Il mondo dietro di te è un film di genere thriller post-apocalittico diretto da Sam Esmail (già noto per Mr. robot) e prodotto, in collaborazione con Netflix, dalla Esmail Corp, Higher Ground e Red Om Films (Monna Lisa smile). Nel cast troviamo due attori che non hanno bisogno di presentazioni ovvero Julia Roberts (Amanda Sanford) e Ethan Hawke (Clay Sanford) oltre a Kevin Bacon (Danny) e Mahershala Ali (conosciuto per Green book e che qui interpreta G.H. Scott). Il film prende spunto dal libro omonimo di Rumaan Alam Leave the world behind.
Perché nel titolo di questo articolo è presente la frase “la più grande paura dell’uomo”? Avremo modo di capirlo andando avanti con la lettura di questa recensione ma nulla mi vieta di darvi un piccolo assaggio di ciò che potrete trovare. Siamo nel 2023 e ognuno di noi è, più o meno, diventato “dipendente” dalla tecnologia. Dipendenza non intesa quella maniacale dove bisogna avere tutte le nuove tecnologie. Semplicemente ci conviviamo senza più renderci conto di quanto ormai sia intorno a noi. Iniziate a riflettere su questo mentre leggete la trama.
La trama di Il mondo dietro di te
Il film inizia con Amanda (Julia Roberts) che decide di intraprendere un viaggio di famiglia insieme al marito Clay (Ethan Hawke) e ai suoi due figli Rose (Farrah Mackenzie) e Archie (Charlie Evans) ossessionati entrambi dalla tecnologia. Il loro soggiorno in una villa di lusso a Long Island viene disturbato da quelli che si presentano alla loro porta come i proprietari, G.H Scott (Mahershala Ali) e Ruth (Myha’la Herrold). Il motivo per cui sono rincasati in fretta e furia è l’avvento di un blackout che li ha allarmati. Le due famiglie si troveranno, con Amanda dubbiosa sul da farsi, a fronteggiare quello che si prospetta un disastro dalle proporzioni apocalittiche.
G.H. e Clay assisteranno ad eventi catastrofici degni di Final Destination o Segnali dal futuro mentre i due fratelli Sanford, intenti ad esplorare il bosco, si imbatteranno un po’ troppo spesso in uno o più cervi. Le famiglie, a bordo della loro auto, cercheranno di scappare da Long Island andando verso il New Jersey ma troveranno un ingorgo causato da una lunga e sterminata fila di Tesla in modalità di guida autonoma. La presenza di queste auto, il telefono satellitare trovato da G.H. che non funziona e altri fenomeni strani instillano il dubbio e successiva paura che qualcosa di brutto stia accadendo. L’epilogo lascerà libera interpretazione allo spettatore che potrà scegliere liberamente come unire i pezzi del puzzle per la soluzione a tutto.
Un futuro possibile
Tutto ciò che vediamo all’interno di questo film sembra uscito dall’unione della maggior parte della teorie cospirazioniste che girano ormai da decenni. La più grande paura dell’uomo medio del 2023 è l’isolamento dovuto dalla mancanza di tecnologia, Questo argomento è il fulcro su cui fa una grande leva l’intero film e che ci porta sicuramente a riflettere sul probabile, ma non così distante, futuro che potrebbe attenderci. Se già una tempesta solare mette in crisi i sistemi figuratevi se qualcuno utilizzasse apparecchiature per creare di proposito un disastro informatico. Non possiamo negare che ci troveremmo di fronte a un problema che va ben oltre il semplice malfunzionamento dello smartphone.
A pagarne le conseguenze sarebbero in primis le comunicazioni poi a seguire tutti i sistemi informatici andando ad intaccare ogni singolo aspetto delle nostre vite, direttamente o indirettamente. Basti pensare alla scena in cui sono presenti le Tesla in modalità di guida autonoma. Se venisse a mancare la tecnologia che permette il funzionamento di questo sistema si andrebbe indubbiamente incontro ad una vera e propria tragedia. Siamo talmente immersi in questo mondo tech che ne siamo ormai totalmente assuefatti e non ce ne accorgiamo neanche più. L’unico modo per togliere il velo di Maya è trovarsi di fronte ad una catastrofe in cui ci verrebbe tolto qualsiasi tipo di aiuto tecnologico.
La realtà vista da occhi ingenui
Ciò che più ci fa immedesimare con i personaggi del film è la particolare ossessione di Rose nel voler vedere il finale della decima stagione di Friends. Questo piccolo dettaglio aiuta lo spettatore ad empatizzare con lei e ci aiuta a metterci nei suoi panni. Certo, se ci fosse davvero la mancanza di qualsiasi forma di tecnologia il nostro primo pensiero non sarebbe finire la serie che stavamo seguendo fino a poco prima. Se facciamo mente locale su tutta la tecnologia su cui facciamo affidamento ogni giorno siamo sicuri che, se ci venisse tolta, ritorneremmo allo stato di homo sapiens.
Rose è l’estremizzazione di una persona tipo ma non è poi così falsa come rappresentazione. Colpevole forse di essere giovane, non riesce a capire a pieno cosa le sta succedendo intorno. Forse complice il fatto che Friends l’ha rapita così tanto da volerne sapere il finale. Ci viene facile entrare nella mente di Rose e cercare di guardare il mondo con i suoi occhi ignorando totalmente l’imminente disastro che ci circonda. Nell’eventualità che tutto ciò possa accadere quanti sarebbero come lei? Quanti invece cadrebbero nel panico più totale perché non va più lo smartphone? O ancora, quanti sarebbero realmente preoccupati per le conseguenze che comporterebbe un attacco informatico di dimensioni globali?
Le nostre conclusioni su Il mondo dietro di te
Il film crea una certa apprensione nello spettatore che lo sta guardando e sta cercando di decifrare ogni singolo tassello che viene aggiunto man mano che si va avanti nella visione. Alla fine ci sentiremo come quando, mentre facciamo un puzzle, scopriamo che ci manca un pezzo. La sensazione è quella con l’unica differenza che noi quel pezzo possiamo plasmarlo per rendere completo il puzzle. Ognuno di noi si farà un’idea su cosa stia accadendo, il film ci lascia molto spazio d’interpretazione e lascia delle vie da percorrere. Arriveremo a teorie differenti in base a quale via abbiamo deciso di seguire e quindi avremo una visione diversa su cosa sia successo nel finale e anche dopo. Questa opzione ci ha lasciati piacevolmente contenti perché non ci forza a pensarla in un solo modo ma ci lascia liberi di presupporre.
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In questo thriller post-apocalittico avremo molto su cui riflettere. Saremmo capaci di vivere una vita come prima dell'avvento della tecnologia? Questo film è quello che potrebbe più avvicinarsi ad una rappresentazione molto veritiera. Ciò che ci fa riflettere è proprio questo, se ci venisse tolta la possibilità di usare lo smartphone, prendere un aereo o di guardare una serie TV andremmo nel panico (non tutti ma una buona parte). Gli avvenimenti che si susseguono sono estremizzati ma nemmeno più di tanto, basti pensare alla fila di Tesla incidentate per capire che siamo già dentro il film. Si apprezza la pellicola proprio per la linea sottile che la separa dalla realtà che si potrebbe rompere da un momento all'altro. Nel complesso è un film che ti trasporta all'interno delle vicende, ti fa empatizzare con i personaggi e ti fa vivere con loro le esperienze. Le catastrofi che avvengono, la suspense in alcuni frangenti e il clima costante di tensione danno man forte alla trama del film. Arriverete a fine visione con un'idea ben precisa di ciò che sta accadendo ma sarebbe da fare un passo in più e capire come ci comporteremmo noi in una situazione del genere.