Dal 4 agosto sono disponibili le prime tre puntate di Ascolta i Fiori Dimenticati (storpiatura italiana dell’originale The Lost Flowers of Alice Hart) avevamo già recensito in anteprima le prime due puntate in questo articolo, vi consiglio di leggerlo. Continua la storia di Alice in cerca di risposte sulla sua famiglia ed in cerca di un modo per superare il proprio dolore. Al contrario delle prime due puntate quest’episodio si presenta con una natura meno introduttiva dei precedenti. Sarà riuscito ad accendere la curiosità e a migliorare nei punti dove i primi due erano carenti? Svisceriamo il tutto nella recensione. Dopo le rivelazioni avvenute alla fine della precedente puntata – tranquilli la recensione è priva di spoiler – alcune dinamiche sono cambiate.
Troviamo sempre la piccola Alice nella casa/coltivazione della nonna paterna June. Dove cerca di scoprire qualcosa in più sulla sua famiglia e di come spesso le cose non sono come sembrano. Tutto questo mentre è intenta ad adeguarsi alla nuova situazione che sta vivendo. Parallelamente si segue Sally che sente la mancanza di Alice e cercherà in tutti i modi di avvicinarla a sé. Purtroppo l’impianto narrativo di questo episodio si riconferma deludente come i precedenti. Si trova mancante anche di un pathos che nelle precedenti installazioni era si abbozzato, ma presente. Il ritmo della narrazione è più pacato, tranquillo. E questo, purtroppo, invece di scandire i tempi della narrazione e dare spazio alla dimensione intimistica dei personaggi rende il tutto estremamente lento e soporifero. Perciò, le rivelazioni e l’avanzamento dell’intreccio vengono relegati agli ultimi minuti della puntata, che per un prodotto con la ragguardevole durata di quasi un’ora a puntata, rende il tutto insostenibile e stucchevole.
Tecnica e inciampi
In questa nuova puntata si presentano problemi che vanno oltre i tempi della narrazione. Oltretutto, ci si trova davanti anche a soluzioni narrative piuttosto povere con cui vengono risolte situazioni e problemi. Essendo questo l’episodio più “povero”, finora, alcuni elementi vengono sostenuti a malapena dall’impianto narrativo. In particolare una risoluzione appare chiaramente – oltre che sbagliata, umanamente parlando – estremamente fuori contesto. Dopo l’incendio la piccola Alice soffre di mutismo e per “risolvere” questo problema June le dice che se comincia a parlare le dirà di più sui propri genitori. Per quanto la si voglia contestualizzare nell’ambito della serie, quest’azione risulta un lampante ricatto emotivo. Soprattutto in ragione della situazione psicologica in cui dovrebbe trovarsi la piccola Alice in quel momento.
Come ci hanno abituato le puntate precedenti, il livello attoriale si attesta su un ottimo standard. Per quanto la scrittura dei personaggi che si muovono in questo mondo non brilli, purtroppo, nemmeno in questa puntata. Da lodare in particolare è di nuovo la giovane Alyla Browne nei panni di Alice, che nell’ultimo quarto di puntata si riconferma un’ottima attrice esordiente. Insieme a lei sono sempre una piacevole presenza – e performance – Sigourney Weaver nei panni di June e Alexander England nei panni di John Morgan. Il resto del Cast si attesta su una più che buona performance, ma che non raggiunge i tre sunnominati. Un altro punto a favore è segnato dalla regia che, come nella precedente puntata, si riconferma ottima. Una regia che notiamo esseresi concentrata – grazie anche ad un incedere narrativo diverso – su paesaggi più casalinghi, più intimi e chiusi rispetto alle prime puntate. La fotografia vista la virate di ambientazioni diventa anch’essa più opprimente e occlusa, scura anche negli ambienti naturali. Riesce ad accompagnare bene la regia e la narrazione mantenendo un tono cupo e contrastato.
le nostre conclusioni sulla terza puntata di Ascolta i Fiori Dimenticati
Con questa puntata, Ascolta i Fiori Dimenticati continua a risultare una serie riuscita a metà. Da una parte si ha la pessima gestione dei tempi di narrazione, un approfondimento ed una psicologia dei personaggi che non riescono a sbocciare e continuano a risultare piatti e monotonali. Situazione che perpetra la sensazione che – come nelle precedenti puntate – sia stato seguito un manuale pieno di cliché e stereotipi. Un opprimente eredità dovuta al materiale originale, probabilmente. Da contraltare a tutto l’impianto narrativo ci sono la perizia della regia e le performance attoriali. La prima è ben dosata, segue con maestria lo scorrere degli eventi e muta con esso. Si sente in essa tutta l’esperienza maturata da Glendyn Ivin nella regia televisiva. La seconda invece è di prim’ordine, tutti i membri del cast sono pienamente nella parte.
Ogni emozione, ogni debolezza vengono espresse in modo perfetto. Ogni frase, ogni parola ha un peso. Da lodare come, anche a discapito di una scrittura quantomeno discutibile, ogni interprete riesce a consegnare un’interpretazioni di caratura molto alta. Queste due caratteristiche – regia e performance attoriali – rendono le puntate papabili per una visione malgrado l’inconsistenza della scrittura. Voi avete visto queste puntate? vi sta piacendo l’andamento di Ascolta i Fiori Dimenticati? Attendete i prossimi? Fatecelo sapere. Come sempre, vi invitiamo a leggerci su Kaleidoverse e a seguirci sulle nostre pagine social, dove pubblichiamo sempre contenuti. Se volete condividere con noi suggerimenti, consigli su nuovi film da vedere (ma anche anime, serie TV e videogiochi) o soltanto discutere delle ultime notizie, ci trovate sui nostri gruppi community, su Facebook e Telegram.