Dal quattro ottobre la serie sulla padawan di Anakin Skywalker è ufficialmente terminata, con uno scoppiettante finale di stagione. Nella recensione che state leggendo cercheremo di tirare le somme ora che si ha a disposizione l’interezza del prodotto. Prima di iniziare la vera e propria recensione c’è da fare un doveroso preambolo. La serie, ora completa, è indubbiamente derivativa degli altri prodotti orchestrati da Filoni. Per quanto sia accessibile da chiunque non sia al passo con le precedenti serie, è senz’altro maggiormente indirizzata agli appassionati della galassia lontana, lontana. Infine si rileva una serie di cui – più di molte altre – bisogna parlarne con cognizione di causa, per via della sua interconnessione e delle possibili conseguenze narrative. Svisceriamo meglio il tutto nella recensione di Ahsoka.
Narrazione filoniana
Nella nostra ultima recensione avevamo lasciato l’ex padawan di Anakin Skywalker quasi all’inizio della sua avventura. In queste ultime puntate i sforzi di Ahsoka e Sabine si fanno sempre più serrati per impedire il ritorno del grand’ammiraglio Thrawn. Di modo che tutti i nodi vengano al pettine. A differenza di altre serie ambientate nella galassia di Star Wars, nessuna delle otto puntate di cui è composta Ahsoka è assimilabile al filler. Ci si trova davanti a una narrazione precisa, lineare, che non si consuma in movimenti inutili, come un perfetto meccanismo d’orologio. Il fluire delle vicende è organico e coeso – per quanto gli elementi derivativi non manchino, ci si trova di fatto davanti a uno dei lavori di Filoni più importanti. Poiché vanno a convergere molte delle trame imbastite dall’autore in molti anni di gestione televisiva. Un sapiente uso della narrativa e di qualche “spiegone” nelle prime puntate rende – in ogni caso – la visione della serie accessibile a tutti.
Elemento cardine, visto che in queste ultime puntate vengono presentati personaggi e vicende che in caso contrario sarebbero accessibili solo a chi ha conoscenze pregresse delle serie animate. E questa argomentazione ci dà la possibilità di parlare di un altro punto estremamente centrale di questa serie: l’incredibile senso di avventura. Fin dalla prima interazione si ha un assaggio di cosa verrà dopo. Un prodotto che sa mettere di fronte allo spettatore gli elementi fondamentali che hanno saputo rendere grande il franchise di Star Wars. Per la prima volta viene mostrato al grande pubblico il potenziale narrativo che è insito nelle avventure della galassia lontana, lontana. Potenzialità che si possono – e devono – espandere oltre la sola famiglia Skywalker. Poiché per troppo tempo i prodotti Star Wars indirizzati alla massa generalizzata hanno ristagnato in una zona di comfort fino a impantanarsi in tale comodità. Senza allontanarsi da tali interazioni – esempio lampante ne è la trilogia sequel – non si possono avere prodotti validi.
Una galassia Pratica
Come per The Mandalorian la serie di Ahsoka continua la tradizione stilistica che ha contraddistinto la serie del mandaloriano e del piccolo Grogu. Ugualmente al suo stile narrativo lo stile estetico è estremamente classico. La quasi totalità delle ambientazioni e dei personaggi non umani sono creati attraverso effetti pratici e non CGI. Un lavoro più che egregio è stato messo in piedi dal reparto costumi. Una cura certosina è stata messa nella realizzazione di tutti gli abiti di scena e in particolare della realizzazione delle corazze degli stormtrooper alle dipendenze di Thrawn. L’estetica di tali corazze è una diretta derivazione dalla tecnica giapponese Kintsugi – la riparazione degli oggetti rotti con delle giunture in oro. Si è dinanzi a uno dei migliori design che il franchise di Star Wars abbia tirato fuori negli anni recenti. E anche uno dei migliori design che una serie tv abbia prodotto in tempi recenti. Ahsoka è un prodotto curato a trecentosessanta gradi. Questa cura è applicata anche ai duelli con le spade laser.
I duelli, a tal proposito, sono un perfetto mix tra la serie classica e quella prequel. Riprendendo anche la “lentezza” dei duelli nei film di Akira Kurosawa, obiettivo inseguito anche da Lucas durante la sua gestione di Star Wars. In tutto questo si inseriscono, oltre a ciò, delle ottime prove attoriali. Tutto il cast è estremamente in parte, in particolare il compianto Ray Stevenson (defunto proprio quest’anno) che dà forma e presenza all’ottimo villain Baylan Skoll: portando con la sua prova attoriale spessore e afflizione a un villain differente dal classico cattivo di Star Wars. Molto più tridimensionale e duale. Da lodare è anche la prova attoriale di Rosario Dawson che consegna agli spettatori una Ahsoka stoica, severa e inamovibile quanto abile; ma anche amorevole, coraggiosa e che tiene più di tutto a chi le è vicino. Riuscendo a dipingere un personaggio femminile – come Sabine, Shin Hati ed Hera – ben sviluppato e con un arco narrativo ed etico ben costruito. Antitesi quasi perfetta del personaggio di Rey nella trilogia sequel.
Le nostre conclusioni su Ahsoka
Ora che tutte le puntate sono disponibili si può affermare che Ahsoka sia una delle serie Live Action meglio riuscite dell’universo di Star Wars. Si può collocare, tranquillamente, appena un gradino sotto ad Andor ma semplicemente perché quest’ultima risulterebbe un’ottima serie anche se non fosse ambientata nell’universo di Star Wars. Come detto poco sopra Ahsoka è una serie molto curata. Una scelta certosina è stata fatta su ogni aspetto, soprattutto estetico. Purtroppo alcune debolezze – endemiche della serie quanto di Star Wars – rimangono. Prima fra tutti la natura derivata del prodotto, oltre ad alcuni dialoghi che possono risultare, sì funzionali alla trama e in parte, ma che risultano involontariamente imbarazzanti.
Al netto di queste debolezze Ahsoka rimane una serie onesta. Consigliata a tutti: sia a chi ha visto solo i nove film principali sia a chi ha seguito tutte le vicende di Ahsoka & Co. Voi avete già visto tutta le puntate? Vi Sono piaciute? Siete in attesa delle prossime? Fatecelo sapere sui nostri social. Come sempre, vi invitiamo a leggerci su Kaleidoverse e a seguirci sulle nostre pagine social, dove pubblichiamo sempre contenuti. Se volete condividere con noi suggerimenti, consigli su nuovi film da vedere (ma anche anime, serie TV e videogiochi) o soltanto discutere delle ultime notizie, ci trovate sui nostri gruppi community, su Facebook e Telegram.
Con Ahsoka il franchise di Star Wars ha raggiunto vette molto alte, sia esteticamente che narrativamente. Seconda solo ad Andor ma quest’ultima è difficilmente raggiungibile poiché non è solo un ottimo prodotto di Star Wars ma un ottimo prodotto in senso lato. Al netto di pochi aspetti negativi Ahsoka risulta un’ottima seri, curata sul lato estetico quanto tecnico. Risulta un prodotto che sa mostrare “i muscoli” e le potenzialità che un franchise come Star Wars può e deve essere, ma soprattutto quello che poteva e doveva essere la trilogia sequel.
In definitiva Ahsoka è una serie consigliata agli amanti di Star Wars sia che siano amanti dei soli film o che abbiano seguito tutta l’avventura dalle serie animate fino ad adesso.