Ah, l’estate: stagione di sole, mare e risate. Soprattutto quando si è nel pieno dell’adolescenza, tutto sembra a portata di mano durante la stagione estiva: ci si ritrova un po’ in un limbo fatto di eternità. Si hanno davanti infinite scelte, infiniti tramonti, infinite amicizie… ogni cosa sembra ricoprirsi di un velo dorato e caldo. Questo, ovviamente, se si tiene conto solo dell’atmosfera positiva che i media sembrano voler trasmettere alla gente. Ma non è sempre tutto sole, spiaggia e cocktail, e a ricordarlo, dal 2021, si è messa d’impegno Cruel Summer, una serie TV di produzione Amazon Prime Video che qualche giorno fa è tornata con la stagione 2, di cui leggerete la recensione (no spoiler) tra poco.
Dopo i primi 10 sconvolgenti episodi Cruel Summer decide di raccontare una storia completamente diversa per cast, trama e ambientazione, ma restando fedele ai temi e al proprio titolo. Sì, l’estate può essere una stagione tremendamente crudele ma mascherandosi da promessa felice. E questo, ancora una volta, si nota solo in seguito, quando ormai sembra tutto troppo definitivo per poter tornare indietro. Quest’anno nel cast spiccano i nomi di Sadie Stanley (Kim Possible), Lexi Underwood (Sneakerentola) e Griffin Gluck (Giovani e felici), mentre alla regia ritornano, insieme a nuovi registi, Bill Purple (Il diario dell’amore) e Laura Nisbet-Peters (Congo).
Cruel Summer: addio Texas, benvenuto Washington
La prima stagione di Cruel Summer ha raccontato la storia di Jeanette Turner (Chiara Aurelia) e di Kate Wallis (Olivia Holt), così diverse eppure così simili, inserite in una narrazione piena di ombre e di contorsioni che si conclude con un colpo di scena davvero sconvolgente, dimostrando quanto le persone possano essere manipolabili (pubblico incluso). La seconda stagione, invece, cambia stato e anno, iniziando a Chatnam, una cittadina dello stato di Washington. Lì Megan Landry (Sadie Stanley) si ritrova costretta a fare amicizia con Isabella LaRue (Lexi Underwood), figlia di diplomatici che si è trasferita a casa sua su idea della madre di Megan, Debbie (KaDee Strickland).
La stagione a questo punto si frammenta, articolandosi tra l’estate del 1999, l’inverno dello stesso anno e l’estate del 2000. Lo spettatore in questo modo rimbalza insieme ai personaggi e impara a conoscere sia loro che le loro dinamiche, apprendendo fin da subito tre cose: all’inizio Megan non sopporta Isabella, la nuova arrivata giunta a rubarle la scena; in qualche modo, tra l’estate e l’inverno, le due diventano migliori amiche e Megan si mette con Luke (Griffin Gluck), il suo migliore amico; le due, però, non restano amiche a lungo, mentre Luke sparisce nel nulla, senza lasciare alcuna traccia di sé. Ma è davvero tutto così semplice? Ovviamente no, ma lo spettatore deve attendere fino all’ultimo secondo per capire davvero come sono andate le cose.
Uno scivolone visivo
Uno degli elementi caratteristici di Cruel Summer è la suddivisione temporale a tasselli, che aiuta ad aumentare la suspense e stimola le cellule grigie di chi guarda. Se, però, la prima stagione suddivideva gli archi temporali in maniera definita sia da un punto di vista scenografico che visivo, giocando con la fotografia, la seconda stagione non riesce a mantenere il ritmo. Anche durante la storia di Megan e Isabella c’è una suddivisione temporale, e anche se dal punto di vista dei costumi risulta calzante, la fotografia traballa, risultando leggermente fuori contesto.
L’estate del 1999 ha colori caldi e morbidi, apparendo luminosa, l’inverno è dominato invece da colori freddi e molto scuri, mentre l’estate del 2000 risulta straniante e fuori luogo. L’uso di colori che tendono al verde, abbinati a vestiti che richiamano alla mente lo stile molto rock e nu metal che andava di moda in quegli anni crea una spaccatura troppo netta in rapporto al periodo di tempo passato (di appena 6 mesi). Cruel Summer è una storia di formazione intrecciata finemente con elementi thriller e, anche se i personaggi si ritrovano costretti a metabolizzare un evento traumatico (la scomparsa di Luke), questo non giustifica un cambiamento così repentino nell’abbigliamento, soprattutto se non accompagnato da un cambiamento a livello caratteriale del singolo personaggio.
Estate: il secondo Capodanno
Scegliere l’estate come elemento cardine di questa serie non è un caso, anzi: è una scelta vincente, perché prepara inconsciamente lo spettatore alla parte adolescenziale della trama. L’estate ricorre spesso nei teen movie – basti pensare a Camp Rock, High School Musical 2, o a Genitori in trappola – perché l’estate rappresenta libertà ed evasione dall’ambiente scolastico. È durante l’estate che ci si diverte, e molto spesso nel cinema questa stagione viene usata per mettere in scena il passaggio dall’infanzia alla vita adulta. Anche in Cruel Summer accade: l’arrivo di Isabella durante l’estate del 1999 segna l’inizio del periodo di transizione (leggermente stereotipato) di Megan da timida nerd a ragazza bellissima e desiderabile.
Questo passaggio evidenzia un altro tema cardine di questa seconda stagione di cui parleremo tra poco, ovvero la pervasività dello sguardo maschile. Se, infatti, il cambiamento più evidente riguarda Megan, una delle due coprotagoniste, anche Luke affronta un cambiamento, che lo avvicinerà terribilmente al suo destino. Parte, quindi, tutto dall’estate: dopotutto, le ombre più lunghe e buie si stendono quando il sole picchia di più sul selciato, e questo, come si vede nel corso della serie, è un assunto che non cambia, non importa quanto tempo trascorra.
Amicizia, amore e bandiere rosse
A differenza della prima, nella seconda stagione di Cruel Summer amicizia, amore e tradimento si pongono ai tre vertici di un triangolo immaginario, influenzandosi a vicenda. L’amicizia tra Megan e Isabella, quella tra Isabella e Luke, e a sua volta l’amore tra Megan e Luke e quello tra Luke e Isabella… Detto così sembra tutto molto confuso, perché in fondo lo è. Inizialmente sembra che i rapporti tra i personaggi principali siano molto definiti, ma con il passare degli episodi diventano instabili e i confini si sfumano, contaminando l’amicizia con l’amore, e insinuando bugie, segreti e tradimenti all’interno del triangolo.
Il passato di Isabella è infatti avvolto dal mistero, ma anche se la storia porta lo spettatore a identificare la ragazza come elemento di disturbo nel placido quadretto che immortala Chatnam, emergono gradualmente lati oscuri che riguardano anche Megan, Luke e Steve Chambers (Paul Adelstein), il padre del ragazzo. L’intorbidimento delle acque che bagnano Chatman – sia in senso letterale che figurato – contribuiscono a gettare lo spettatore nella confusione più totale, dando il via a un gioco degli specchi in cui l’immagine restituita non sembra essere mai completa, ma sempre incrinata da qualche oscuro presagio.
Aspettative: crescere sotto pressione
L’ultimo punto cardine di questa nuova stagione di Cruel Summer è rappresentato dal peso delle aspettative, anche quest’ultimo dai risvolti tossici e ansiogeni sia per i personaggi che per gli spettatori. Abbiamo da un lato Megan, ragazza studiosa, schematica e con le idee ben chiare sul proprio futuro, che aspira al college come mezzo per poter avere una vita più agiata rispetto a quella che ha sempre avuto. Questo suo obiettivo è lodevole, ma spinge la ragazza a muoversi al confine tra giusto e sbagliato in più occasioni per mantenere la parvenza di perfezione che vuole avere, causando in alcuni casi attriti tra lei e gli altri personaggi più agiati.
Dall’altro lato abbiamo Luke: ragazzo gentile e dolce, non va d’accordo né con il padre né con il fratello maggiore, che lo considerano un inetto e un debole per le sue ambizioni “mansuete”. Il ragazzo si ritrova così invischiato in un gioco che in apparenza non gli sembra affatto imposto, ma che in realtà lo è. Essere come gli altri ragazzi, dunque essere accettato, comporta adottare determinati atteggiamenti che ancora oggi sono presenti nella mentalità generale. È un gioco che Luke accetta di giocare malvolentieri e che, come si vede, ha conseguenze terribili. Isabella, infine, per quanto resti un personaggio misterioso, lotta per essere all’altezza delle aspettative di Megan, per essere desiderata da lei e per essere la sua unica amica, evidenziando così tutto un altro meccanismo di rapporto tossico: quello che riguarda le amicizie e l’esclusività dei rapporti umani.
Le nostre conclusioni su Cruel Summer
La seconda stagione di Cruel Summer è riuscita a essere all’altezza della prima per trama e cast, anche se ha comunque lasciato dietro di sé dei fili pendenti che molto probabilmente – come nel caso della prima stagione – resteranno in sospeso come la scelta di rendere l’estate del 2000 un glitch nel Matrix (e chi ha già recuperato la serie capirà anche il riferimento non casuale). La storia rientra comunque nel genere thriller ed è perfetta per queste giornate estive perché fonde lo svago dell’adolescenza con il brivido senza sforzarsi troppo, e dimostrando che non sono solo gli adulti a celare dentro di sé macchinazioni e sotterfugi.
Spero che abbiate guardato la nuova stagione di Cruel Summer e, se così non fosse, spero che questa recensione vi induca a farlo. Seguite Kaleidoverse sulle pagine social per restare sempre aggiornati sugli ultimi articoli in uscita, e iscrivetevi ai nostri gruppi community, su Facebook e Telegram, dove possiamo parlare insieme di Cruel Summer e delle altre serie di Amazon Prime come Ascolta i Fiori Dimenticati. Voi avete già visto la prima stagione di Cruel Summer? Secondo voi la seconda regge il confronto? È giusto iniziare a considerare la serie come antologica? Venite a parlarne con noi, vi aspettiamo!
La seconda stagione di Cruel Summer conferma il potenziale di quella che a tutti gli effetti è diventata una serie antologica. Mentre la trama riparte con una storia tutta nuova e un cast fresco i temi restano sempre gli stessi, e lo spettatore si ritrova davanti un complesso puzzle che deve risolvere con i tempi dettati di una regia serrata e con molti colpi di scena nella manica. Non è solo l'estate ad essere crudele in Cruel Summer, ma sono i suoi giovani protagonisti a dimostrarsi machiavellici e pronti a tutto per non rovinarsi la vita a un soffio dal proprio futuro e dalla libertà che questo sembra promettere. In soli 10 episodi quindi lo spettatore vede le vite dei tre protagonisti distorcersi e cambiare indelebilmente, ma non può non fare a meno di notare con un certo rammarico le linee narrative - per fortuna poche - lasciate in sospeso e qualche scelta discutibile nel suddividere i momenti chiave della stagione.