Se Barbie è ritornata di prepotenza sulla bocca di tutti – tra meme, opinioni e trend vari – è anche merito suo: stiamo parlando di Margot Robbie. L’attrice australiana ha passato una bella estate, considerando gli incassi al botteghino del concorrente principale di Oppenheimer – più di un miliardo di dollari – e in Italia è tornata a salutare i suoi fan in Asteroid City, l’ultimo film di Wes Anderson, a settembre. Ma chi è Margot Robbie, tolti tutti i fronzoli?
Noi di Kaleidoverse proviamo a raccontarvela in questo articolo oltrepassando le apparenze e scavando un po’ nella sua storia personale. Se infatti per alcuni Robbie è spuntata dal nulla comparendo a singhiozzo in produzioni famose come The Wolf of Wall Street o Suicide Squad – sia quello del 2016 con Will Smith che quello con John Cena – già solo spulciando la sua filmografia ci si rende conto di quanto lavoro l’attrice abbia in realtà svolto per arrivare dov’è ora.
Margot Robbie: dall’Australia agli States
Margot Robbie nasce nel 1990 in Australia. Cresciuta prevalentemente con sua madre, inizia a recitare con la soap opera Neighbours, di 300 episodi, che la introduce al mondo della recitazione e sarà citata spesso nelle future interviste come importante esperienza lavorativa e di crescita. Dopo la conclusione della serie l’attrice decide di fare il grande salto: si trasferisce negli Stati Uniti, dove si fa conoscere dal pubblico americano comparendo in Pan Am, serie TV con Christina Ricci (Mercoledì) che però si conclude dopo una sola stagione.
Il trasferimento è però positivo: due anni dopo il debutto fallimentare della serie sulla compagnia aerea statunitense Margot Robbie passa dal piccolo al grande schermo – dopo aver recitato in Questione di tempo. È il 2013, e Martin Scorsese dirige lei e Leonardo Di Caprio in The Wolf of Wall Street, che decreta la sua consacrazione nell’industria hollywoodiana, anche se con qualche ripercussione. Alcune scene del film, infatti, le fanno guadagnare commenti e allusioni che la turbano molto a livello personale, ma ricordando quel periodo in seguito l’attrice si concentrerà sull’emozione di essere stata scelta da Martin Scorsese e di aver potuto lavorare con Di Caprio, oltre alla consapevolezza acquisita di un futuro con una privacy molto ridotta.
Il bello di essere un’altra restando sé stessa
Uno dei lati del carattere di Margot Robbie che più emerge quando racconta i suoi progetti e si racconta ai giornalisti è la determinazione. Alle spalle dell’attrice non c’è una storia strappalacrime da raccontare, solo il desiderio di recitare e di raggiungere le stelle. Ogni volta che si ritrova a dover presentare un film o un ruolo che ha ricoperto, infatti, mette l’accento sui personaggi che interpreta, il che dimostra un amore profondo e radicato nei confronti della recitazione come forma d’arte e come lavoro – costante che ha sempre evidenziato nel corso degli anni.
Margot Robbie non ha un metodo recitativo standard: sceglie i copioni in base a come le storie la fanno sentire – se un testo riesce a sorprenderla e a soddisfarla è molto probabile che lo scelga – e approfondendo lo studio del personaggio alla fine inizia a comportarsi proprio come lui. Questa immedesimazione profonda nasce dal trovare punti in comune tra il suo io e quello della maschera che deve indossare, nei confronti della quale sente sempre un forte senso di responsabilità, sia essa inventata come Harley Quinn (DC Cinematic Universe) o reale, come la regina Elisabetta I (Maria Regina di Scozia).
Tonya: la svolta
Nonostante abbia avuto la fortuna di recitare quasi sempre in grandi progetti con grandi attori come Di Caprio o Will Smith (Focus – Niente è come sembra) Margot Robbie ha confessato durante un’intervista al Sunday Morning che solo con Tonya ha finalmente sentito di essere soddisfatta di sé e delle sue capacità attoriali. Margot Robbie ha convissuto per anni con la sindrome dell’impostore, convinta di non essere all’altezza dei red carpet che percorreva, e questo l’ha spinta a lavorare a fondo su di sé per mettersi in pari. Tonya inoltre rappresenta per lei un importante punto di svolta, e non solo dal punto di vista recitativo: si tratta di un traguardo importante sia dal punto di vista recitativo che come produttrice.
Esatto: Robbie insieme ad alcuni amici e a suo marito Tom Ackerley ha fondato la LuckyChap Entertainment nel 2014. La società di produzione ha rappresentato una sfida per Margot Robbie, ma anche un’aggiunta al suo sfaccettato mondo lavorativo. “Devi lavorare davvero duramente per far sì che la fortuna ti trovi”, ha dichiarato, aggiungendo che essere anche produttrice l’ha aiutata a vedere il mondo del cinema da un altro punto di vista che per lei è complementare a quello dell’attore. Avere potere decisionale sui film e ragionare di budget si è rivelata un’altra sfida. Ma, come ormai è evidente, lei ama le sfide, soprattutto quelle che la coinvolgono in prima persona.
Femminilità autentica e complessa
Da quando ha fondato LuckyChap Margot Robbie ha gradualmente cambiato la scelta dei progetti, alternando pellicole mainstream a film indipendenti – come Terminal, Sopravvissuti o Dreamland. Lei stessa ha affermato di amare personaggi complessi e profondi, che abbiano qualcosa da dire. Barbie è solo l’esempio più recente di questa volontà: “Sarò parte del futuro di tantissime persone”, aveva infatti detto in merito al suo ruolo in C’era una volta a… Hollywood, e a ragione.
Il cinema immortala gli attori per un pubblico che cambierà costantemente – riflessioni tra l’altro emerse anche in Babylon, film nel quale Robbie interpreta Nellie LeRoy, attrice furiosa, selvaggia e volubile che si perde sotto i colpi del progresso ma che resterà sempre cristallizzata su pellicola. Le storie che Margot Robbie ha scelto di raccontare trasmettono verità importanti – come in Amsterdam o Bombshell – a volte con un registro serio e altre con uno irriverente e graffiante, ma sempre incisivo.
Una carriera solo all’inizio
Da The Wolf of Wall Street a Barbie, Margot Robbie ha percorso moltissima strada, fatta di affinamento della propria tecnica, duro lavoro e tante soddisfazioni. Da attrice a produttrice a comunicatrice di messaggi attuali e importanti, Margot Robbie non smetterà di riservare sorprese, ne siamo certi. E, se come l’ha definita il regista James Gunn, “è un coltellino svizzero umano”, possiamo star certi che c’è ancora molto di lei che non abbiamo visto.
Ma ora la rimettiamo a voi: vi piace Margot Robbie? E cosa pensate di Barbie? Speriamo di avervi incuriosito abbastanza da voler recuperare la sua filmografia. In ogni caso, non dimenticate di seguire Kaleidoverse se volete leggere altri approfondimenti come questo – ce n’è anche uno su Leslie Nielsen! Per restare aggiornati sugli ultimi articoli pubblicati potete invece seguire le nostre pagine social e iscrivervi ai nostri gruppi community, su Facebook e Telegram. Vi aspettiamo!