gene Wilder e probabilmente anche una delle migliori della sua carriera. L’eleganza con cui Wilder riesce a passare dall’essere perfettamente terrificante e minaccioso, come nella scena della salpata sul fiume di cioccolato, fino a essere pieno di saggezza e charm, rende una rappresentazione perfetta dell’eccentrico Willy Wonka. Per quanto nel momento in cui uscì non fu un grande successo economico, negli anni assunse lo status di cult movie intramontabile. Fama dovuta soprattutto alla messa in scena ben curata e certosina e soprattutto grazie alla incredibile e giganteggiante performance di Wilder che ha reso immortale questa pellicola, per cui venne nominato come miglior attore ai Golden Globe di quell’anno.
Frankenstein Junior
Infine, arriviamo al classico dei classici della commedia, Frankenstein Junior, parodia follemente geniale partorita dalla mente di Mel Brooks che comprende un cast degno di nota, oltre a Wilder, che trasmette un piacevole senso di sicurezza e familiarità. La pellicola vede Gene Wilder nei panni del dottor Frederick Frankenstein ( “si pronuncia Frankensteen!”), nipote del famigerato Victor Frankenstein che riuscì a riportare in vita un uomo ricostruito. Il giovane Frankenstein si reca in Transilvania, dove ha ereditato la tenuta di famiglia. Al suo arrivo, incontra il servo Igor (Marty Feldman), l’assistente Inga (Teri Garr) e la governante Frau Blucher (Chloris Leachman).
A seguito della scoperta degli scritti e del laboratorio del nonno, decide di dedicarsi ai suoi esperimenti e finisce per dare vita al proprio mostro (Peter Boyle). Frankenstein Junior finì per essere un veicolo perfetto per Wilder col quale dare sfogo alla sua geniale follia che spesso trapelava poco in altri ruoli. La pellicola, come la performance di Wilder, ha superato la prova del tempo, rimanendo in quasi 50 anni una commedia immortale e godibile da tutti, allora come adesso. Inoltre Wilder ha ricevuto la seconda nomination della sua carriera agli Oscar per la sceneggiatura, scritta a quattro mani assieme a Brooks. Cosa aspettate a vederlo? Voi avete visto questi film? Vi sono piaciuti? Ne avete altri da consigliare? Fatecelo sapere nei commenti. Come sempre, vi invitiamo a leggerci su Kaleidoverse e a seguirci sulle nostre pagine social, dove pubblichiamo sempre contenuti. Se volete condividere con noi suggerimenti, consigli su nuovi film da vedere (ma anche anime, serie TV e videogiochi) o soltanto discutere delle ultime notizie, ci trovate sui nostri gruppi community, su Facebook e Telegram.