Siamo arrivati a quel periodo in cui tiriamo le somme sui titoli usciti nel corso dell’anno. In molti ci siamo fomentati sulle (poche) varie esperienze che hanno caratterizzato il 2022 videoludico. Quest’ultimo infatti ha visto pochissime certezze, ma esperienze memorabili per tutti coloro che stessero attendendo trepidamente i giochi che citeremo. Inoltre, questa non sarà una classifica, ma una lista sui 5 migliori giochi AAA usciti nell’anno solare appena concluso, secondo la redazione, quindi partiamo subito.
Horizon Forbidden West
Come primo titolo tra i migliori giochi AAA non può assolutamente mancare Horizon Forbidden West, l’ultima fatica (non a caso) di Guerrilla Games. Seppur siano trascorsi solo 5 anni dal rilascio di Zero Dawn, l’evoluzione avvenuta in questo sequel è evidente, soprattutto a livello tecnico. Le quest secondarie valgono la pena di essere completate, e il gameplay prende la formula del primo e la valorizza ulteriormente. Il variopinto Ovest proibito pullula ancora di macchine zoomorfe, dimostrando ancora un art direction di alto livello.
Peccato per la caratterizzazione di Aloy sempre più sopra le righe, nascondendo il lato più “umano” della protagonista per abbracciare la parte dell’impavida eroina senza macchia. Inoltre, nonostante una qualità tecnica difficilmente raggiungibile nel panorama videoludico moderno, non vi è un vero e proprio cambiamento generale o un qualche scossone creativo. In sintesi, Horizon Forbidden West ricalca ciò che si è già visto 5 anni fa, ma riesce ancora a essere uno dei punti più alti del 2022 videoludico.
Xenoblade Chronicles 3
Xenoblade è sempre stata una serie con una qualità complessiva molto alta, e continua a confermarsi con questo terzo capitolo. Nonostante una messa in scena in salsa anime abbastanza orientaleggiante, il comparto narrativo di Xenoblade Chronicles 3 arriva a mettere in dubbio questioni come la brevità della vita, l’importanza del tempo da vivere e il senso di una guerra senza fine in un modo mai patetico o banale.
Oltre alla già citata narrativa, Xenoblade Chronicles 3 possiede un sistema di combattimento complesso da provare in un mondo gargantuesco tutto da esplorare. A ciò si aggiunge un comparto tecnico non indifferente, una vera e propria manna dal cielo per la console ibrida Nintendo che mette a dura prova la stessa macchina da gioco, nonostante i suoi limiti tecnici.
Bayonetta 3
Arriviamo alla punta di diamante di Platinum Games. Bayonetta 3, il terzo capitolo della leggendaria serie esclusiva Nintendo, si mostra con una creatività disarmante degli sviluppatori, a tratti anche eccessiva. Cereza continua a picchiare duro anche con un sistema di combattimento ancora più vario dei precedenti giochi della saga, alle volte anche abbassando la difficoltà per via delle numerose evocazioni a disposizione del giocatore.
Il gameplay subisce delle variazioni, aumentando notevolmente la rigiocabilità con approcci sempre differenti. Nonostante la confusione che potrebbe crearsi per via della innumerevole quantità di nemici a schermo, il tutto risulterà comunque paradossalmente ordinato e comprensibile. La violenza di Bayonetta 3, grazie al lavoro eccelso di Platinum Games, sarà sempre un’opera d’arte per gli amanti degli hack&slash.
God of War Ragnarök
Come abbiamo già visto nella nostra recensione, God of War Ragnarök prende esattamente la formula del suo predecessore del 2018 e la espande ulteriormente, riuscendo a offrire al pubblico un titolo eccellente su quasi ogni punto di vista. Un gameplay già ottimo viene ulteriormente rivisto e migliorato, accompagnato da un cast d’eccezione fatto di personaggi memorabili. A ciò si aggiungono una serie di missioni secondarie convincenti e troppi collezionabili, aumentando la rigiocabilità del titolo Santa Monica fino all’inverosimile.
Peccato che vi sia un comparto narrativo che pecca di una notevole accelerazione degli eventi sulle fasi conclusive, riducendo all’osso dei rapporti abbastanza importanti con alcuni personaggi necessitavano più tempo. Ciononostante, God of War Ragnarök per alcuni potrebbe essere a mani basse uno dei migliori giochi AAA tra le esclusive PlayStation, nonché una delle migliori esperienze mai provate su console di casa Sony.
Elden Ring
Elden Ring è storia. L’ultima fatica di FromSoftware è il pinnacolo di anni di lavoro che sono cominciati in realtà dal lontano 2011: Elden Ring ha l’anima di un Dark Souls, ma open world. FromSoftware riesce a evolvere il genere con l’open world, ostico da affrontare per via di una mancanza di un vero e proprio orientamento, una paradossale grande forza del brand e dell’intero genere. Grazie all’esperienza degli sviluppatori della stessa From, all’esperienza sul campo di Hidetaka Miyazaki e alla penna di un’imponente figura come quella di George R.R. Martin, Elden Ring ha conquistato il cuore di milioni di giocatori, e così sarà per quelli a venire.
Il tutto viene condito da un’art direction senza eguali, un cast di personaggi memorabili e una lore affascinante, nonostante una grafica ormai datata per quello a cui siamo abituati. Non cambia nulla rispetto ai suoi predecessori spirituali, ma sarà un’impronta significativa per le generazioni future. Elden Ring è e sarà un’avventura quasi infinita che rispecchia al meglio cosa significhi essere il gioco dell’anno, oltre a essere l’esperienza più significativa del 2022.
Quali tra questi titoli avete giocato, quali vorreste recuperare e quali avreste voluto mettere in lista? Se volete consultare anche i migliori giochi indie dell’anno o altri articoli a tema videoludico, vi invitiamo a seguirci sui nostri vari canali e su Kaleidoverse.it.