Una recente dichiarazione della senior manager di PETA Latino Alicia Aguayo. Ella ha infatti sollecitato la rimozione di un minigioco di combattimenti di galli dall’ultima versione di Ubisoft. Far Cry 6 presenta un minigioco di combattimento di galli in stile Mortal Kombat, che “va contro l’obiettivo di PETA di salvare gli animali dalla crudeltà in tutto il mondo“.
La dichiarazione chiede l’immediata rimozione del minigioco, poiché il gioco del combattimento di galli è illegale ai giorni nostri. Menziona anche che i galli sono dotati di “speroni affilati che lacerano carne e ossa“, il che ovviamente provocano delle ferite gravi.
Per quanto le ragioni siano delle più nobili, sta di fatto che la stessa Alicia non abbia ancora compreso come sia il medium videoludico. Ormai è risaputo da decenni che il videogioco riesce a rappresentare le peggiori atrocità che un uomo possa commettere, ma è anche vero che si tratti di finzione. Inoltre, il minigioco di Far Cry 6 in questione rappresenta una realtà, sicuramente barbara e di cattivo gusto, ma pur sempre un fatto innegabile che avviene tutt’oggi. Nonostante il ragionamento di Alicia Aguayo possa fare acqua da tutte le parti, risultando in parte ipocrita, mettiamo caso che il team abbia ragione.
Sebbene PETA possa anche avere ragione sulla legalità del combattimento di galli, non è la prima volta che il videogioco ha affrontato tali problemi, purtroppo. Far Cry 6, infatti, non è l’unico estraneo all’essere accusato di promuovere la violenza. Ad esempio, sembra che ogni uscita di Grand Theft Auto sia accompagnata da una litania di azioni legali. Stessa cosa è accaduta tempo prima con Mortal Kombat. Anche se la situazione in questione è leggermente diversa dalle due, resta da vedere come si evolverà l’intero calvario.
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