In questo approfondimento andremo a parlare di American Horror Story e le migliori stagioni secondo noi. American Horror Story è una serie televisiva statunitense andata in onda sul canale FX dal 5 ottobre 2011 creata da Ryan Murphy e Brad Falchuk. Caratteristica di questa serie, che attualmente conta 11 stagioni con la dodicesima (Delicate) uscita da poco, è il cambiamento della trama, dell’ambientazione e dei personaggi in ogni stagione. Sottolineiamo personaggi perché il cast, nella maggior parte delle stagioni, ha mantenuto gli attori e le attrici più amati come Evan Peters, Sarah Paulson, Lily Rabe e Jessica Lange per citarne qualcuno. Questi nomi, che indubbiamente conoscete, hanno ricoperto i più svariati ruoli all’interno di ogni sceneggiato passando dall’essere suore a streghe o ancora artisti circensi.
Le stagioni sono caratterizzate dalla presenza di elementi soprannaturali, case infestate o ancora di anime in cerca di vendetta (fatta eccezione per Freak Show e Cult). In questo approfondimento andremo a parlare di quelle che, per noi, sono state le migliori stagioni uscite fino ad ora. A differenza di American Horror Story, American Horror Stories ha come caratteristica l’autoconclusività in ogni puntata e non saranno citate all’interno di questo approfondimento.
Murder house
Possiamo non citare tra le migliori stagioni quella che ha dato inizio a tutto? Ovvio che no ed è per questo che ve ne vogliamo parlare. L’intera stagione ruota attorno a vicende che si susseguono all’interno di una casa in stile vittoriano dal passato oscuro. I nuovi inquilini, la famiglia Harmon, vivranno al suo interno uno dei loro peggiori incubi. Vivien vivrà quello di perdere un figlio o il tradimento del marito Ben con Moira, un fantasma che abita nella loro casa. Violet vivrà una storia d’amore con Tate che si rivelerà poi essere un fantasma dal passato omicida. Infine Ben perderà la testa dopo aver scoperto che la casa è infestata da molteplici fantasmi macchiati ognuno di crimini o storie particolari.
Quello che ci viene proposto in questa stagione è un cliché tipico del genere horror ma completamente rivisitato sotto ogni aspetto. La casa è considerata spesso come il fulcro del male in alcune vicende e qui non è da meno. C’è un particolare che sicuramente non è sfuggito alle persone più attente. All’interno della stagione è presente un dualismo tra realtà e finzione. Il più evidente è quello di Richard Franklin e l’assassinio delle infermiere il quale è un reale fatto di cronaca del 1966. La presenza di richiami a fatti reali fa sì che questa stagione sia ancora più veritiera oltre che macabra.
Asylum
Siamo abbastanza certi nell’affermare che questa sia la stagione più ricordata e amata tra tutte. E siamo anche abbastanza certi che se nominiamo Dominique vi parte subito in testa il motivetto che suor Jude (Jessica Lange) fa ascoltare ai pazienti di Briarcliff. L’unione teatrale di Jessica Lange e Lily Rabe (suor Mary Eunice) e la presenza dell’amata Pepper (Naomi Grossman) fanno di questa stagione il perfetto esempio di come non vorremmo fosse un ospedale psichiatrico. Non dimentichiamoci poi del dottor Arden che nasconde, dietro la sua faccia da nonnino di Heidi, una crudeltà immane.
La magistrale interpretazione di Lily Rabe, dopo la possessione, è da brividi e Jessica Lange non è da meno a tenerle testa. La già intricata trama principale si contorce ancora di più con la presenza della sottotrama inserita e tenuta alta a pari passo con la principale. Ciò che ne viene fuori è un ospedale psichiatrico, che già di suo non è un bell’ambiente come vuole dimostrare Lana Winters (Sarah Paulson), con al proprio interno il peggio del peggio che si potesse mai pensare. L’intera stagione è al limite della follia ma non viene mai sorpassato ma anzi riesce a mantenere lo spettatore sospeso tra la pazzia e la sanità mentale. Si viene cullati in questo limbo fino alla degna conclusione dove ogni sottotrama arriva ad un epilogo spiegato attraverso l’intervista alla ormai anziana Lana.
1984
Ci troviamo al campo estivo Camp Redwood nel 1970. Due capigruppo sono intenti ad avere un rapporto sessuale quando vengono interrotti da un uomo con un impermeabile nero con in vita un mazzo di chiavi. Quest’uomo non si limiterà a disturbarli ma anzi ammazzerà loro due e tutti gli altri presenti recidendo poi un orecchio a ogni vittima. La storia si ripete anche nel 1984 ma le cose non vanno esattamente come vennero presentate nel flashback. Avremo i nostri nuovi capogruppo Xavier, Montana, Chet e Ray insieme alla timida Brook che si recheranno al Camp Redwood. Grazie a Rita, l’infermiera del camp, verranno a conoscenza del massacro avvenuto anni prima. L’unica sopravvissuta fu Margareth che ora è la direttrice del Redwood e porta con sé, da allora, il segno di quella notte: l’orecchio mancante.
Il plot twist che riceve a metà stagione è davvero incredibile. La figura di Mr. Jingles, che tutti abbiamo pensato fosse davvero l’uomo con l’impermeabile nero, si rivela essere Margareth. Il personaggio era già strano per la sua eccessiva bigottaggine ma scoprendo il suo piano arriveremo a darle della pazza. A dire il vero non è pazzia senza senso, la sua è frutto di una mente lucida che ha architettato nei minimi dettagli la vendetta per gli atti di bullismo perpetrati contro di lei dagli altri coordinatori. L’intera stagione è intrisa di rabbia e rancore gestita in maniera magistrale per non essere né troppa né troppo poca ma giusta. La reazione di Margareth è sicuramente un picco di eccessività che viene però spiegato, razionalizzato e reso quasi accettabile seppure condannabile in tutto e per tutto.
Delicate
Come accennato nell’introduzione uscirà la dodicesima stagione che porterà il nome di Delicate ispirandosi al romanzo di Danielle Valentine Delicate condition. Dal trailer, che vi lasciamo qui sotto, vedremo la presenza di un cast con volti provenienti da settori diversi. Avremo come co-protagonista insieme a Emma Roberts, Kim Kardashian e ci sarà anche Cara Delevingne. La trama ruoterà intorno ad una storia complicata di maternità e fertilità forzata simile alla trama di Handmaid’s tale. Al momento non è possibile sapere se questo paragone ha dei fondamenti, avremo la risposta solo dopo aver visto la stagione.
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